Care Smackers l’estate è alle porte, e io sono felicissima perché finalmente rivedrò il mare. L’estate è una delle stagioni più belle che ci siano, possiamo indossare vestiti leggeri e sentire il sole sulla pelle.
Il sole ha molti effetti positivi sulla nostra vita, aiuta il nostro organismo a sintetizzare la vitamina D a produrre serotonina e melatonina, migliorando il tono dell’umore. Purtroppo l’esposizione ai raggi solari ha anche degli effetti negativi, legati sia ai raggi UV sia all’inquinamento marino. Scegliere le creme solari giuste, allora è necessario. Per noi e per l’ambiente.
Leggi tutti gli articoli di Alessandra qui

Foto di Maria Lupan su Unsplash
Creme solari e raggi UVB e UVA: cosa sono
Conosciamo i raggi UV e sappiamo che sono una delle cause dell’invecchiamento cutaneo e di alcune malattie della pelle. I raggi UV si distinguono tra raggi UVB e raggi UVA.
I primi sono quelli che ti scottano, ma che non passano attraverso i tessuti o i vetri, quindi meno “pericolosi”, mentre i raggi UVA, riescono a raggiungere lo strato più profondo della nostra pelle, danneggiando le fibre di collagene ed elastina stimolando la formazione dei radicali liberi.
L’aspetto peggiore è che riescono a distruggere il DNA cellulare, con il rischio di causare tumori della pelle.
Un altro tema che non possiamo ignorare, è l’impatto negativo che molte delle creme solari in commercio hanno sull’ambiente marino, tanto che alcuni stati hanno vietato la vendita e l’uso di alcune formulazioni.
Il Coral Reef Bleanching un fenomeno preoccupante
Nel corso degli anni abbiamo imparato a usare le creme solari adatte al nostro fototipo, a non esporci al sole nelle ore più calde, purtroppo però non abbiamo ancora assimilato il concetto, che è necessario acquistare prodotti con un basso impatto ambientale.
Molti dei prodotti cosmetici, compresi i solari, contribuiscono al fenomeno conosciuto come Coral Reef Bleanching, lo sbiancamento della barriera corallina, che avviene sia a causa dell’inquinamento sia all’aumento della temperatura marina.
Perché dobbiamo tenerne conto quando acquistiamo le creme solari
Le alghe monocellulari (zooxantelle) che vivono all’interno del corpo del corallo, hanno il compito di nutrirlo, donandogli il tipico pigmento brillante conosciuto in tutto il mondo.
Quando la temperatura degli oceani si alza, le alghe si staccano provocando stress termico nel corallo, che perde sia il nutrimento sia il colore.
Se la situazione termica non ritorna come prima in poco tempo, il corallo rischia di morire.
Le barriere coralline sono importanti perché offrono rifugio ad un’infinità di altri organismi: pesci, molluschi, crostacei, echinodermi, spugne etc., e offrono a chi li osserva paesaggi sottomarini d’ incomparabile bellezza.
Oltre al valore ecologico esiste anche un valore economico; infatti la barriera corallina attrae ogni anno una grossa fetta del turismo globale, creando un indotto di circa 500 milioni di lavoratori.
Se dovessero scomparire sarebbe un danno anche per loro.
Chi e cosa provoca questo sbiancamento?
L’inquinamento e il surriscaldamento globale sono le cause principali dello sbiancamento di coralli, e le creme solari sono sul banco degli imputati.
Scegliere la protezione solare giusta, ma anche i prodotti cosmetici migliori e con il minor impatto ambientale possibile, è molto importante.
È importante perché ciò che applichiamo sulla pelle, prima o poi viene lavato, gli ingredienti si disperdono nei mari, negli oceani, e la sera quando facciamo al doccia, anche nelle falde acquifere delle nostre città.
Si può intuire perché sia fondamentate sapere cosa ci spalmiamo, e cosa andrà nelle nostre acque.
Dal 1° gennaio 2021 nelle Hawaii è vietato l’uso e la vendita di creme solari con filtri chimici contenenti l’Oxybenzone e l’Octinoxate, ingredienti vietati anche in Florida, nelle isole Key West, nelle Isole Vergini e Palau.
Se uno stato decide di creare una legge a tutela del proprio habitat, vietando la vendita e l’uso di alcuni prodotti, è certamente qualcosa su cui riflettere.
Filtri chimici e filtri fisici a confronto, a voi la scelta
Formulare un solare è piuttosto difficile, ancora di più è consigliare una marca piuttosto che un’altra, affermando che è più sicura, formulata meglio, e meno impattante sull’ambiente.
Seppure in commercio esistano prodotti formulati bene e a basso impatto ambientale, ho deciso di non consigliare nessuna azienda in particolare.
Nell’articolo troverete le informazioni necessarie per decidere in modo autonomo che tipo di solare acquistare.
In commercio troverete creme formulate con filtri chimici (organici) con filtri fisici (inorganici) o un mix tra questi.
- I filtri chimici, sono sostanze di sintesi in grado di catturare l’energia delle radiazioni UV e possono contenere ingredienti come l’ossibenzone, octocrylene e PEG 25 PABA molecole che stabilizzano, assorbono e trasformano i raggi solari.
- I filtri inorganici o fisici, al contrario, funzionano come uno specchio che riflette i raggi e sono formulati con ingredienti di origine minerale, come l’ossido di zinco e il biossido di titanio.
Ma allora come mi oriento?
Partendo dal presupposto, che nessuna protezione solare può essere sicura al 100% per il nostro ecosistema, e che nessuna può garantirci una protezione completa e totale, la nostra scelta dovrà orientarsi verso un prodotto il più sicuro possibile per noi e per il pianeta.
Rispetto a quello che ho letto e secondo la mia sensibilità ecologica, mi sento di consigliavi:
- Evitate i prodotti che contengono e l’Oxybenzone e l’Octinoxate perché dannosi per i coralli e gli organismi marini
- Evitate di esporvi al sole nelle ore più calde, fate una passeggiata oppure un riposino all’ombra, non è necessario stare sotto il sole tutto il giorno.
- Usate anche una T- shirt o un cappello per proteggervi, eviterete di usare quantità eccessive di prodotto solare
- Scegliete sempre la protezione in base al vostro fototipo
- Evitate l’acquisto di cosmetici e creme solari contenenti parabeni, sono nocivi per i coralli e non solo
- Scegliete le lozioni, piuttosto che gli spray solari, perché lo spray è più facile che si disperda sulla sabbia, nella terra e quindi finisca in acqua.
- Acquistate con coscienza e scegliete aziende meritevoli, trasparenti e rispettose dell’ambiente. Non esiste la perfezione in cosmesi, ma la professionalità e l’onestà sì.
- Informatevi sulla formulazione dei prodotti, usate il biodizionario per capire cosa vi state spalmando.
Segui Smack!
Non dimenticarti di seguire Smack! – Blogzine per donne croniche su Facebook. Metti mi piace alla nostra pagina! E segui anche il gruppo Il circolo Smack! Iscriviti anche alla nostra Newsletter cliccando sul form in Homepage oppure qui.
Lascia un commento