Affetti stabili o meno, le mamme e ancor prima le donne, hanno presenziato con tempismo e senso pratico anche alla chiamata full-time imposta dall’emergenza Covid. Una gestione impensabile se non fosse per le skillful mum, ovvero le competenze di mamme, donne e caregivers. Assecondati i contest, webinar e videochat sul pane perfetto, l’orto botanico delle meraviglie, le pulizie e cambi armadi maniacali alla Marie Kondo, e chissà cos’altro ancora, la domanda delle domande è:
«Cara mamma, avresti davvero voluto districarti così, in questo tempo della lentezza apparente, o avresti voluto un nuovo centro di gravità permanente?» È già perché tu lo sapevi prima che ci pensasse il motto per antonomasia dei filosofi gestaltisti che il tutto è più della somma delle singole parti.
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Un’immagine della campagna di comunicazione social del collettivo Hella Network
Gender Gap? Purtroppo, sì
Il Global Gender Gap Report 2020 del World Economic Forum, di recente pubblicazione, dichiara che sono stati stimati ancora 100 anni per raggiungere la parità di genere in tema di salute e benessere, educazione e istruzione, politica e le forme di partecipazione economica. L’ipotesi che emerge dalla lettura dei dati è che lì dove la partecipazione e rappresentanza politica delle donne aumenta, diminuisce anche il divario tra i generi. L’italia si trova al 76esimo posto su 153 paesi. (Fonte: Global Gender Gap Report 2020)
Secondo il Global Gender Gap Report sull’Italia pesa anche la differenza salariale tra uomini e donne a parità di livello e di mansioni. Più le donne studiano, più aumenta il divario: se un laureato uomo guadagna il 32,6% in più di un diplomato, una laureata guadagna solo il 14,3% in più. Le donne faticano a fare carriera, l’emergenza Covid non ha fatto altro che amplificare il gender gap femminile . Riconoscere le donne attraverso gli studi di genere è un importante termoscanner dell’equilibrio sociale e culturale, un aspetto cui la comunicazione non tarda a dare voce.
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Geniale la campagna di comunicazione social (concept e copy Ella Marciello e Flavia Brevi, art director Isotta Dell’Orto) del collettivo Hella Network composto da professioniste, che lavorano nei vari ambiti della comunicazione, che portano avanti un unico messaggio: la parità di genere si comunica anche con i fatti.
In occasione della festa della mamma, quale modo migliore di un messaggio stereotipato anni ’50 che stride con ambizioni, pensieri incombenze completamente gender free delle mamme e donne di oggi? #iorestoacasa era un invito per tutti, senza distinzione di genere, ci ricorda il collettivo!
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Linda Laura Sabbadini, direttrice del dipartimento delle statistiche sociali dell’Istat e pioniera delle statistiche di genere, in un editoriale de La Stampa, ha ribadito che «Le donne non possono essere più il pilastro del nostro sistema di welfare. Non possono più farcela. Lo dicono i numeri. Non possono sostituirsi come prima all’attività dei servizi sociali e sanitari. Non ne hanno più il tempo. Vogliono lavorare, realizzarsi su tutti i piani, avere i figli che oggi non riescono ad avere, ma che desiderano. E vogliono anche valorizzarsi sul lavoro».
Ancora troppe le donne rinunciano a coltivare aspirazioni per adeguarsi alle attese sociali, prese dal ruolo di family manager, cura dei figli, della casa, del marito e infine dei genitori anziani. «È la natura o persistono radici storiche, sociali e culturali che prescrivono alle donne come dovrebbero essere e che cosa ci si aspetti da loro?» chiede Francesca Roberti Psicologa Clinica e Psicoterapeuta dal blog Comequando. «Le donne e le devono cambiare la rappresentazione che hanno di sé stesse e delle altre donne, rinsaldare la capacità innata di fare rete e sconfessare la tanto urlata competizione femminile».
È altrettanto vero però che, l’attenzione sui care givers, sulle psicopatologie legate alla cura (come il burn out) e su un nuovo tipo di welfare sta pian, piano cambiando e molti sono gli studi e le proposte che stanno venendo fuori da più parti del mondo.
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Digitando online MASP, Master Parenting in Work and Life, scopriamo un interessante progetto finanziato dall’UE finalizzato non solo ad aiutare le persone a conciliare l’equilibrio tra la propria vita e l’occupazione, ma anche a incentivare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
Cara mamma quindi, tanti auguri a te ma ricorda, la prossima volta che aggiorni il tuo CV inserisci tutto, anche le skillfull mum: tra queste, la capacità di ascolto e di problem solving risulteranno un valido aiuto anche in ambito professionale per ottenere risultati costruttivi senza differenze di genere.
Maschilità e femminilità sono concetti relativi, dinamici liquidi indubbiamente appresi. Un progresso è tale quando coincide con una visione comune dove le donne superano il concetto anacronistico di competizione femminile, laddove esista ancora e gli uomini sappiano sempre di più accogliere attitudini apprese e non più considerate innate.
Meet the author Cristina Mignini
Sono Cristina Mignini, giornalista, curiosa e appassionata. Prima del Covid, la mia emergenza era in prevalenza essere tempestiva nell’attività di ufficio stampa e nella scrittura anche di comunicazione d’impresa. Scrivania Creativa, posto alle idee il mio blog personale (… ancora in costruzione, ahimè!) mi ha ricordato che scrivere per passione è bellissimo e le parole hanno il potere di condurti dove vuoi. Words are rock’n’roll! Qui mi trovi su LinkedIn e qui su Instagram
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