Smack!

Blogzine per donne croniche

  • Home
  • About Smack!
    • About me
  • Podcast
  • Oroscopo
  • Magazine
    • Beauty
    • Fashion
    • Food
    • Lifestyle
    • Newsroom
    • Wellness
  • Blog
    • Racconti in soggettiva
    • Sentimenti
  • Lavora con me
  • Newsletter
  • Contatti
Ti trovi qui: Home / In evidenza / Venezia: il Festival, George Clooney e il divismo

Cinema In evidenza

Venezia: il Festival, George Clooney e il divismo

Fiato alle trombe, il Festival di Venezia sta per iniziare, il prossimo primo settembre, sotto lo sguardo benevolo della sua madrina Serena Rossi. Dopo l’edizione passata in cui la kermesse ha sfidato, con successo, tutte le problematiche relative alla pandemia, quest’anno tutto sembra avere uno scintillio diverso. Quasi un annuncio di ritorno al passato che sa di futuro.

A dettare il trend positivo dell’edizione numero 78 è, soprattutto, un programma vincente e il ritorno sul red carpet delle star, i grandi protagonisti di un festival cinematografico.

Leggi anche: Quella volta che incontrai Ewan McGregor

Venezia: George Clooney simbolo del divismo

Venezia, il ritorno dei divi

Tanto per citarne alcuni in ordine sparso possiamo fare i nomi di Kristen Stewart, Penelope Cruz, Javier Bardem e, ovviamente, Pedro Almodóvar. Ed è proprio ai grandi attori o, meglio, ad uno di loro, che voglio dedicare questo post per riflettere insieme sull’idea di divismo. Chiarisco subito che non è tra i protagonisti citati e non sarà presente sul red carpet del Lido. Per alcuni, poi, potrebbe risultare anche un po’ old fashion, ma è un dato di fatto che il suo nome ha rappresentato sex appeal e glamour dalla meta degli anni novanta fino a quella del 2000. Elementi che, a buon diritto, lo hanno trasformato nell’ultimo divo di Hollywood.

Sto parlando di George Clooney, l’uomo che ha infiammato le conferenze stampa di Venezia, e non solo, molto prima dell’arrivo di Michael Fassbender, il pediatra da cui tutti avremmo portato anche il nostro pesce rosso e il protagonista senza cui non era nemmeno immaginabile pensare di organizzare un party. Certo, anche per lui il passare degli anni si è fatto sentire, tanto da non bere più Martini ed essersi convertito ad un espresso ben ristretto. Nonostante questo, però, il suo nome riporta alla mente ricordi di un tempo in cui il suo arrivo a Venezia o a Roma gettava la compagine femminile del giornalismo nell’agitazione più totale.

George, il Cary Grant degli anni Novanta

Durante il mio primo incontro con Clooney lui vestiva il camice del dottor Ross. Ovviamente tutto è avvenuto tramite televisione e l’appuntamento settimanale con E.R. All’epoca ero una studentessa universitaria e mai avrei immaginato che, un giorno, le nostre strade si sarebbero sfiorate.

Dopo alcuni anni, infatti, sono approdata al Lido di Venezia nell’edizione del festival in cui Clooney presentava il film dei fratelli Coen, Prima ti sposo poi ti rovino. Durante l’incontro con la stampa ho mantenuto il mio piglio da giovane professionista, ma dentro di me ero completamente soggiogata. Guardandolo ero pronta a confermare l’esistenza di Dio.

Mr. Fascino

Ma cosa ha reso Clooney così irresistibile agli occhi femminili? Se andiamo ad osservarlo nel particolare ci rendiamo conto che George, anche nel pieno dei suoi quarant’anni, non era certo portatore sano di una bellezza perfetta come quella di Brad Pitt. Nonostante questo, però, è sempre stato dotato di un particolare scintillio, una sorta di arma segreta capace di far capitolare donne di qualsiasi gruppo anagrafico.

Ovviamente mi sto riferendo al fascino. Cosi, tra un ammiccamento e un sorriso da simpatica canaglia, George è riuscito ad aggiudicarsi il titolo di nuovo Cary Grant. Un giudizio che, se ben ricordate, era stato condiviso anche dalle ragazze di Sex & the City. Fu proprio Carrie a definirlo come una giacca di Chanel, mai fuori moda. E come darle torto?

