Diciamocelo: il Carnevale alle porte non coincide con la prova bilancia ma, noi #Smackers non ci perdiamo d’animo e siamo già pronte a trovare la soluzione giusta per non perderci tra gli scaffali del supermercato alla ricerca dei cibi sani per tamponare le abbuffate golose. Nasce nel 2016 ed è diventata tra le più affidabili tester per la salubrità degli ingredienti che acquistiamo: stiamo parlando di Yuka la app parigina che si prende cura di noi a partire dal piatto.
Il funzionamento è molto semplice: con il telefono si scansiona il codice a barre di un’etichetta alimentare e la app mostra la scheda prodotto con la valutazione dei valori nutrizionali e la lista degli ingredienti su una scala che va dal rosso al verde. Nel giugno 2018, dopo richieste sempre più numerose, Yuka scansiona anche i prodotti cosmetici come sapone, shampoo e crema per la pelle per ottenere informazioni sulla salubrità dei loro ingredienti.

Foto di Peter Wendt su Unsplash
Tecnologia e salute, un binomio vincente!
La libreria dei prodotti Yuka comprende attualmente 1,5 milioni di prodotti alimentari, 500.000 prodotti cosmetici, 800 nuovi prodotti ogni giorno. Dietro questo grande lavoro c’ è un team di 11 professionisti tra cui i tre fondatori, Julie, François et Benoît. Yuka è un omaggio allo Yukatan, terra di origine di Julie che si occupa della comunicazione e della creazione dei contenuti. I due fratelli, invece, si occupano della parte tecnica: sono loro che hanno creato l’app. François si occupa dell’app iOS e Benoît dell’app Android.

Il team creativo di Yuka
Una crescita costante
Dal suo lancio, Yuka ha registrato una crescita significativa nel numero di utenti e nella frequenza delle scansioni dei prodotti. Secondo il sito Great Itanlian food, Yuka ha 20 milioni di utenti in 12 diversi Paesi. Dal suo lancio, a gennaio 2017, sta registrando proprio in Italia la crescita più rapida.
La ragione sta nell’aiuto concreto che la app da all’utente nel saper interpretare i valori nutrizionali di un prodotto rispetto ad un altro, anche perché chi è capace di “leggere” una etichetta? La risposta va da se!
La semplicità della scala di valutazione affidata ai colori del rosso e del verde aggiunge un ulteriore elemento in favore di Yuka: il rosso chiaramente indica i livelli di ingredienti non salutari come grassi, sale, zucchero e additivi. Maggiore è la percentuale di ingredienti verdi, più sano è il prodotto. Se si determina che un prodotto non è salutare, l’app consiglierà articoli alternativi simili con ingredienti più sani.
Yuka? Un aiuto concreto
L’intervista alla dottoressa Valentina Meconio
Ho chiesto per Smack alla nutrizionista Valentina Meconio quanto è prezioso il ruolo della tecnologia nella ricerca dell’equilibrio delle scelte alimentari sane che possono essere condizionate dai prodotti mordi e fuggi in bella vista tra gli scaffali.
«Le persone stanno diventando sempre più attente alla propria alimentazione e al cibo che comprano per la propria famiglia. Le nuove tecnologie consentono di poter avere un’idea di ciò che si acquista nei supermercati. E queste app che vengono in aiuto del consumatore possono avere un ruolo chiave per il mantenimento del benessere psicofisico in quanto si allineano con i consigli alimentari dei professionisti di riferimento».
La spesa deve essere consapevole
«Comprare ‘consapevolmente’ è il primo step per il raggiungimento degli obiettivi prefissati assieme al nutrizionista e al personal trainer. Il problema fondamentale che spesso aggrava condizioni patologiche tipo obesità, diabete, ipercolesterolemia e in generale tutte le problematiche legate all’alimentazione è la scarsa informazione su ciò che si mette a tavola. Non è solamente la quantità del cibo ad esser responsabile del sovrappeso ma soprattutto la qualità del cibo. Un’app che possa essere d’aiuto nella scelta di un alimento rispetto a un altro può essere un ottimo punto di riferimento per chi ha un piano alimentare ben preciso da seguire. Pattuite col professionista di riferimento tutte le macromolecole di cui è composta l’alimentazione personalizzata, sarà più semplice poter scegliere con consapevolezza ciò che si compra al supermercato».
Dottoressa, non possiamo non approfittare, ma un dolce sano di carnevale ce lo vuole consigliare?
«I dolci di carnevale ‘light’ potrebbero essere delle rivisitazioni dei classici dolci tipici di questo periodo. Ad esempio le ‘chiacchiere’ o ‘frappe’ cotte al forno piuttosto che fritte, le frittelle di mele fatte al forno anziché fritte oppure delle ciambelline ripiene di marmellata a basso contenuto di zuccheri cotte al forno.
In generale per potersi concedere un dolcetto a ‘cuor leggero’ , è sufficiente utilizzare una farina con basso indice glicemico come ad esempio quella d’avena, diminuire notevolmente il quantitativo di zuccheri, sostituire il latte di mucca con un latte vegetale (più leggero e facilmente digeribile) ed utilizzare l’albume d’uovo piuttosto che il tuorlo».
Ultima domanda… Se proprio non riusciamo a contenere gli stravizi, ci dà qualche consiglio per smaltire le calorie in eccesso?
«Se lo sgarretto è stato notevole …io consiglio sempre di regolarsi i giorni successivi consumando più frutta e verdure, proteine facilmente digeribili come il pesce bianco e carni magre ,meno carboidrati …ma soprattutto TANTO SPORT !»
Segui Smack!
Non dimenticarti di seguire Smack! – Blogzine per donne croniche su Facebook. Metti mi piace alla nostra pagina! Iscriviti anche alla nostra Newsletter cliccando sul form in Homepage oppure qui.
Lascia un commento