«La mia bellezza è una maledizione». Una confessione che non lascia scampo e getta una luce di verità sulla vita di una delle più venerate star di Hollywood: Hedy Lamarr. Intelligente, sofisticata, geniale, con occhi che sembravano dipinti. Mrs. Lamarr non è stata solo un’attrice avvenente, ma una donna di talento, inventrice negli anni ’40 del Secret Communication System, un metodo antintercettazione dei siluri che è stato poi alla base degli studi per GPS, WiFi e Bluetooth. Sì, qui c’è una storia che vale la pena essere raccontata: quella di una ragazza che ha conosciuto trionfi e dolore. Libera e disinibita, ma disperatamente bisognosa d’amore.
Leggi anche: Nora Ephron, quando la disubbidienza fa rima con ironia

La bellezza di Hedy Lamarr
Hedy Lamarr, la dea dell’ingegno
Leggendo i principali eventi della biografia della Lamarr, quindi, non si può fare a meno di notare le contraddizioni di una figura femminile unica, incapace fino in fondo però di accettare la sua originalità, la sua “condanna”. Hedy Lamarr ha opposto a questo sentimento dilaniante una vita all’insegna della passione vera. Accettando (subendo) il gioco al massacro cui Hollywood l’ha sottoposta.
Hedy Lamarr, gli anni giovanili
Hedwig Eva Maria Kiesler nasce a Vienna il 9 novembre del 1914. La sua è una famiglia di origine ebraica appartenente all’alta borghesia. La ragazza frequenta le migliori scuole come la prestigiosa Döblinger Mädchenmittelschule e sembra fin da subito destinata a grandi cose. Appassionata di disegno e di teatro, attratta dal funzionamento degli oggetti (a 5 anni smonta e rimonta il suo carillon), di bellezza sfolgorante, vince il suo primo concorso a 12 anni e lentamente inizia ad interessarsi al cinema e alla recitazione. Il primo film a incantarla? Metropolis di Fritz Lang. L’anno spartiacque è il 1929, quando decide di lanciarsi nel mondo di celluloide ottenendo con sfrontatezza una parte in un film.
Di lì a poco inizia la sua carriera nella Settima Arte. Prima in ruoli piccoli, poi, dopo l’incontro con il grande regista teatrale Max Reinhardt, con ambizioni sempre più mature. Tanto da volersi trasferire a Berlino, luogo culturale tra i più vivaci negli anni ’30. In poco tempo conquista la visibilità sognata. Anche il New York Times parla di lei. È solo l’inizio.
Lo scandalo Estasi
È grazie ad un film che Hedy – ancora Kiesler – diventa famosa. Si tratta della pellicola erotica Estasi, diretta dal regista ceco Gustav Machatý. Hedy interpreta la parte di Eva, una ragazza che fugge da un marito poco propenso all’intimità. Durante le sue peregrinazioni incontra un uomo, Adam (sic.), di cui si innamora perdutamente, decisa a vivere con lui. Quando il consorte si toglie la vita, però, la donna sceglie la solitudine. Nel film Hedy è ripresa mentre nuota nuda in uno stagno, ma a fare scandalo è il suo orgasmo – cinematografico ovviamente – ripreso in primo piano. Una sola sequenza le basta per diventare il sogno erotico di una generazione. Si dice che la pellicola, pur osteggiata nella distribuzione (in realtà ne circolano migliaia di copie), fosse custodita gelosamente da alcuni gerarchi nazisti come Göring e Goebbels.
Guarda il trailer di Estasi
In pericolo
Già, il nazismo. Per una donna di origine ebraica, pur di successo, restare in Germania è un rischio troppo alto. Pur protetta dal matrimonio con Fritz Mandl, importante produttore di armi e per questo ben voluto dall’Asse, nonostante le sue origini ebraiche, Hedy decide di separarsi. Una fuga rocambolesca dalla casa/prigione del marito – con tanto di gioielli cuciti nella fodera del cappotto – l’incontro a Londra con Louis B. Mayer creatore dello Studio più celebre di Hollywood, la Metro-Goldwyn-Mayer, una trattativa serrata condotta con encomiabile poker face dalla Lamarr e via, verso Los Angeles.
L’arrivo a Hollywood
Disney la omaggia scegliendola come modello per Biancaneve, così come gli autori della DC che si ispirano a lei per Catwoman. Il successo arriva nel 1938 con il film Un’americana nella casbah, che la trasforma in una star dall’allure esotico. Da quel momento in avanti, però, la Lamarr si accontenta di partecipazioni a pellicole non particolarmente brillanti. Per tutti, Mayer in primis, è ancora l’attrice maliziosa di Estasi: un volto perfetto a cui non è necessario chiedere anche interpretazioni da Oscar. Tuttavia, Hedy Lamarr ha dentro di sé qualcosa che la rende diversa da tutte le altre. Un cervello che mai smette di essere acceso.

