Tu la conosci Susan? È un personaggio di fantasia, creato dalla piattaforma di ricerca di lavoro DirectlyApply, che incarna le possibili derive catastrofiche correlate ad anni di smart working. Secondo lo studio di DirectlyApply, in un quarto di secolo rischieremo di diventare come lei: obesi, molto miopi, incurvati, con scarsa propensione alla vita sociale. Come se lavorare da casa fosse un incubo che spingesse uomini e donne all’abbrutimento.
Prima della pandemia in pochi sapevano cose volesse davvero dire smart working. Oggi è diventato una necessità, con tutti i limiti e le possibilità che un’attività del genere può dare. Ma torniamo a Susan: è così terribile lavorare da casa? Cos’è che ci spaventa tanto di questa nuova realtà. E soprattutto, siamo tutti destinati a trasformarci in persone bruttine, con diversi chili di troppo, ricrescita fuori norma e abiti sfatti? Calma! In questi frangenti l’equilibrio è importante quanto il buon senso.
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Foto di Davide Baraldi su Unsplash
Lavorare da casa, vita e tecnologia
Secondo una ricerca condotta dall’azienda elettronica Lenovo su un campione molto ampio di persone di diverse nazionalità, lavorare da casa aumenta la produttività. Lo ha ammesso il 63% degli intervistati. E metà del campione (il 52%) ha affermato che continuerà a farlo.
E i contro?
La spesa per rinnovare il parco tecnologico è stata (e continua ad essere) pesante e si aggira intorno ai 305 euro a testa per comprare nuovi PC o tablet o semplicemente per acquistare degli accessori. Da un punto di vista della salute, poi, lavorare da casa ha incrementato i mal di testa e i dolori alla schiena e al collo. In molti, infine, hanno affermato di aver avuto grandi problemi nell’addormentamento.
Lavorare da casa vuol dire lavorare
Il fatto di non salire in macchina per fare alcuni chilometri nel traffico (o prendendo l’autobus al volo) non vuol dire che ci si stia annoiando. O peggio, che quel che facciamo abbia meno valore. Certo, l’ufficio, di qualunque tipo possa essere, delimita uno spazio altro rispetto alla vita in casa. E credimi, ha un valore enorme poter separare i due universi. Tuttavia lavorare da casa non deve essere considerato un ripiego.
Allora cos’è che ci spaventa tanto di questa nuova realtà?
Rispondo a partire da un mio sentire: è l’idea che non facciamo niente. Io ho sempre lavorato da casa con grande soddisfazione (e a volte frustrazione). Ma non ho mai pensato che la mia attività fosse inferiore a quella svolta in redazione. A volte ho sognato di tornare alla mia vecchia scrivania, tuttavia superati i primi mesi di tristezza mi sono ritagliata uno spazio lavorativo su misura.
La quarantena ha esteso a tutti questa necessità, che è anche una libertà. E un peso, se la gestione familiare non è organizzata al meglio. Ecco, stai lavorando come e più di prima. Questo è solo un merito.

Ecco Susan
Siamo tutti destinati a trasformarci in persone bruttine?
No, non lo siamo. Purché ci si impegni un po’, perché è facile pensare che giocare in casa ci dia delle scuse credibili per non prenderci cura di noi. Ci sono dei giorni in cui scendere dal letto e pensare di avere davanti una giornata lavorativa con scadenze precise ci mette davvero alla prova. Ancora di più con i bimbi da seguire, i pasti da preparare etc. (compiti equamente distribuiti, sia chiaro). Proviamo a non soccombere, però.
Susan non ti temo
I consigli che leggerai di seguito non sono piovuti dal cielo ma sono il frutto di uno studio attento che ho fatto in prima persona nei mesi passati. Il peggio è forse alle nostre spalle, ma di certo non ho intenzione di abbassare la guardia quando si parla di Coronavirus. Per questo credo sia importante fare tesoro della nostra esperienza passata.
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Crea uno spazio di lavoro illuminato e funzionale
- Lo so, non sempre è possibile, ma cerca di organizzare al meglio il tuo ufficio casalingo. Se non hai una stanza dedicata, puoi ritagliare un angolo apposito. La tua scrivania deve essere ben illuminata, quindi posizionata vicino alla finestra. La luce naturale è essenziale. Tieni a portata di mano le cose che servono davvero e libera i cassetti da cianfrusaglie inutili.
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Casa in ordine
- Se non hai uno studio vero e proprio, allora il tuo appartamento deve essere sempre ordinato. Il caos non mette mai di buonumore e si trasmette anche al tuo assetto mentale. Lavorare da casa è facile se la casa ti trasmette un senso di serenità. Perciò, lava sempre i piatti e sistema la cucina. E naturalmente il bagno.
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Usa gli oli essenziali
- In piena quarantena ho deciso di comprare un diffusore ambientale per oli essenziali. Non hai idea di quanto sia efficace fino a quando non lavori con il profumo del limone o del basilico (le essenze migliori per lo sprint di inizio giornata). Per la concentrazione funzionano in assoluto tutti gli oli agrumati. E se invece vuoi abbassare la tensione, la scelta è solo una: la lavanda.
Prova questo diffusore senz’acqua
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Sistemati per bene
- Non devi indossare il tacco 12 per stare a casa. Può capitare di lavorare anche in pigiama. Hai una scadenza, vai di fretta, ti svegli e ti butti al PC. Chi mai potrà giudicarti? Però prova a pensare come se dovessi davvero prepararti per andare in ufficio. Sveglia, colazione, doccia… sono questi piccoli passaggi che definiscono il tuo spazio-tempo lavorativo. Considerali come una premura per te. Ora ti faccio sorridere: quando registro un podcast o faccio un’intervista telefonica, mi trucco sempre. Sono convinta che vengano meglio. E in genere è così. Ma non perché io mi sia voluta adeguare ad un modello imposto che vuole le donne sempre perfette. È solo perché mi sento a mio agio.
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