Nel mese di novembre, per definizione il mese della diminuzione della luce solare e dell’aumento delle ore di oscurità, mi sembra di fare cosa buona e giusta nel parlare di una delle mie scrittrici preferite, Patricia Cornwell, indiscussa queen di gialli e thriller dalle ambientazioni cupe. Non ricordo esattamente quanto tempo fa ho cominciato a leggere i suoi libri, ma so di certo che, dopo il primo, non ho potuto più fare a meno di onorare l’appuntamento con le sue nuove uscite. Caricandolo ogni volta di un entusiasmo e un’attesa crescenti in quanto arricchiti di nuovi elementi conoscitivi del mondo, delle atmosfere e dei personaggi incontrati nelle sue opere.
Una realtà molto specifica, diversa dai comuni gialli seriali, in cui oltre a sperimentare un senso di suspense molto forte, ci si imbatte in una dimensione scientifica sempre più complessa, fatta di una combinazione di elementi informatici molto specifici e di dettagli sulle autopsie che col tempo mi avrebbero fatto desiderare che in un’altra vita piuttosto che laurearmi in inglese (come la Cornwell) avrei voluto diventare un medico legale super avanzato come Kay Scarpetta.
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La scrittrice Patricia Cornwell
Patricia Cornwell e Kay Scarpetta
Postmortem il primo romanzo suo e primo da me letto: la narrazione degli omicidi di un serial killer in cui a fare le indagini non è un semplice detective ma appunto un medico legale, Kay Scarpetta, una sorta di alter ego della Cornwell che ci darà il primo esempio di come trasformare i dati scientifici di un omicidio e di un’autopsia in affascinanti avventure ricche di suspense. Non a caso il romanzo diventerà un pluripremiato best seller.
Era il 1990 e la Cornwell inaugurò un decennio che sarebbe stato scandito, unico all’interno della sua produzione, da un’uscita a cadenza annuale fino al 2000, sottoponendo il crescente stuolo di lettori appassionati e fedeli ad una sorta di cura intensiva. In cui oltre ad approfondire la conoscenza con la Scarpetta si instaurava il legame con tutti i personaggi fissi presenti nei suoi racconti: la nipote Lucy Farinelli, ragazza ribelle e molto ricca, e anche stagista dell’FBI con un promettente futuro nell’ingegneria informatica, che affianca spesso Scarpetta nelle sue indagini; suo marito Benton Wesley e l’agente Pete Marino, rude poliziotto vecchio stampo.
I libri culto
In Oggetti di reato (1992) Scarpetta e Marino cercano insieme il colpevole dell’assassinio di Beryl Madison, scrittrice trovata assassinata nel suo appartamento. In Predatore (2010), Lucy e Benton aiutano Kay a tirare le fila tra casi apparentemente slegati. Oltre ai personaggi scelti con cura che di sicuro rappresentano dei riferimenti fissi all’interno delle trame, sono le riuscitissime atmosfere a coinvolgere sempre il lettore. In un mondo dove la scena è sempre caratterizzata da obitori, avanzati centri di ricerca, università informatica, dove Kay, direttore di medicina legale, spesso agisce in un’ambientazione cupa, nel periodo invernale, o durante un allarme meteo, di notte e in tempesta. Talvolta la scena dei delitti si sposta in altri luoghi statunitensi, la Carolina del Nord, Miami, il profondo sud, ma la Cornwell riesce sempre a trasferire ovunque quella sensazione di turbamento e paura che tanto piace agli appassionati di thriller.
L’importanza del cibo
Vi è però un elemento costante che riesce sempre a riportare un elemento di calore e familiarità al racconto, ed è il cibo. Che sia da asporto o cucinato a casa, il mangiare viene spesso descritto nei suoi dettagli raffinati e ricercati, mai come pasto frugale e veloce, ma come simbolico momento di connessione con gli ingredienti saporiti della vita. Quando Kay e company mangiano, ti vien voglia di cucinare e/o ordinarti qualcosa di speciale nel migliore ristorante del tuo quartiere.
È comprensibile che quando la Cornwell ha abbandonato il personaggio della Scarpetta per dar vita a una serie di nuovi personaggi e situazioni i suoi lettori, me compresa, sono stati colti da una certa delusione. Però anche nelle storie “alternative” si ritrova molto del suo mondo di indagini super tecnologiche e di protagonisti brillanti professionalmente che spesso nascondono un passato difficile ( e qui il discorso è anche autobiografico). Mi sono piaciuti moltissimo Il Nido dei Calabroni (1997) e Quantum (2019), ricchi nella trama e dalla suspense molto accentuata. Ma non nego di essere saltata dalla gioia quando la Cornwell ha annunciato che, complice la recente pandemia, un nuovo giallo con la Scarpetta protagonista sarebbe stato pubblicato.
E fu subito Autopsia.
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