Lady Bluetooth
L’invenzione di una vita
Grazie a questo costante lavorio, alla disperazione provata per la guerra e all’incontro con il musicista George Antheil, Hedy Lamarr mette a punto un’invenzione geniale. Un meccanismo criptato, basato sul salto di frequenza, che impedisce ai siluri di essere neutralizzati, schermandoli e radio comandandoli fino a colpire l’obiettivo stabilito. Anche il comitato degli inventori che si è da poco costituito a Washington sembra affascinato dal progetto e lo sostiene a livello tecnico. Hedy e George cedono il brevetto al comitato senza chiedere nulla. Se non un contributo qualora venisse usato in battaglia.
Un’arma del genere, in effetti, si può rivelare decisiva per le sorti del conflitto. La Marina americana, però, rifiuta con sdegno di sperimentare un’idea oltretutto creata da persone di origine austro tedesca. Rinchiudono perciò in un cassetto modelli, calcoli matematici e schizzi e invitano la signora Lamarr a supportare in maniera diversa i soldati americani al fronte. Ad esempio raccogliendo fondi con le obbligazioni di guerra. Grazie al suo contributo Hedy raccoglie 25 milioni di dollari in bond (oggi sarebbero 343 milioni di dollari). E non è neanche una cittadina americana.
E la sua vita?
Hedy non fa mistero di amare la presenza di un uomo al suo fianco. Nel 1939 sposa in seconde nozze l’attore e produttore Gene Markey, con cui adotta un bambino – che non tiene con sé – per poi divorziare due anni dopo. Nel ’43 arriva il terzo matrimonio, con l’attore inglese John Loder da cui ha due figli, Denise e Anthony. La pace ha breve durata perché l’uomo si rivela poco interessato al ruolo di padre di famiglia. Dopo il terzo divorzio, nel 1947, Hedy Lamarr è alla ricerca di un compagno di vita premuroso e di un film che possa rilanciare la carriera ormai al tramonto.
Azzecca il film, Sansone e Dalila del 1949, kolossal di DeMille tra i più redditizi della storia, ma non il marito, anzi i mariti. Dopo l’ennesimo divorzio, dal musicista svizzero Teddy Stauffer, impalma il miliardario texano Howard Lee. Il matrimonio dura fino al 1960 ma si rivela uno dei più dolorosi per la Lamarr che dopo aver investito molta parte del suo patrimonio nella costruzione di un resort sciistico ad Aspen in Colorado perde tutti i soldi. E ovviamente il consorte.
Il viale del tramonto
Di qui in avanti Hedy crolla. Diventa dipendente dai farmaci, si sottopone a svariate operazioni chirurgiche per ritrovare la giovinezza perduta, viene arrestata (e poi scagionata) per aver rubato in un grande magazzino. La grande diva del passato è un’anziana dalla battuta sempre pronta, ma molto stanca. A riportarla però sotto i riflettori è un’intervista concessa a Fleming Meeks di Forbes in cui Hedy Lamarr si racconta con la consueta grazia svelando i dettagli della sua spericolata avventura come inventrice.
Meeks prima e la fondazione Sloan poi lavorano per far riconoscere alla Lamarr il merito dell’ideazione del Secret Communication System. Nel 1997 la Lamarr e Antheil vincono il Pioneer award, il riconoscimento che viene assegnato agli inventori che hanno rivoluzionato il mondo dell’elettronica e della comunicazione.
Il documentario e la serie TV
Il mondo lentamente inizia a interessarsi alla storia di quella dea con le capacità di un ingegnere. Nasce così nel 2017 Bombshell: the Hedy Lamarr Story, documentario prodotto da Susan Sarandon e diretto da Alexandra Dean. Un’opera da vedere tutta d’un fiato che attraverso testimonianze molto precise ben ricostruisce luci e ombre di una donna che faticava a imporre la sua straordinaria intelligenza in un mondo che l’aveva giudicata e sfruttata solo per la bellezza.
Inoltre sono in fase di produzione due serie dedicate alla Lamarr. La prima prodotta da Diane Kruger – presente nel documentario della Dean – a partire dal libro di Richard Rhodes Hedy’s Folly: The Life and Breakthrough Inventions of Hedy Lamarr, The Most Beautiful Woman in the World; la seconda voluta da Apple Tv (prima era prevista su Showtime) che dovrebbe avere come protagonista Gal Gadot.
Riusciranno a restituire la complessità di Hedy Lamarr?
Guarda Bombshell: The Hedy Lamarr story su CHILI
Segui Smack!
Non dimenticarti di seguire Smack! – Blogzine per donne croniche su Facebook. Metti mi piace alla nostra pagina! Iscriviti anche alla nostra Newsletter cliccando sul form in Homepage oppure qui.
Lascia un commento