Oggi parliamo di yoga e di yoga odaka. In effetti sono tanti i dubbi e i pregiudizi che emergono sullo yoga. “Yoga? No grazie! L’ ultima volta che l’ho fatto mi hanno riempito di incenso, l’insegnante mi aveva guardato male perché non sono vegetariano, sembrava quasi di stare in una setta”.
C’è ancora chi pensa che il maestro di yoga sia un eremita sempre seduto in meditazione, magro e un po’ fuori dal comune. Per fortuna oggi questa visione prettamente anni ‘80 sta scomparendo. Se penso ai miei maestri, Roberto Milletti e Francesca Cassia, penso a due persone comuni che mi hanno sempre trasmesso l’amore per la vita e per la pratica, due anime che non ti giudicano se mangi carne, o pesce, che si vestono come gli altri, che sono in perfetta armonia con l’ambiente.
Foto di Avrielle Suleiman su Unsplash
Odaka, scopriamolo insieme
“Yoga? Bello magari tra qualche anno ci provo, per ora ho bisogno di qualche cosa che mi faccia lavorare di più!”.
Questa è un’altra affermazione che spesso sento dire in giro, soprattutto dagli uomini. La mia risposta? “Ti invito a provare una volta!” Sì, perché basta una volta per accorgersi che yoga, e ancora meglio Odaka yoga, non è solo sedersi con le gambe incrociate, chiudere gli occhi e pronunciare Om!
Durante le lezioni di Odaka yoga si entra in un mondo contemporaneo, dove ognuno è libero di vestirsi come vuole, dove il profumo non è eccessivamente forte, la musica è studiata per accompagnare gli allievi all’interno di se stessi. Dove ogni posa può avere diversi gradi di difficoltà al fine di poter aiutare chi non se la sente, dare fiducia a chi vuole provare, o far sudare anche il più atletico degli uomini.
Odaka yoga, questione di libertà
Ciò che ho sempre amato di questo stile, è la libertà. Non c’è giudizio, non c’è confronto e tutto questo, si ritrova, specialmente, a livello personale sul proprio tappetino. Quanti di noi, non riuscendo a fare una posa, un esercizio o una determinata attività hanno mollato… Oppure, non ascoltando il proprio corpo, lo hanno sforzato così tanto che poi alla fine ci si è fatti male?
Ecco: ognuno è diverso dall’altro. Vuoi per conformazione fisica, vuoi per un proprio percorso, ognuno è meravigliosamente unico nella sua diversità, per cui non possiamo pretendere di ricreare e copiare perfettamente la posa dell’insegnante o del nostro vicino di tappetino. Questa libertà è ciò che rende la pratica di Odaka yoga una pratica decisamente unica e, a mio avviso, adatta a chiunque.
Ritrovare sé stessi
Spesso ci si avvicina a discipline come lo yoga in seguito ad un evento, un trauma, un intervento che ha costretto il corpo a rallentare. Ma, forse, pochi sanno che lo yoga viene anche praticato da grandi atleti professionisti. Nel mondo dello sport sono tantissimi i campioni che, oramai, hanno compreso l’importanza di questa attività che non è solo benefica per chi ha subito traumi, ma per chiunque.
Rinforza, allunga e al contempo protegge le articolazioni, favorendo un rilascio nervoso importante. Le nostre fasce muscolari sono idratate permettendo, così, di mantenerci giovani ed in salute.
Facciamoci del bene
Concludo con un immagine, avete presente un mandarino? Quando i tre strati: buccia, filamenti e polpa, sono giovani, il frutto resta buono.
Man mano che questo perde la sua idratazione inizia ad invecchiare dall’interno, perdendo elasticità e diventando secco o muffo! Ecco immaginiamo che la buccia arancione è la nostra superficie, la “rete” bianca sono le fasce e la polpa sono i muscoli. Se non agisco in profondità, sia a livello fisico che mentale non potrò pretendere dai miei muscoli di mantenersi giovani, loro sono accolti e costantemente idratati, dalle nostre fasce muscolari che, come una tuta da sub, aderiscono a questi.
Le fasce trasportano ciò che serve ai muscoli per idratarsi e compiere tutti quei movimenti che sono in grado di fare, se la fascia, la guaina, l’involucro che li avvolge perde elasticità, il muscolo non potrà più permettersi si fare un determinato movimento.
E la fascia perde tono ed elasticità ogni giorno, grazie alla poca attenzione al cibo, allo stile di vita poco sano, alla sedentarietà, allo stress al quale siamo sottoposti ogni giorno, ai troppi pensieri ed, infine, al poco ossigeno che portiamo respirando male. La pratica dello yoga aiuta a far sì che tutte queste cose entrino in sinergia tra loro, aiutando così le fasce a ritrovare la loro elasticità, di conseguenza il muscolo sarà più pronto, e la pelle luminosa.
Provare per credere!
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Un modo delicato di capire e quindi entrare nel mondo yoga. Mi piace molto grazie Mary
Grazie a te per il commento!
Molto chiaro, vero e vissuto questo articolo! Chi ti conosce come insegnante di Odaka Yoga conosce la tua perizia e il rispetto profondo che hai per ognuno di noi e per i nostri limiti e possibilità. Spero di continuare a leggere qui i tuoi articoli!
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