Uno dei momenti più belli da passare con i propri figli è sicuramente quello della lettura ad alta voce di un libro per bambini, che può essere una raccolta di fiabe e favole classiche, un racconto moderno, un bel albo illustrato.
Spesso però mi sono chiesta: Come e quando sono nati i libri caratteristici per bambini? E così, mi sono messa alla ricerca di notizie storiche su questo particolare genere letterario.
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Foto di Ben Mullins su Unsplash
Libri per bambini, il bisogno di raccontare
L’esigenza di raccontare storie ha coinvolto l’essere umano fin dai tempi della preistoria. I graffiti lasciati sui muri delle grotte dove vivevano sono i segni di questa sua necessità; l’uomo ha sempre raccontato storie per descrivere la propria vita oppure per esorcizzare le paure. C’è sempre stata la necessità di spiegare il perché di quello che accade.
Molte manifestazioni della natura, delle quali oggi conosciamo le origini e i meccanismi grazie alla scienza, all’epoca erano attività misteriose di cui l’uomo non sapeva nulla. L’uomo osservava tuoni e fulmini e non sapeva spiegarsi cosa fossero, perché e come si manifestassero; così, per placare la sua brama di sapere, l’uomo cominciò a narrare dell’esistenza degli dei e che uno di essi, quando era adirato, scagliava lampi e fulmini sulla Terra.
Dalla voce alla parola scritta
Inizialmente le storie venivano tramandate in maniera orale e i racconta storie dovevano ricordare totalmente tutto a memoria: nel tempo queste storie subivano anche delle notevoli modifiche. La nascita della scrittura in Mesopotamia ha modificato in maniera profonda e radicale la vita dell’uomo : si poterono finalmente trascrivere tutti quei racconti e l’uomo si ritrovò ad avere la mente libera e sgombra per poter fare filosofia e indagare la natura.
Prima del XVIII secolo, i bambini possedevano dei giochi che servivano principalmente per divertirsi, sebbene l’infanzia fosse abbastanza breve e si passava velocemente dall’essere bambini all’essere adulti. Il lavoro minorile era, purtroppo, molto diffuso.
I giochi
Nel XVIII secolo, si cominciò a dare ai piccoli dei giochi con finalità pedagogiche e cominciarono anche a comparire i primi libri per bambini a scopo didattico. Nel 1658 venne pubblicato Orbis Sensualium Pictus di Jan Amòs Komensky (Cominius), una sorta di enciclopedia per bambini; per la prima volta venne proposto loro un libro semplificato e ricco di immagini. È questo il libro che viene storicamente considerato come il primo libro per bambini.
È in questo periodo storico che si iniziò a raccogliere tutti gli elementi della tradizione orale come ninnenanne, storie, racconti, poesie trasformate in canti, canzoni per dormire e per giocare e a trascriverle nei libri.
Tra il 1740 e il 1767 John Newbury, un editore inglese, si prodigò a pubblicare questo nuovo genere di libri per bambini provenienti dalle tradizioni orali e non per forza con funzione istruttiva e in un formato più economico in maniera da raggiungere anche le case dei meno ricchi.
I fratelli Grimm
Nel 1812 i fratelli Grimm pubblicarono i Racconti del Focolare, una raccolta di storie e racconti della tradizione tedesca con lo scopo di valorizzare e salvaguardare il patrimonio culturale e folcloristico tedesco. Nella prima edizione i racconti erano ricchi di dettagli cruenti; non erano stati concepiti per i bambini ma per gli adulti, eppure riscossero un successo clamoroso e nelle edizioni successive vennero edulcorati fino a diventare le classiche storie da raccontare ai bambini prima di andare a dormire (vedi Biancaneve o Cappuccetto Rosso).
Nel 1844 il medico tedesco Heinrich Hoffmann scrisse Struwwelpeter, in italiano Pierino Porcospino, un libro che doveva fungere da monito ai bambini non ubbidienti. Nel 1846 Edward Lear, un autore inglese, scrisse invece A Book of Nonsense, che, come dice appunto il nome stesso, era un libro che aveva il solo e unico scopo di far divertire i bambini con frasi in rima e senza senso logico.
Tra il 1878 e il 1886 Randolph Caldecott pubblicò le sue illustrazioni e lo possiamo considerare come il padre dell’albo illustrato; per la prima volta parole e illustrazioni si fusero e diventarono le une il completamento delle altre, mentre prima l’illustrazione fungeva semplicemente da contorno alla storia.
L’età d’oro
Da quel momento in poi, esplose il periodo d’oro della letteratura infantile, non più concepita solo per educare il bambino ma anche per intrattenerlo e divertirlo. Vennero pubblicati in questo periodo tantissimi libri che col tempo sarebbero diventati i grandi classici di oggi, Pinocchio, Piccole Donne, Tom Sawyer, Winnie the Pooh, Il Mago di Oz.
Alice…
Nel 1865 venne pubblicato Alice nel Paese delle Meraviglie, una pietra miliare della letteratura infantile. Charles Dogson, matematico, logico, fotografo e scrittore, con lo pseudonimo di Lewis Carrol scrisse questo libro che guarda all’infanzia come un momento di vita libera e spensierata. Il successo del libro è dovuto al connubio tra i disegni di Sir John Tenniell e questa storia magica, piena di giochi di parole, personaggi incoerenti; i bambini non dovevano imparare una morale ma potevano ridere del nonsense e sognare il mondo che si trovava dall’altra parte della tana del coniglio. Alice venne scritto e pubblicato durante l’epoca vittoriana, periodo nel quale l’infanzia veniva considerata il miglior momento della vita e ciò si ritrova in tutti i libri pubblicati in questo periodo storico.
… e Peter Coniglio
Nel 1902, Beatrix Potter pubblicò la storia di Peter Coniglio, un libro che ebbe un successo clamoroso per tanti motivi: perché era il primo libro stampato a colori (la Potter era una eccellente acquarellista), perché costava solo uno scellino, aveva un formato piuttosto piccolo e adatto alle dimensioni delle mani dei bimbi e perché, non sottovalutando i bambini, nel libro venivano usate anche parole più complesse e ricercate, stimolando la curiosità dei piccoli.
Nel 1949 venne fondata la Internationale Jugendbibliothek, la Biblioteca Internazionale della Gioventù, a Monaco, in Germania, fondata dalla giornalista Jella Lepman, con lo scopo di preservare e conservare più libri possibili riguardanti la letteratura per l’infanzia.
Dalla Seconda Guerra Mondiale in poi vediamo una vera esplosione di libri per bambini fino ad arrivare alla vastità di temi, argomenti e tipologie di libri che abbiamo fortunatamente oggi a disposizione!
Dopo questa mia piccola ricerca letteraria, sceglierò i libri da leggere ai miei piccoli sicuramente con uno sguardo differente; scoprire quali libri in particolare hanno segnato e influenzato le vite di tanti piccoli bimbi che poi sono diventati gli adulti del loro tempo, dona a ogni opera una luce diversa. Conoscere la storia ci arricchisce e ci offre una maggiore consapevolezza sulle realtà che viviamo noi oggi.
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