La HBO ci riprova e punta ancora tutto sulle ragazze più fashion di New York. Ovviamente stiamo parlando di Sarah Jessica Parker, Cynthia Nixon e Kristin Davis che, a diciassette anni dalla fine di Sex and the City, tornano dal 9 dicembre nei panni dei loro storici personaggi. Ormai cinquantenni, ma sempre con delle vite ad alto tasso di confusione. Grande assente di And Just Like That è Kim Cattral che, nonostante le offerte faraoniche, ha deciso di non tornare a vestire i panni della spregiudicata Samantha.
Un rifiuto che non avrebbe dovuto stupire più di tanto la produzione, visto che aveva già decretato la cancellazione di un possibile terzo film. E, vedendo la qualità dei primi due, come darle torto? Sta di fatto che la sua assenza si fa sentire in modo negativo già dalle prime immagini. Le tre ex ragazze, diventate delle signore, sembrano esteticamente e caratterialmente sbilanciate senza la bionda presenza di Sam che, con la sua forte personalità, offriva alle altre un terreno su cui confrontarsi. Ma di questo parleremo dopo.
And Just Like That, i tempi cambiano?
La certezza è che, nonostante l’operazione nostalgia e l’entusiasmo della Parker, siamo lontani anni luce da quel famoso 1998 in cui la HBO mandò in onda, coraggiosamente, l’episodio pilota di una serie destinata a segnare la storia delle tv e non solo.
Quella sera imparammo che cupido aveva lasciato il condominio e nessuno faceva più colazione da Tiffany. Negli anni Novanta un dilagante cinismo aveva invaso anche la sfera sentimentale ma alle donne, finalmente, era concesso parlare di sesso come gli uomini. E sai che sorpresa, direte.
Questo già accadeva nella vita di tutti i giorni ma era la prima volta che la televisione decideva di dirlo, puntando tutto su quattro personalità femminili. E questo era qualche cosa di nuovo che aveva il profumo dell’azzardo e dell’incoscienza.
Sex and The City e la rivoluzione sessuale
Nel corso del tempo molti hanno interpretato il successo e il percorso di Sex and the City come una seconda rivoluzione sessuale per il ruolo centrale che si attribuisce alle donne e, soprattutto, per la piena libertà con cui le quattro amiche gestiscono la loro sfera intima. Senza andare a disturbare definizioni diventate ormai storiche, però, possiamo dire che questa serie ha segnato una netta linea di demarcazione nella narrazione del femminile.
Andando oltre gli abiti alla moda, i locali all’ultimo grido e il riflesso di una vita a molte stelle, si ottengono delle giovani donne che reclamano il diritto a ottenere ciò che desiderano, senza sensi di colpa atavici e non subendo la necessità di rassicurare la società aderendo a degli schemi prefissati. Ed è proprio questa libertà che ha permesso a Carrie, Charlotte, Miranda e Samantha di sbagliare, peccare di leggerezza, tornare sui loro passi, cadere e ricominciare ancora. Un movimento perenne, grazie al quale, nel corso della serie sono evolute e cambiate esattamente come la generazione di donne cui stavano parlando.
Tutto vero?
Dal punto di vista dei detrattori, però, la serie ha confinato la figura femminile all’interno di canoni estetici precisi e in una sorta di superficialità priva di un significato pratico. La realtà è molto diversa e la si scopre andando proprio oltre la superficie. Non solo le quattro amiche rappresentano una generazione di donne con un preciso valore economico, generato dalla propria professionalità, ma si scontrano anche con l’inadeguatezza maschile che mal sostiene l’impatto con quest’autonomia.
Per non parlare, poi, della maternità che, lungi dall’essere vista come un obbligo sociale o genetico, è vissuta in modo diverso da ognuna di loro. Perché va bene essere naturalmente portate come Charlotte, ma è altrettanto giusto non esserlo come Carrie. In sostanza mai, prima di Sex and the city, l’essere madre viene considerato come una scelta personale e non una via prestabilita cui aderire forzatamente. E se non è rivoluzione questa, non so cosa possa esserlo.
And Just Like That, dove vederlo
Come riuscire a vedere le puntate di questo nuovo capitolo nella vita delle amiche più famose di New York? And Just Like That sarà trasmessa dal 9 dicembre dalla HBO, la storica rete che deve gran parte del suo successo proprio a Sex and the city. Per quanto riguarda, l’Italia, invece, la serie sarà visibile su Sky Serie e in streaming su Now in contemporanea con la messa in onda americana. A questo punto non rimane che prenotare un posto in prima fila.
And Just Like That, Samantha ci mancherà?
La risposta è ovviamente sì. L’assenza di questo personaggio così d’impatto e volutamente esagerato si farà sentire soprattutto nell’equilibrio del gruppo. Fin dalle pagine del romanzo omonimo di Candance Bushnell e nella successiva sceneggiatura, le ragazze avevano lo scopo di dare vita a quattro archetipi diversi del femminile in cui il pubblico, nella sua interezza, potesse, riconoscersi.
Oltre a questo, poi, ognuna di loro era assolutamente peculiare e, proprio per questo, utile ed essenziale allo svolgimento della narrazione. Ogni singola puntata di Sex and the City è strutturata in modo da mettere le quattro amiche a confronto con un problema o un’esperienza offrendo, però, diversi punti di viste e di reazione. In questo modo il racconto è sempre stato vitale e vivace, mettendo le spettatrici di fronte vari spunti di riflessione.
Oggi, però, in questo coro manca una voce e, dal mio punto di vista, la più possente di tutte. Perché se è vero che Carrie è la narrazione e il personaggio di mediazione, Samantha è stata la perfetta istigatrice che, con la forza delle sue scelte, ha dato ad alcune di loro motivo di esistere. Il pensiero va, in particolare, al personaggio di Charlotte che, proprio grazie al confronto con la scandalosa amica, è riuscita a dare un senso al suo animo più tradizionale.
Cosa sarà, dunque, delle ragazze senza Sam ?
A essere onesta i pronostici non sono dei migliori. Il vero problema, in questo caso, è non capire quando un’avventura è giunta al termine. Quando non ha più nessun senso continuare a scorrazzare per i marciapiedi di New York su un paio di Manolo Blahnik. Perché gli anni Novanta sono passati e nessuna donna sana di mente esce di casa senza calze durante i gelidi inverni nella Grande Mela. E, probabilmente, Kim Cattral l’ha capito.
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