Per salire sul palco del Festival di Sanremo – e Sanremo 2022 lo dimostra ancora una volta – non è che apri l’armadio e scegli il vestito buono, quello della domenica per fare bella figura con i suoceri a pranzo.
È molto di più e dietro c’è un gran lavoro.
Perché le canzoni parlano, ma un abito fa dire al pubblico quest* mi piace appena l’artista mette piede sulla scalinata.

Le foto utilizzate sono del profilo Facebook ufficiale del Festival di Sanremo
Sanremo 2022, la vittoria degli stylist
Dietro le quinte, ben prima che si apra il sipario, c’è una squadra di stylist, designer, uffici comunicazione che studia e mette a punto i look che rappresenteranno l’artista.
Che si farà ricordare nel bene o nel male.
E allora qual è la differenza tra un look riuscito e uno no? Al di là dei gusti personali che ci divertiamo a esprimere con pollici su e giù nei sondaggi su IG.
Direi, in breve, il percorso di crescita dell’artista.
Conoscenza e consapevolezza di sé aiutano le persone attorno a proporre e realizzare l’immagine giusta.
I look decisi a tavolino, perché sbrigati che c’è Sanremo sanno di puzza di bruciato, di forzatura e mancanza di coerenza.
Ecco una classifica non esaustiva di chi, secondo me, ha trovato la quadra e chi invece ha ancora della strada da fare.
Francesca Michielin
Da ragazzina spaurita qual era, ora la vediamo sul palco mentre si prende in pugno il pubblico. Canta, si muove e si veste con la sicurezza e la baldanza di chi si sente nei look giusti, mentre al pubblico sembra dire: Ti ho preso, non mi scappi più.
Prada le ha cucito addosso un’immagine in grado di fondere le due anime di questa cantante, in un mix di candore e sensualità.
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Poi, beauty e hair styling sono da paura.
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Noemi
È il simbolo della trasformazione più vera, del significato profondo di un cambiamento che ha coinvolto mente, fisico e immagine personale.
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Anche se parte del pubblico, quello cattivo, non le ha perdonato di essere dimagrita – perché i mediocri non sopportano che si possa alzare la testa e volere di più – lei ha saputo chiudere il cerchio del suo lungo percorso di trasformazione con un colpo di coda in grande stile.
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E il look dell’ultima serata è stato da fuochi d’artificio: con il botto finale.
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Blanco e Mahmood
Pare che il nome Blanco sia nato per caso e che la collaborazione con Mahmood da un accordo sbagliato al pianoforte. Ma per i look dell’inedito duo, nulla è stato lasciato al caso, né ha mostrato incertezze o sbavature lungo tutta la kermesse.
Doppio lavoro, doppio ‘sbatti’ per presentare sul palco un’intesa artistica che avesse il sapore armonico di scelte stilistiche ben calibrate, senza mai cadere nella scontentezza del ‘solito’ bianco e nero.
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Di una cosa sono certa: non troveremo nessun altro che sappia indossare trasparenze neoromantiche come Blanco. E una gonna con cravatta come Mahmood.
La statuetta va a loro anche per i look.
Elisa
Non puoi non amarla, e già questo è un grande vantaggio per questa cantante, che ha un talento indiscusso, un sorriso vero e l’aria di chi vuole fare le cose bene per poi tornarsene a casa tranquilla.
Non sai mai da dove arriva, ti chiedi se da un bosco incantato dove forse abitano folletti come lei.
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Il suo bianco coerente sembra toglierle l’impiccio di dover pensare a un look diverso ogni sera. Ma non è pigrizia, né mancanza di creatività (ci mancherebbe, Maison Valentino), è la semplicità autentica di chi si conosce e sa che cosa è giusto per sé.
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Così le perdoniamo dei tagli non sempre azzeccati per la sua figura e la sua altezza.
Drusilla Foer
Per lei si sono già spese le parole più belle e ammirate.
Perché in un mondo che non smette di urlare, Drusilla sa rispondere o tacciare (Iva, scansati) con un tocco di spada che manco avevi visto stesse arrivando.
Si sceglie gli abiti da sola, dice di no agli stilisti ‘quelli grandi’ e si serve in una boutique di Firenze che confeziona abiti su misura.
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Per lei questa è l’eleganza vera. E con le mise che ha sfoggiato non possiamo che darle ragione.
Grazie per averci ricordato il senso profondo del valore dell’eleganza: saper scegliere.
I Måneskin
Vincono Sanremo 2021, poi l’Eurovision Song Contest e a ottobre scorso sono ospiti di Jimmy Fallon, uno dei talk show più popolari nella terra a stelle e strisce.
Praticamente sono tornati da noi per farci un piacere, dare un saluto veloce, sorridere a qualche battuta di Amadeus e raccontarci che saranno anche fuori di testa, ma sempre ben centrati nella loro identità.
Un sappiamo bene chi siamo e dove andiamo che si è rafforzato nel tempo, trovando piena espressione in un’immagine che riesce a stare al passo con la loro velocissima e inarrestabile ascesa.
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Fuori concorso, outsider in tutto.
Sanremo 2022, pasticci e paillettes
Con Damiano apro la gallery del Purgatorio, delle anime che ancora vagano alla ricerca della redenzione in un look giusto.
Achille Lauro
Achille Lauro, nella prima serata, si presenta a torso nudo con tatuaggi, perché se ti sei spaccato di palestra, dovrai pur far vedere il risultato dei tuoi sforzi.
Ma non è questo il senso della provocazione che, se praticata a vanvera, ha lo stesso valore di un simpatico buffone che vuole camuffare scarse capacità.
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E poi, Achille, mi sa che il tuo tallone è la tempistica: sei arrivato tardi di un anno.
Emma Marrone
Emma Marrone ha voce e personalità da vendere.
E meriterebbe molto di più di un look da sciùra che la limita nell’equazione scontata abito nero fa sera, velluto fa elegante.
Quando si scelgono gli abiti, non possiamo trascurare la personalità di chi li indosserà.
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Per quanto il fitting sia giusto e lo stilista famoso, il corpo parlerà e dirà quello che le parole non osano esprimere: ci sto stretta, non mi sento a mio agio, non è il mio.
Quest’artista ha una forza esplosiva e un carattere d’acciaio, che mi aspetto siano prima o poi valorizzati in un’immagine che la faccia sentire davvero se stessa.
Michele Bravi
Michele Bravi è uno di quelli che mi ha subito dato l’impressione di un restyling pensato a tavolino: Dai che quest’anno ti rilanciamo alla grande.
Ma mica puoi andare con il viso pulito, no no, fatti aggiungere un po’ di cose.
E allora qualcuno deve aver esagerato.
Con il trucco, il gel a schiaffo, i tagli asimmetrici.
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E visto che ci siamo, perché non mettiamo dei fiori, tutte le sere? Perché con una canzone così, in una città così, vuoi non metterci dei fiori qua e là?
Un sacco di pasticci.
Aspettiamo tempi e stylist migliori.
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