Alcuni giorni fa, passeggiando con la mia yorkina durante un pomeriggio torrido, mi è venuto in mente, quasi come un’intuizione improvvisa, un piccolo e, se vogliamo, poco significativo evento accaduto ad una mia amica qualche anno fa all’interno del suo negozio. Al centro della discussione c’era la sua morbida fisicità, una cliente poco gentile e la tanto temuta prova costume. In breve, la signora in questione, soppesando le rotondità della mia amica con occhio clinico e prendendosi delle libertà non richieste, si era interrogata, a voce alta e in modo inopportuno, su come avrebbe mai potuto superare la prova costume, visto le sue forme.
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Foto di Les Anderson su Unsplash
Prova costume? Ridi!
Fortunatamente al mondo esistono donne dotate di senso dell’ironia e di reazioni immediate. È così che la mia amica, sfoggiando un sorriso a prova di critica, è riuscita a mostrare una sfacciata sicurezza dichiarando la sua tranquillità sulla questione, visto che il costume acquistato era della sua taglia.
In quel caso non era certo stato puntato il dito sull’indumento e il tipo di modello scelto, quanto sul suo contenuto. A dimostrazione che noi donne, in alcuni casi, riusciamo ad essere le peggiori nemiche delle appartenenti al nostro sesso, armate di quel minuscolo indumento capace di mettere in discussione anche le nostre più ferree certezze.
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A caccia di armonia
Ed è così che, praticamente ogni anno, ci troviamo a fare i conti con lo specchio e quei centimetri di troppo che misuriamo con precisione chirurgica. Per non parlare dei rimedi dell’ultima ora cui chiediamo un intervento risolutivo al limite del miracoloso. Tutti questi sforzi per superare la fantomatica prova costume potrebbero, ad uno sguardo disattento, descrivere il genere femminile come superficiale e incline all’apparenza. In realtà, per molte donne, si tratta di una chiara e precisa esigenza. Quella di cercare l’armonia tra la percezione che si ha di sé stesse e l’immagine che ci appare riflessa nello specchio.
In questo modo, dunque, il superamento della prova costume assume un significato seduttivo, ma verso sé stesse. Partendo, infatti, dal presupposto che la perfezione fisica esiste solo nell’incantato mondo di photoshop, l’immagine armoniosa di noi nel nostro bikini preferito ci inonda di una sana soddisfazione che nasce dalla certezza di esserci prese cura di corpo e mente, in modo sano e per i giusti motivi . Di sicuro non aderire a folli modelli estetici.
La prova costume al tempo del Coronavirus
Questa nuova stagione estiva, però, deve fare i conti con una variante inaspettata. Ovviamente sto parlando del Coronavirus e di quella quarantena che, psicologicamente, abbiamo cercato di affrontare grazie ad una panificazione senza sosta. Gli effetti, una volta tolti i comodi abiti da casa, sono stati evidenti. Come dice la mia amica Francesca, infatti, da questo momento stressante siamo usciti tutti più morbidi. È stato come se il nostro corpo, percependo lo stress e lo stato di emergenza si fosse difeso proteggendoci con un morbido abbraccio. Il risultato, però, è la fatica di riconoscersi nell’immagine che ci saluta dallo specchio, per non parlare di quella sostenuta per tornare a come eravamo.
In questa estate particolare e insoluta, dunque, la prova costume potrebbe assumere un significato più personale e introspettivo. Gli interrogativi potrebbero essere vari. Come affrontarla? È più opportuno sintonizzarsi su una nuova armonia assunta dai nostri corpi oppure è il caso di rimboccarsi le maniche per riacquistare la condizione pre Coronavirus?
Ovviamente non esiste una risposta univoca valida per ognuno di noi ma, come per i costumi, bisogna provare e trovare il modello che meglio ci valorizza. Comprendo, però, chi, in questo periodo, sta prestando attenzione al proprio corpo curandolo e ascoltandolo. Per una volta, infatti, la corsa ossessiva all’attività fisica dell’ultimo minuto non ha solo lo scopo di combattere cellulite e ritenzione Idrica, quanto quella di riportare il calendario indietro, di superare l’emergenza e mandare un chiaro messaggio al proprio corpo: è tempo di ricominciare.
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