Il Centro storico di Napoli, con i suoi circa tremila anni di storia, non è affatto semplice da raccontare. È un vero e proprio museo a cielo aperto riconosciuto patrimonio mondiale dall’Unesco, è un concentrato di arte, cultura e tradizioni, ma anche di profumi, suoni e colori.
Ho scelto perciò per questo primo articolo dedicato alla mia città del cuore, i punti di interesse maggiormente noti e che, come quelli di cui vi ho parlato nel mio articolo su Roma, meriterebbero pagine di aneddoti e descrizioni, ma spero di darvi una prima impressione di bellezza e curiosità. Eccoli:
- Duomo
- San Paolo Maggiore
- Il complesso di San Lorenzo Maggiore
- Napoli Sotterranea
- San Gregorio Armeno via, chiesa e chiostro
- Piazzetta Nilo
- Cappella San Severo e il Cristo Velato
- Chiese di San Domenico Maggiore, Santa Chiara e del Gesù nuovo
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Foto di zsolt-cserna su Unsplash
Centro storico di Napoli, tutto quello che puoi vedere
Il Duomo di Napoli
Se arrivate alla stazione centrale, per raggiungere il centro storico di Napoli, prendete la metropolitana linea 1 e scendete alla fermata Duomo. Vi ritroverete nei pressi dell’omonima via e percorrendola ci fermiamo alla nostra prima tappa.
Il complesso del Duomo di Napoli, dedicato a Santa Maria Assunta, comprende anche la Basilica di Santa Restituta e la cappella e il Museo del Tesoro di San Gennaro.
La magnificente cattedrale ha subito negli anni diverse ricostruzioni ed oggi è caratterizzata da un insieme di stili fra cui gotico, neogotico e barocco. L’interno è suddiviso in tre navate con cappelle laterali con altari e monumenti funebri.
Al suo interno, particolare per la sua unicità, è la Cappella del Tesoro di San Gennaro, fu fatta costruire per un voto solenne del 1527 dal popolo napoletano al quale ancora appartiene, custodisce le ampolle del sangue del santo protettore della città. Ogni anno si compie qui al duomo, il miracolo della liquefazione del sangue, la data più conosciuta è il 19 settembre. Il Museo del Tesoro di San Gennaro custodisce collezioni di incredibile valore di gioielli, argenti, tessuti, dipinti e statue donati nel tempo dai devoti.
La Basilica di San Paolo Maggiore
Prendiamo adesso una delle strade più antiche di Napoli, Via dei Tribunali, il Decumano Maggiore che fa parte con quello superiore e inferiore dell’antico impianto greco della città, e arriviamo a Piazza San Gaetano dove si erge la Basilica di San Paolo Maggiore, con accanto l’ingresso alla Napoli Sotterranea e il Complesso di San Lorenzo Maggiore, al centro la statua di San Gaetano progettata ed eseguita da Cosimo Fanzago.
Alla Basilica di San Paolo Maggiore si accede attraverso la scalinata barocca a doppia rampa, la chiesa fu costruita fra VIII e IX sec. dove in precedenza sorgeva il tempio dei Dioscuri, custodisce nella cripta la tomba di San Gaetano da Thiene, fondatore dei padri Teatini al quale venne affidata nel Cinquecento. Il vasto interno custodisce numerosi affreschi e opere e di artisti attivi a Napoli fra il XVII e XVIII secolo.
La Napoli Sotterranea
Un po’ arretrato, proprio di fianco alla chiesa, c’è l’ingresso alla Napoli Sotterranea. Non è l’unico luogo da visitare nel sottosuolo della città, ma è sicuramente uno dei più affascinanti percorsi attraverso il quale scoprire la storia della città dalle origini greche all’età moderna. Si tratta di un grande dedalo di cunicoli, gallerie e cisterne scavati nella roccia tufacea.
Ci sono stata diversi anni fa e fra i ricordi che mi sono rimasti impressi della visita ci sono: il percorso delle candele, consegnate ad ogni partecipante per attraversare uno strettissimo cunicolo, la leggenda del munaciello legata all’antica figura del pozzaro (addetto ai pozzi e abile nel muoversi fra i camminamenti sotterranei) e i resti ben conservati del Teatro greco romano al quale si accede da una botola di un tipico basso napoletano. La visita dura circa un paio d’ore ed è consigliabile munirsi prima di biglietto online.
