Anche tu detesti le sedute dal dentista. Un brivido lungo la schiena ti tormenta ogni volta che senti in lontananza il ronzio del trapano sui denti. Eppure, per quanto spiacevole possa essere, delle visite periodiche da quella strana figura in camice bianco vanno fatte eccome. Se non altro per evitare il peggio.
L’avvertimento primario che ti darà il dentista è uno solo: la corretta pulizia quotidiana della bocca. Bisognerebbe lavarsi i denti sempre dopo mangiato, perché la carica batterica aumenta dopo solo tre ore e i microrganismi che hanno deciso di vivere sulle nostre gengive sono quanto mai resistenti.
Il filo interdentale è praticamente obbligatorio, anche se in molti dimenticano di usarlo. Sono utilissimi gli spazzolini elettrici che fanno da soli tutto il lavoro e ci segnalano, diminuendo d’intensità, quando possiamo passare ad un altro dente.
Il nemico numero 1 dei denti non è solo la carie, uno spettro con cui i golosi cronici devono convivere sin dalla più tenera età, ma la parodontite, una malattia molto seria che porta le gengive a indebolirsi.
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Parodontite, il nemico silenzioso dei denti
Solitamente esplode dopo i 40 anni e può essere silente per anni. Anche se non notate massiccio sanguinamento insomma non è detto che l’infezione non sia in corso. Cosa fare allora? Una pulizia professionale almeno ogni sei mesi (ogni tre se si hanno casi di parodontite in famiglia o si è fumatori).
Nel caso la situazione fosse già compromessa si può ricorrere alla levigatura radicolare, una pulizia che elimina i depositi di tartaro più in profondità, ovvero tra dente, gengiva e osso e, in casi più gravi, al curettage, in cui viene asportato il tessuto infetto.
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