Se ti stai chiedendo perché sia importante celebrare la TV ti rispondo molto semplicemente perché la TV ha cambiato in maniera inequivocabile il modo di raccontare. Ha accorciato distanze e ci ha permesso di essere testimoni di grandi e piccoli fatti della Storia, dallo sbarco dell’uomo sulla Luna alla caduta del muro di Berlino, fino alla cronaca dei giorni della pandemia. Per me la radio resta il mezzo più bello ed evocativo, ma quella scatola magica possiede ancora oggi un fascino incredibile. Anche quando i programmi che vediamo ci fanno arrabbiare. Per questo nella Giornata mondiale della Televisione voglio raccontarti quali sono stati, per me, i programmi che hanno fatto la sua storia.
Te lo dico subito: l’elenco è volutamente parziale, perché sono curiosa di capire quali siano i tuoi show del cuore. Nella parola show comprendo sia i programmi di intrattenimento che le serie televisive (e telefilm).
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Foto di Indira Tjokorda su Unsplash
Giornata mondiale della televisione, cosa festeggiamo?
Nel 1996 le Nazioni Unite decisero di istituire per il 21 novembre, data del primo World television forum, la Giornata mondiale della televisione. Il motivo? Tenere sempre i riflettori accesi su un mezzo in continua evoluzione, meraviglioso megafono di cultura e divertimento, imprescindibile per comprendere nel profondo tutte le trasformazioni sociali. Ambita dai politici, costantemente accesa nelle case dei solitari, focolare sui generis quando si tratta di vedere una partita di calcio, la TV è parte integrante delle nostre vite.
In Italia arriva nel 1954
con la prima trasmissione della RAI – Radio Televisione Italiana. La prima signorina buonasera, Fulvia Colombo, legge l’annuncio con grazia e dà il via ad una giornata caratterizzata dal Telegiornale e da La domenica Sportiva. Nel 1954 gli apparecchi televisivi sono circa 88.000, diventeranno 643.000 solo nel 1963, ma già nel 1957 tutto il territorio è raggiunto dal segnale. Da quel momento, nulla è stato più lo stesso. E ora…
Ecco i 10 programmi che per me hanno fatto la storia della TV
Blob
Quante volte in vita tua hai pronunciato la frase «adesso finisco su Blob»? Il programma di Rai3 voluto da Angelo Guglielmi nel 1989 ha cambiato il modo di fare satira, tagliando e rimontando il meglio e il peggio della TV del giorno prima, con un senso tutto nuovo. Parolacce, schiaffi, fuori onda, doppi sensi: tutto confluiva in quel piccolo contenitore denso come una bomba al plutonio.
Lascia o Raddoppia
Nel 1955 era uno dei momenti più importanti nella vita di un italiano medio. La calma serafica di Mike Bongiorno, il coraggio del concorrente di turno, il sogno di conquistare un bel gruzzolo di soldi. L’Italia del Dopoguerra sperava in un cambio di marcia totale all’interno di una cabina e con un bel paio di cuffie ben saldate alle orecchie. L’ho mancato per chiare ragioni anagrafiche, ma non ho perso nemmeno mezza puntata dei format successivi, Flash, Superflash e Telemike.
Portobello
Il modello degli show televisivi moderni, appuntamento immancabile del venerdì sera su Rai2. L’ironia di Enzo Tortora, tra i padri fondatori della TV italiana, veniva messa alla prova di volta in volta da inventori squinternati e personaggi surreali. Protetti dall’ineffabile pappagallo che tutti avremmo voluto far parlare (io c’ero). Uno dei più grandi successi che la RAI abbia mai conosciuto. Memorabile.
Carosello
A rivedere oggi gli spot di Carosello verrebbe da dire che l’arte dello storytelling aziendale fosse ben chiara anche tanti anni fa. In fondo ciò che conta per vendere un bene è creare storie che sappiano emozionare il pubblico. Ecco che per pubblicizzare un oggetto venivano creati dei corti apparentemente distanti dalla merce proposta. Che però diventavano dei veri e propri tormentoni. In onda dal 3 febbraio 1957 fino al primo gennaio del 1977 Carosello divenne uno show di culto, aperto ai nostri grandi disegnatori – Nino e Toni Pagot, Gino e Roberto Gavioli – e alle star come Orson Welles. E dopo, tutti a nanna.
Saturday Night Live
L’ho riscoperto durante il primo lockdown e non ho più potuto farne a meno. Il Saturday Night Live ormai ha 45 anni e in tutto questo tempo ha sempre tenuto fede al suo spirito irriverente. Sono passati tutti dallo Studio 8H nel GE Building nel Rockefeller Center di New York: Bill Murray, John Belushi, Eddie Murphy, Tina Fey, Amy Poehler e una valanga di altri comici (tutti meravigliosi).
La domenica sportiva
Sì, la TV partì proprio con questo programma e non posso non annoverarlo tra gli eletti da segnalare per la Giornata mondiale della Televisione. Un programma lineare e senza sbavature, proprio come il fratello minore 90° minuto, perfetto per raccontare agli italiani la bellezza dello sport.
Twin Peaks
Al netto di tutte le serie (I Soprano, X-Files, Game of Thrones, Lost), le sitcom (Seinfeld e Friends su tutte) che hanno illuminato la storia della TV, l’opera di David Lynch ha segnato davvero uno spartiacque. Un’opera finissima e inquietante con personaggi memorabili. Non ero una grande fan all’epoca, ma leggevo con voracità tutto quello che riguardava il programma in onda su Canale 5. Ricordo persino un inserto in cui era pubblicata la ricetta della torta di ciliegie amata dall’Agente Speciale Cooper.
I Simpson
I miei amori assoluti. Lo show che ha rivoluzionato l’animazione in TV. Un pugno di personaggi uno più spassoso dell’altro: Homer, Marge, Bart, Lisa e Maggie e tutti gli altri abitanti di Springfield (ma quale delle tante negli USA?). Dalla data della prima messa in onda, il 17 dicembre 1989, questo cartone ha visto avvicendarsi molti Presidenti e ha raccontato i drammi e le assurdità della società americana con ironia ineguagliata (e ineguagliabile), senza mai deludere i fan. Spero che l’opera di Matt Groening non ci saluti mai. Difficile ma non impossibile.
Indietro tutta
Sulla scia di Quelli della notte, ma con tanti lustrini e paillettes in più, Indietro tutta ha segnato una generazione di spettatori. Adesso è una cosa normale, ma all’epoca tirare fino a tardi per vedere un programma televisivo era una cosa anomala. Renzo Arbore è stato l’unico ad aver portato in TV la follia e la magia della radio. Una genialità, la sua, condivisa con Gianni Boncompagni, sempre premiata dal pubblico. In effetti come si fa a non amare la sfida Nord – Sud, Riccardino, il bravo presentatore e il Cacao Meravigliao (il jingle è interpretato da Paola Cortellesi)? Epico.
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