Un marchio di fabbrica ce l’abbiamo tutte. Probabilmente se dovessi parlarti del mio ti direi il rossetto rosso. Quando mi presento acqua e sapone non è insolito ascoltare la domanda «Oggi niente rosso?». Più di una volta poi sono stata lodata per il mio coraggio o meglio la mia sfrontatezza nell’usare un colore così evidente. Non c’entra il coraggio, credo, quanto il sentire di potersi permettere di osare. E credimi, il rosso sta bene a tutte. Basta solo trovare la tonalità giusta per il proprio incarnato.
La mia storia d’amore con il red lipstick affonda le radici nel lontano 2007 quando Monica Bellucci fu scelta come testimonial per il rouge Dior. Lo comprai. E lo usai in maniera spropositata. Ma andiamo con ordine altrimenti questo post diventa un flusso di coscienza incomprensibile
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Foto di Needpix
Rossetto, alleato vero?
Metti un rossetto rosso e sembrerai già un’altra persona. Questo vuol dire che basta davvero poco per emanare una luce diversa. Eppure, e questo mi stupisce ancora oggi, viene spesso associato all’essere delle poco di buono. Potrei farti un elenco lunghissimo di amiche che non hanno mai indossato il rosso perché avevano il timore di sembrare donne di facili costumi (sic.). C’è un pensiero pericoloso, più diffuso di quanto tu possa credere, che lega il colore delle labbra ad una sessualità esuberante (meno male). Ecco quindi le suddette amiche scegliere dei gloss anonimi dal candore virginale. Più bello, a loro dire, e più sano rispetto ad una bocca sensuale e vogliosa.
Sono scelte e non giudico le scelte. Sento però di doverle contraddire almeno un po’, perché credo sia arrivato il momento di liberarsi da certe sovrastrutture. Se il rossetto rosso non piace, non va indossato. Ma non perché alluda ad una bassa moralità (santo cielo che vuol dire???): solo se non sta bene. E ripeto: c’è sempre la nuance giusta, perché il rosso non è uno.
Armonia
Come sempre il segreto è uno solo: essere armonici. Una volta indossai il mio rouge Dior in una circostanza triste. Lo feci in buona fede, con il desiderio di sembrare forte e coraggiosa. Sbagliai di grosso, perché in quella giornata orribile non avrei dovuto mostrare corazze o maschere. Ecco, in quel caso non c’era armonia. Mi pento di averlo fatto, ma avevo anche tanto caos nella testa quindi non mi va neanche di essere troppo severa.
Rossetto, mio amico fidato
Il rossetto, specialmente se in una squillante tonalità rossa, è un messaggio a reti unificate. Parla di una donna molto sicura di sé. Ecco perché prima ho usato l’aggettivo spropositata. All’epoca, appena trentaduenne, non ero sicura di me, avevo molta paura di osare e quel lampo di fuoco sul mio viso bianco dava l’impressione di essere fuori luogo. Anche se mi stava bene, molto bene. Merito della mia neutralità che mi permette di indossare colori freddi.
Oggi non è più così. Il rossetto rosso me lo concedo quando ho voglia di brillare, quando voglio sentirmi più bella. Le tonalità si sono fatte più calde, ad esempio papavero o ibisco, ma lo spirito è inalterato: il rossetto è parte di me e mi sentirei nuda senza di esso.
Durante la quarantena lo indossavo sempre ed è ormai scientificamente mostrato che con il rossetto le interviste le faccio meglio. D’accordo, questa è un’iperbole bella e buona ma non è un ragionamento tanto campato per aria. Sentirsi belle dà maggiore certezza di sé e questa passa anche attraverso le parole.
Alexandria Ocasio-Cortez e il rosso
È di qualche giorno fa la pubblicazione su Vogue di un’intervista video in cui la parlamentare democratica Alexandria Ocasio-Cortez mostra come si trucca. Con particolare attenzione al suo meraviglioso rossetto rosso (Stila Cosmetics Liquid Lipstick, Beso). Non c’è niente di frivolo in questa intervista, anzi. Alexandria attacca proprio l’idea che una donna che ami il make up sia “leggera”.
Truccarsi, prendersi cura di sé stesse è un atto politico. E spiega anche un’altra cosa molto semplice: un personaggio che ricopre una carica importante come la sua è sempre sotto i riflettori e per questo deve apparire in un certo modo.
«Usare il rossetto rosso aiuta molto la mia autostima, è un’iniezione di fiducia e di positività» ha spiegato Alexandria e le credo. Non si tratta di cedere le armi ad una società che ti vuole per forza bella, ma di far passare un messaggio fortissimo attraverso un’immagine armonica e ben curata. Lei è semplicemente perfetta.
Guarda l’intervista
Rosso per tutte
Come si sceglie la sfumatura giusta di rosso e come si applica alla perfezione il rossetto? Be’ è una vera e propria arte, ma qualche suggerimento si può trovare.
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Scopri il tuo sottotono
- Sì, è il fattore decisivo anche nella scelta del rossetto. Se hai un sottotono caldo, il tuo rosso dovrà essere necessariamente caldo: papavero, ibisco, corallo. Al contrario, un sottotono freddo ti permetterà di indossare il cosiddetto rosso blu. Un paio di esempi? Il Pirate di Chanel o il Ruby Woo di Mac.
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Parti dalle cose semplici
- Se non hai mai osato col rosso non partire in quarta. Inizia con una matita labbra, ad esempio. Stendi prima uno strato di idratante o di burro cacao e poi passa la matita, riempiendo bene le labbra.
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La base è tutto
- In assoluto preparare bene le labbra prima di stendere il rossetto è un passo fondamentale. Ancora di più se si parla di rosso. Fai un piccolo scrub, applica una buona crema idratante, sistema i bordi con poco correttore e cipria, giusto per uniformare le linee. Traccia il contorno labbra con la matita e riempi. Poi applica il rossetto, meglio se con un pennellino. Durerà ore!
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