Dovessimo scegliere quale sia l’evento più importante diremmo senza dubbio che oggi inizia ufficialmente l’era di Joe Biden alla guida della Casa Bianca. Eppure, la fine politica di Donald Trump è per certi versi tema ancora rilevante. Normalmente, infatti, l’avvicendamento tra due Presidenti dovrebbe essere solo una semplice espressione di democrazia. Tuttavia, dopo l’assalto al Campidoglio degli attivisti pro Trump del 6 gennaio scorso, quello che avverrà a Washington intorno alle 17, ora italiana, si preannuncia come momento storico.
Biden dovrà ricomporre profonde fratture nella società americana e non sarà facile. Al suo fianco, Kamala Harris, prima donna alla vice presidenza nella storia degli Stati Uniti. Cosa dobbiamo attenderci da questa coppia politica? L’ho chiesto a due esperti di cultura americana, Francesco Costa, vice direttore del quotidiano on line Il post e Marta Ciccolari Micaldi la McMusa, giornalista, autrice e guida letteraria.
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Joe Biden, ricostruire una nazione
Francesco Costa ama da sempre l’America. Una passione così forte da spingerlo a creare un progetto giornalistico a sé, Da Costa a Costa, composto da una Newsletter e da un podcast, e a scrivere diversi libri sull’argomento, come Una storia americana, dedicato proprio alle ultime elezioni. Che America trova Joe Biden?«Un’America che attraverso uno dei momenti più complessi della sua storia» ha detto Francesco Costa.
«Non c’è stato solo Trump, ma la pandemia, la crisi economica da essa derivata, la crisi climatica, le proteste contro il razzismo sistemico. Poi c’è un pezzo del paese che non considera Biden un presidente legittimo. C’è un problema di disgregazione molto grave che porta a non poter risolvere i problemi».
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Ascolta “America, l’era Biden secondo Francesco Costa” su Spreaker.
E la cultura?
Se è vero che l’America ci ha colonizzato l’inconscio, come ha detto Wim Wenders, allora non è assurdo chiedersi come e cosa racconteranno dell’America di Trump e di quella di Joe Biden scrittori e registi.
Per Marta Ciccolari Micaldi, che nelle vesti di McMusa fa conoscere la cultura americana attraverso i suoi autori, la risposta è meno scontata di quanto si possa pensare: «Sicuramente lo potrebbe fare Don DeLillo che nel suo ultimo romanzo (The silence ndr), in Italia il 2 febbraio, racconta un’apocalisse contemporanea. Lui è sempre stato lo scrittore che ha reso la stratificazione di questa minaccia di questa sensazione di spaccatura della società americana e poi vorrei sentire anche Chimamanda N. Adichie che non è una scrittrice americana essendo nata in Nigeria ma ha raccontato benissimo la società americana e i problemi legati al razzismo, è un po’ che non scrive e mi piacerebbe sentirla. Non dimentichiamo che il 2020 è stato anche l’anno del Black Lives Matters che si è espresso in maniera dirompente».
Ascolta l’intervista a Marzia Ciccolari Micaldi
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Dueminutiescendo
Hai presente quando ti citofona qualcuno, dici “Due minuti e scendo!” e poi i minuti diventano sempre 485?
Mi sono chiesta cosa succeda in questa specie di comfort zone continuamente disattesa.
Io non sono una ritardataria, anzi, ma sono una pensatrice e credimi, ci sono delle volte in cui comincio a perdermi nelle mie riflessioni. Quindi a volte è capitato di dover andare ad un appuntamento e di fare tremila cose prima di uscire dalla porta.
Questi due minuti, che poi due minuti non sono, diventano il tempo di un racconto o di un’intervista sul mondo femminile (e non solo).
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