Yoga e arti marziali. Cosa potrebbero mai avere in comune due discipline così diverse? La risposta si trova in Odaka ed lo zen warrior.
Da quando sono approdata in questa grande famiglia, che ero solo una bimba di 8 anni, i miei maestri, Roberto Milletti e Francesca Cassia, hanno sempre tentato di avvicinare queste due pratiche. Forse era un sogno? O magari un obiettivo? O chissà per il semplice desiderio di lanciarsi in una nuova sfida, fatto sta che questa idea ha da sempre permeato l’atmosfera che si respirava, e nonostante la disciplina ed il rigore “marziale” di tanti anni fa, si dedicava tanto tempo, sia prima che dopo le tecniche di difesa o attacco vere e proprie, all’allungamento e alla tonificazione del corpo mediante le pose millenarie dello yoga. Però sembrava sempre che si trattasse di due vie, stupende, emozionanti e uniche nel loro.
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Zen warrior, un matrimonio riuscito
Viaggio, ma pur sempre separate. Molti di noi facevano la loro scelta “schierandosi” a favore dell’una o dell’altra ma i nostri maestri, da sempre amanti del rispetto delle idee, e della condivisione, mostravano a tutti le meravigliose possibilità che entrambe le vie offrivano, invitando a praticare entrambe per scoprire, ognuno dentro di sé il potenziale che aiutavano a tirare fuori.
Ma solo oggi, a distanza di qualche anno la fusione è perfettamente riuscita! E durante una lezione di zen warrior si scopre come una posa di yoga si può trasformare, all’occorrenza, in una tecnica di difesa perché quello stato di centratura ed attenzione a ciò che ci circonda, possa continuare e permanere anche molto tempo dopo la fine della pratica.
Diventare zen warrior
Attraverso il suo ritmo fluido, zen warrior, mira a migliorare la capacità di rimanere centrati e imperturbabili nel mezzo del caos circostante, accrescendo, così la forza vitale e la propria autostima.
Ed ecco, dunque la caratteristica che rende uniche le arti marziali: quell’atteggiamento di centratura che ci permette di essere sempre imperturbabili in ogni cosa che facciamo o viviamo, ma… Se riflettiamo sul significato di Yoga, scopriamo come quell’unione di mente e corpo non è altro che quell’atteggiamento che ci rende ancorati ad ogni istante presente. Perché nel presente, in ogni singolo respiro che compiamo, in ogni cosa che facciamo, mangiamo, sentiamo, se ci mettiamo sia la mente che il corpo, potremmo davvero scoprire che la felicità è qui con noi, sempre.
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