Oggi ti spiego perché le storie di Natale non finiranno mai di incantarci. Parto da qui
La neve cadeva delicatamente per le strade, e le persone correvano a casa, con le braccia piene di scatole allegramente impacchettate con la carta dei negozi di giocattoli, negozi di caramelle, e panetterie. Perché era la vigilia di Natale, e come cadde il tramonto, i bambini di tutta la Germania si misero in silenziosa attesa della notte che stava per sopraggiungere.
Con queste parole, cariche di spirito natalizio e buone intenzioni, inizia la favola de Lo schiaccianoci e il Re dei topi, scritta da E.A.T. Hoffmann. Poche frasi che, in questo caso, introducono alla perfezione l’argomento che intendo trattare: lo spirito del Natale raccontato attraverso delle storie che, nel corso degli anni, hanno continuato ad alimentare lo stupore.
Ti ricordi la serietà con cui si scriveva la letterina a Babbo Natale e, soprattutto, la meravigliosa magia cui credevamo tutti senza esitazione alcuna? Bene, alcuni racconti tradizionali e particolarmente amati hanno mantenuto vivo tutto questo ardore infantile di fronte all’improbabile.
E sfido chiunque a sfogliare le pagine dello Schiaccianoci o a sentire le musiche del balletto di Tchaikovsky senza sentirsi trasportati in quel mondo di fantasia dove tutto è possibile. Anche e soprattutto vedere un uomo anziano, vestito di rosso e notevolmente in sovrappeso, passare per il camino per portare dei doni senza rimanere incastrato o cadere vittima di un legittimo colpo della strega.
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Foto di Madara Parma su Unsplash
Storie di Natale, Charles Dickens
Inutile dire che è impossibile, quasi assurdo, parlare del Natale senza prendere in considerazione Dickens e il suo Canto. Come pochi autori, infatti, il caro Charles è riuscito a consegnare un racconto che fosse magico ma anche sottilmente inquietante, dove il fantasy si unisce a delle note più cupe.
Ma è sufficiente lasciare che la notte passi per capire che i fantasmi incontrati non sono degli spettri malvagi o dispettosi ma degli amici attenti che, magari in modo brusco, hanno contribuito a riportare la luce brillante di una mattina di Natale.
Insomma, sicuramente avrai capito che nutro per il Natale un amore travolgente. Vivo questo particolare periodo ancora con tutto lo stupore di una bambina che ogni anno attende di sentire suonare un campanellino per festeggiare un angelo e le sue nuove ali. Ma quella è un’altra storia. Nel corso degli anni, comunque, non ho lasciato che la magia svanisse grazie, soprattutto, a delle piccole storie che ho continuato a sfogliare e regalare. Ma non aspettarti i soliti titoli. Le mie preferenze potrebbero stupirti.
Le storie di Natale secondo Tolkien e Truman Capote
Continuando a parlare di lettere, che ne direste se, per una volta, fosse Babbo Natale a scriverne alcune? Questa è la domanda che deve essersi posto Tolkien quando ha iniziato la sua particolare e meravigliosa tradizione famigliare. Professore universitario e uomo dotato di grande cultura, il padre de Il Signore degli Anelli, ha sempre avuto dentro di se un inaspettato mondo di fantasia cui ha dato voce anche durante le feste di Natale.
Per oltre vent’anni, infatti, ha reso le festività della famiglia indimenticabili scrivendo ai suoi figli delle lettere da parte di Babbo Natale. Ogni missiva annuale, poi, era completata da un disegno in cui questo barbuto signore mostrava cosa volesse dire vivere al Polo Nord. Un meraviglioso atto d’amore di un padre che ha voluto mantenere in vita la fantasia nell’animo dei propri figli e che è stato trasformato nel libro Lettere da parte di Babbo Natale. Un regalo, questo, che ho sempre desiderato ma non ho mai ricevuto. Magari provo a scrivere a Babbo Natale.
Natale da Tiffany
Un autore che proprio non ci si aspetterebbe di trovare travolto da nostalgie natalizie è Truman Capote. Si, avete capito perfettamente. Il riferimento è proprio all’autore di A sangue freddo e Colazione da Tiffany. Due storie dove le note positive non sono propriamente dominanti. Nonostante questo, però, è bello sapere che anche Capote è stato bambino e, soprattutto, che ne ha conservato un dolce ricordo.
Da questo sentimento nasce il suo Un Natale, in cui viene raccontato il rapporto tra l’autore ed una anziana signora. Buddy e Sook trascorrono le festività preparando dolci di frutta candita, decorando l’albero e passeggiando tra la neve con la malinconica consapevolezza che, probabilmente, sarà l’ultimo passato insieme.
Gianni Rodari e Agatha Christie, quando il Natale è insolito
E se, alla luce di candele e di un albero finemente decorato si consumasse un Natale con delitto? Tutto è possibile, soprattutto per la regina del giallo Agatha Christie che, grazie alla sua fantasia, ha pensato di non far riposare il suo Poirot nemmeno la notte della vigilia. Così, Il Natale di Poirot, nonostante la presenza un po’ fuori tono di un cadavere e il carattere tendenzialmente cinico dell’investigatore belga, riesce a mantenere intatta l’atmosfera, trasportandoci in ambienti dove si celebra il momento attraverso una profusione di decorazioni e buoni propositi. Tra cui, ovviamente, non c’è l’omicidio.
Evviva le favole
Voglio chiudere questo viaggio tra i racconti natalizi con una delle favole più tenere e innovative di Gianni Rodari. Prova a regalare ai vostri figli Il pianeta degli Alberi di Natale e scoprirai di aver fatto un dono anche a te. In un attimo sarai in un mondo misterioso dove gli abitanti hanno capito come essere liberi da impegni di lavoro per dedicarsi solamente alle loro grandi passioni come le arti, la scienza e la fantasia.
Come se non bastasse, poi, in questo luogo magico ogni giorno si festeggia il Natale dando sfogo alla propria fantasia. Certo, se dopo questo racconto continui a essere titubante davanti alle festività ti do un consiglio. La notte della vigilia rimani ben vigile, perché potrebbe arrivare a prenderti il Polar Express. E allora sì che inizierebbe l’avventura del Natale.
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