Il Complesso di San Lorenzo Maggiore
Un’altra interessantissima parte del sottosuolo di Napoli sono gli scavi archeologici al quale si accede dal complesso di San Lorenzo Maggiore. Oltre agli scavi, il complesso è composto dalla basilica e dal Museo dell’Opera di San Lorenzo.
In piazza San Gaetano si affaccia l’ingresso alla Basilica di San Lorenzo maggiore, la facciata barocca nasconde invece una splendida chiesa in stile gotico francese, introdotto dagli architetti e dalle maestranze di Carlo I d’Angiò, composta da un’unica navata con archi laterali a sesto acuto dove si aprono le cappelle, culmina nell’abside circolare con una struttura rara e audace di questo stile composto da deambulatorio, cappelle radiali e finestre con arco a sesto acuto.
L’area archeologica comprende una parte del Foro romano dell’antica Neapolis, che sorgeva corrispondenza della precedente agorà di epoca greca, e parte del macellum, il mercato romano del I secolo d.C. Passeggiare improvvisamente nell’antica città e in un altro tempo è un’esperienza che mi ha lasciato un bellissimo senso di stupore e meraviglia.
Il museo dell’opera di San Lorenzo allestito in ambienti cinquecenteschi attigui alla basilica, conserva testimonianze dall’età classica fino all’ottocento.
San Gregorio Armeno: l’arte presepiale, la chiesa e il chiostro.
Da piazza San Gaetano prendiamo una delle strade di Napoli più famose al mondo Via San Gregorio Armeno, nota per le tradizionali botteghe di arte presepiale. La caratteristica via ospita ai suoi lati le botteghe che espongono, anche all’esterno e in alcuni androni di palazzi storici, pastori di tutte le dimensioni e dai soggetti più disparati, piccoli oggetti e strutture che servono per l’allestimento del proprio presepe.
Attratti dai mille colori di questa via, non dimenticate di visitare l’omonima chiesa e il convento con il chiostro monumentale. L’ingresso a quest’ultimo è un po’ nascosto, si trova in un vicolo laterale, entrando noterete subito la bella fontana barocca con le statue di Cristo e la Samaritana, lungo il portico è possibile visitare il salotto della Badessa e il refettorio, poi l’antica Cappella intitolata a Santa Maria dell’Idria e il coro delle monache dal quale si scorge dietro una grata la chiesa.
La chiesa di San Gregorio Armeno è anche conosciuta come chiesa di Santa Patrizia, protettrice della città, di cui, in una preziosissima cappella laterale, sono custodite le spoglie. Fondata nel VIII secolo dalle monache di San Basilio, vi si accede attraversando il cancello del portico e un portale ligneo cinquecentesco. L’interno ad unica navata è un trionfo decorativo di stile barocco. Il campanile della chiesa è indissolubilmente legato all’immagine caratteristica di questa strada.
Piazzetta Nilo
Prendiamo adesso Via San Biagio dei Librai, un tratto della cosiddetta Spaccanapoli ovvero il decumano inferiore, la strada, lunga più di un chilometro, se osservata dall’alto taglia in due la città. Attraversiamo piazzetta Nilo che prende il nome dalla statua del Dio Nilo databile tra il II e III secolo d.C. che si trova in questo slargo.
Proprio in questa piazza si trova una delle mie pizzerie preferite, la pizzeria dell’Angelo, che oltre alla bontà della tradizionale pizza, ha come particolarità il cornicione ripieno. In tutto il centro in realtà ci sono ottime pizzerie e tavole calde bar pasticcerie dove potrete gustare ogni prelibatezza della cucina napoletana.
Il mio itinerario prosegue verso i vicoletti più interni per raggiungere il Museo Cappella Sansevero, dove è custodito il famoso Cristo velato, per poi tornare verso Piazza San Domenico con l’omonima chiesa per poi giungere fino alla Chiesa di Santa Chiara col suo chiostro maiolicato e la Chiesa del Gesù Nuovo. Sono le tappe che vi aspettano nella seconda parte del mio articolo sul Centro storico di Napoli: le tappe imperdibili.
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