Ci sarei arrivata da sola, ma a volte una certificazione scientifica riesce a darti quel tocco di solennità che serve. Per questo ringrazio di cuore i ricercatori dell’Università del Michigan perché hanno dato un fondamento alla mia principale mania: scrivere. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Psychophysiology, scrivere permette al nostro cervello di liberarsi dall’ansia. E ci mette nelle condizioni ideali per affrontare un momento pesante.
Bastano davvero un foglio di carta e una penna. E, naturalmente, una spiazzante sincerità. Liberati di paure e pregiudizi. Scrivi quello che non oseresti mai dire ad anima viva.
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Foto di Thought Catalog su Unsplash
Scrivere fa bene
Non so esattamente cosa succeda nella mia testa quando impugno una penna, ma c’è una sorta di corrente che unisce cervello e mano. Come so fossi invasa da un flusso che mi spinge a creare cose nuove o semplicemente a dar parole ad una sensazione (sentimento) che provo.
Tante volte mi è capitato di vivere una sottile inquietudine. Quello stare male che non si sa come definire, insomma, e tante volte è capitato di risolvere questo stato d’animo scrivendo. Stai leggendo le parole di una donna che superati i 40 anni ancora è alla ricerca del taccuino perfetto, del diario con un numero sufficiente di righe per dar spazio a tutti i pensieri. Mania? Forse. Ma la verità è che scrivere, al di là dell’immagine dello scrittore tormentato, fa davvero bene.
La ricerca
Secondo il coordinatore dello studio, il dottor Hans Schroder, la scrittura espressiva non è solo uno sfogo liberatorio. Anzi, libera «risorse cognitive che permettono di completare il compito che ci aspetta in modo più efficiente», sostiene. Insomma, mettere nero su bianco quello che senti, in forma aggraziata, fa scattare quella molla che spinge il cervello a focalizzarsi su qualcosa di bello e creativo. Qualcosa di bello e creativo che hai fatto nascere tu.
Le tappe dello studio
Lo studio è stato condotto su un gruppo di studenti universitari con pregressi problemi di ansia.
Il test consisteva nel monitorare la velocità delle loro reazioni davanti ad un problema. Prima della prova, sono stati divisi in due gruppi e invitati a scrivere le emozioni prima del momento o quello che avevano fatto il giorno precedente. Risultato: tutti avevano la stessa velocità di reazione e la medesima precisione. Ma chi aveva aperto il suo cuore, liberando le sue emozioni, si è rivelato più efficiente.
Non resta che provare
In effetti la controprova è la base di ogni ricerca scientifica. Se ami scrivere e sai che le scadenze, certi incontri o avvenimenti (di lavoro e non) non ti fanno sentire proprio a tuo agio, prendi la penna. Anzi, compra un quaderno tutto colorato e una penna nuova per l’occasione (eh…) e comincia a scrivere quello che senti. Non devi essere per forza Elena Ferrante, butta giù in maniera rude.
E prova a cercare sempre la parola che calza a pennello per il tuo stato d’animo. Credo sia questo il momento più bello dello scrivere. Quando riesci a dare un nome a ciò che provi. Ti fermi un secondo, fai muovere i tuoi pensieri e li leghi alla mano che scrive.
È lì che l’ansia svanisce. E inizi a sentirti come la persona più ricca sulla faccia della Terra.
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