Lady Whistledown, la penna più pungente di tutta l’Inghilterra Regency, alcuni giorni fa è tornata a far parlare di sé. Questa volta, al centro delle sue indiscrezioni c’è la realizzazione della seconda stagione di Bridgerton che è essere stata confermata. A dire il vero non si tratta certo di una notizia eclatante e sconvolgente, tanto da disturbare uno dei personaggi più misterioso e ben informato della serie Netflix più vista di sempre: 82 milioni di account hanno cliccato sul fatidico “riproduci” nel primo mese di programmazione. Bastava quindi considerare il grande successo e l’improvviso entusiasmo suscitato nel pubblico femminile per comprendere la convenienza, anzi, l’esigenza economica di un secondo capitolo.
Comunque, per i pochi che ancora non lo sapessero, Bridgerton trae ispirazione dai romanzi di Julia Quinn e si concentra sugli eventi prettamente sentimentali che coinvolgono proprio i giovani membri della famiglia omonima. Nella prima stagione protagonista indiscussa è stata l’eterea Daphne che, in barba alle usanze perbeniste dell’epoca, è destinata a conoscere la passione tra la braccia del Duca di Hastings durante la sua prima stagione in società.
Lei è bionda e ingenua, lui ombroso e di colore. Sulla carta, dunque, compongono la coppia perfetta per dare vita ad un incontro dalle atmosfere accese. E, considerando l’entusiasmo con cui molte hanno accolto la comparsa del Duca, familiarmente chiamato Simon, possiamo dire che la trasposizione del personaggio dal libro al piccolo schermo non ha deluso le aspettative.
Leggi anche: Copia il look della regina degli scacchi

I protagonisti di Bridgerton
Bridgerton, oltre il Duca?
Ma si tratta di vera gloria oppure Bridergton, dietro i pettorali definiti di Regé – Jean Page, nasconde gli elementi di un prodotto di facile fruizione ma di una altrettanta veloce propensione all’oblio? Ad essere onesti mi pongo questa domanda da quando ho consumato in due giorni la serie, attratta da un chiaro richiamo, anche se superficiale, alle ambientazioni di Jane Austen. Ma attenzione, fatta eccezione per il periodo storico ed una leggerezza narrativa, dei suoi romanzi c’è ben poco.
C’era una volta Jane Austen
Tutta la vicenda della prima stagione di Bridgerton si svolge a Londra durante la stagione dell’entrata in società delle migliori ragazze da marito. Giornate intere sono dedicate alla scelta dell’abito giusto, alla partecipazione di un numero infinito di balli e, ovviamente, alla caccia del partito più conveniente. Il tutto condito da un numero infinito di consuetudini sociali e morali che costringono i protagonisti ad una sorta di complicato minuetto di corteggiamento. A differenza di quanto accade nei romanzi della Austen, però, in Bridgerton non si rintraccia nemmeno per errore lo sguardo acuto e moderno con cui l’autrice mette in berlina le usanze del suo tempo.
La serie tv di Netflix, infatti, non impegna con nessuno tipo di sottotesto ma ammette chiaramente il suo intento principale: la leggerezza. E, probabilmente, è proprio questo elemento che, considerati anche i tempi non propriamente gioviali, ha attirato molti spettatori. Con il chiaro scopo di fare dell’intrattenimento senza pretesa ed un tocco di modernità ricercata attraverso la commistione razziale nell’alta società inglese, Bridgerton punta tutto soprattutto su un altro elemento che, secondo me, definisce il numeroso seguito ottenuto: il sesso.
Ecco, ho detto la fatidica parola.
Tutto quello che in Jane Austen non era nemmeno immaginabile trovare o rintracciare tra le righe, nella serie sceneggiata da Chris Van Dusen, ad un certo punto fa bella mostra di sé. Riuscireste mai ad immaginare un fiero Mr. Darcy dare consigli di autoerotismo all’orgogliosa Lizzie Bennett? Ovviamente no. E meno male, direi. Ad ognuno, infatti, venga lasciato il suo stile e a noi lettori/spettatori la possibilità di scegliere quello che preferiamo.
Non dimentichiamo, però che i romanzi della Quinn possono rientrare in una sorta di Harmony con ambientazione Regency. Il che vuol dire non poche pagine sono dedicate alla descrizione dettagliate d’incontri d’amore che con il romanticismo pudico hanno ben poco a che fare. Ma quale personaggio è destinato a incarnare tutta questa sensualità?
Bridgerton: Simon o Mr Darcy?
Come ben sappiamo il protagonista principale di questa prima stagione è il Duca di Hastings, dal passato doloroso e dall’eterno cipiglio. Tutte le debuttanti lo desiderano ma lui evita la presenza femminile come una sciagura. Fatta eccezione, ovviamente, per quella di Daphne con cui inscena un finto corteggiamento per evitare sgradite compagnie.
Per interpretare questo bello e impossibile di età Regency la produttrice Shonda Rhimes, con cui ho una questione personale aperta a causa dalla morte di Derek Shepherd, ha scelto Regé – Jean Page. Ad essere onesti l’attore fa mostra di uno stile recitativo piuttosto monolitico ma credo se ne siano rese conto in poche difronte ai suoi pettorali ben definiti (vedi sotto).
Ecco, dunque, svelato il successo di Bridgerton:
un uomo avvenente impegnato in una costante attività sessuale. Non ci credete? Per comprenderlo è sufficiente fare un giro sulle pagine social di amiche e conoscenti. I commenti, infatti, non lasciano alcun dubbio sul “fascino” esercitato su di loro dal Duca. Nonostante questo, però, Bridgerton ci consegna un eroe che chiaramente consuma i suoi ardori con fin troppa velocità. Ed una controparte femminile che sembra trarne giovamento con altrettanta fretta. Ecco, pur comprendendo le necessità dei tempi televisivi, credo che qui si sia fatta della pura fantascienza puntando più sulla quantità che sulla qualità.
Ironia a parte, però, è inevitabile porsi una domanda. Il Duca di Hastings riuscirà a superare l’esame del tempo come Mr. Darcy? La mia risposta non lo vede favorito. Nonostante la sua profusione di nudità e gli intenti di emulare una certa chiusura caratteriale, il giovane Simon non è stato dotato di quel brio intellettuale e di quella propensione alla sfida che contribuisce a formare una misteriosa alchimia chiamata fascino.
In sostanza, Mr. Darcy e Lizzie ingaggiano un “corpo a corpo” intellettivo e sentimentale che, proprio nell’attesa e nell’immaginazione del dopo, può creare una spinta erotica capace di sopravvivere nel tempo. Simon e Daphne, invece, nonostante tutta la loro intensa frequentazione, sembrano destinati a svanire velocemente nell’immaginario generale. A questo punto non rimane che riporre speranze nel protagonista della seconda stagione di Bridgerton: il fratello maggiore Anthony che, a dirla tutta, non sembrerebbe promettere male.
Segui Smack!
Non dimenticarti di seguire Smack! – Blogzine per donne croniche su Facebook. Metti mi piace alla nostra pagina! Iscriviti anche alla nostra Newsletter cliccando sul form in Homepage oppure qui.
Lascia un commento