Le illusioni del divismo

Come “addetta ai lavori”, però, sono perfettamente cosciente dei “trucchi” che si celano nella costruzione del divo. Sto parlando della composizione di quella illusione volta ad esportare e rendere credibile l’esistenza di un essere perfetto in grado di incarnare i desideri nascosti, ma non troppo, di un nutrito gruppo di audience femminile. Per quanto riguarda il personaggio di George Clooney è chiaro l’intervento di una narrazione a tavolino. Una sceneggiatura in cui l’attore americano ha dovuto dipanarsi tra molte donne, impersonando lo scapolo d’oro ed il guascone gentiluomo in sella alla sua Harley.

A nutrire ulteriormente il mito di Clooney poi, ha contribuito non poco l’acquisto della famosa villa sul Lago di Como. Da quel momento, infatti, accanto al simpatico playboy, nasce anche il personaggio di George l’italiano. Insomma, nulla di nuovo sotto il sole del racconto cinematografico. Lo stesso Cary Grant, durante un’intervista ammise che nemmeno Cary Grant era come Cary Grant.

Quindi?

Se riusciamo a tradurre gli “inganni” grazie al quale viene costruito il divo, per quale motivo, in alcuni casi, ne rimaniamo abbagliati? La risposta è nella credibilità e in quel patto che si stringe con la materia cinematografica secondo cui è possibile credere reale anche l’ideale. Per quanto riguarda Clooney, poi, un peso maggiore è rappresentato dalla natura scanzonata del personaggio, da quello sguardo ironico rivolto al mondo e, in prima battuta, verso se stesso. In fin dei conti George Clooney è stato ed è ancora l’ultimo divo, ma lui sembra non crederci granché.

Segui Smack!

Non dimenticarti di seguire Smack! – Blogzine per donne croniche su Facebook. Metti mi piace alla nostra pagina! E segui anche il gruppo Il circolo Smack! Iscriviti anche alla nostra Newsletter cliccando sul form in Homepage oppure qui.

Share
Tweet
Pin
Tiziana Morganti
Tiziana Morganti
Sono Tiziana Morganti, giornalista e ufficio stampa. Per Smack mi occupo di cinema, cultura società e dei contenuti per la pagina Facebook. Amo la moda e lo stile. Sono cultrice dei Kennedy e di storia americana. Se Alberto Angela mi chiedesse di sposarmi non direi no.


Lascia un commmento

« Diventare donna e scoprire tutto da sola. Che fatica!
Giulia Tassone, tutti possiamo essere attivisti vegan »

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

About me

Giornalista professionista e podcaster, scrivo, cucino e faccio ridere, non sempre in quest'ordine. Amo la radio, i film, le margherite, le magliette a righe, i regali inaspettati e i taccuini nuovi. Qui leggi il mio sito professionale Vuoi conoscermi meglio?

Follow Me

  • Facebook
  • Instagram
  • Twitter

Iscriviti alla mia newsletter

* Campi obbligatori
Iscrivendoti alla mia newsletter accetti le condizioni sul Trattamento dei dati personali

Alzati e cucina: il libro

Banner Amazon Libro Alzati e Cucina

L’oroscopo di Kelly Ardens

Banner Rubrica OROSCOPO

L’armadio perfetto è gratis

Banner sidebar Capsule

Cerca nel blog

Ultimi post

  • Oroscopo di marzo, inizia la rinascita
  • Due vite, la recensione del libro di Emanuele Trevi
  • Maternità, gioia e dolore della donna moderna

Di cosa parlo?

  • Abbigliamento
  • Bambini
  • Beauty
  • Blog
  • Borse e accessori
  • Casa e design
  • Cinema
  • Creatività
  • Csanacs and the city
  • Cultura
  • Dieta e alimentazione
  • Fashion
  • Fitness
  • Food
  • Gossip
  • In evidenza
  • Lavoro
  • Libri
  • Lifestyle
  • Magazine
  • Make-up
  • Mostre
  • Musica
  • Newsroom
  • Oroscopo
  • Personaggi
  • Podcast
  • Profumi
  • Psicologia
  • Racconti in soggettiva
  • Regali
  • Relazioni
  • Ricette
  • Salute donna
  • Sentimenti
  • Sessualità
  • Società
  • Storie di cucina
  • Teatro
  • Tecnologia
  • Televisione
  • Tempo libero
  • Viso e corpo
  • Wellness

Il mio Instagram

Segui su Instagram

© 2023 · Smack! - Blogzine per donne croniche · Privacy Policy
Francesca Fiorentino - Via Carlo Sigonio 31, 00179 Roma - P.IVA 15385891005 - Iscritta all'Albo dei giornalisti - francescafio@gmail.com
Powered by WordPress · Designed with ♥ by Ljuba Daviè - Riflessi Digitali
Reimposta le tue preferenze cookie