Oggi sono io che faccio una domanda a te. Cosa fai quando tutti perdono la testa e sembrano impazziti? Ti adegui al flusso catastrofico o al contrario provi a mantenere la calma, senza trascendere? In questi giorni è davvero facile andare farsi travolgere da ansia e paure immotivate (che poi sono la stessa cosa). Il Coronavirus è diventato argomento di discussione in ogni salotto televisivo, sui giornali, ai TG. E non potrebbe essere altrimenti, in effetti. Ma…
Proviamo a essere razionali, almeno in questo caso. Ci sono cose che possiamo fare, altre che non ci competono. Come professionista che lavora nell’ambito dell’informazione da 20 anni ormai, sento una grande responsabilità nel riportare i fatti e mostrarli nella luce più veritiera possibile. E anche se questo blogzine ha un’indole scherzosa è pur sempre un luogo in cui le notizie devono essere date con precisione.
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Foto di CDC su Unsplash
Coronavirus, cosa sappiamo
Il Coronavirus, identificato a Wuhan, in Cina, per la prima volta alla fine del 2019 è un nuovo ceppo virale, mai identificato nell’uomo prima d’ora. È stato chiamato SARS-CoV-2 e la malattia respiratoria che provoca Covid-19.
Esso può causare sintomi lievi come raffreddore, mal di gola, tosse e febbre o più severi come polmonite e difficoltà respiratorie. Diventa letale soprattutto per le persone con malattie pre-esistenti, a livello cardiaco e polmonare, o con diabete. Può essere trasmesso da persona a persona attraverso un contatto diretto con un paziente infetto. Come?
- tossendo e starnutendo
- contatti diretti personali
- le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi.
Ecco perché è importante perciò che le persone ammalate applichino misure di igiene quali starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l’uso e lavare le mani frequentemente con acqua e sapone o usando soluzioni alcoliche.
Come ci si lava le mani? A lungo e in maniera accurata. Bisogna impiegare circa 60 secondi. Guarda la foto qui sotto
In caso di contatto accertato con un paziente infetto, le Autorità sanitarie territorialmente competenti devono applicare la misura della quarantena con sorveglianza attiva, per quattordici giorni.
Sì, ma come faccio a capire se ho preso il Coronavirus o invece si tratta di una banale influenza?
Visto che i sintomi sono gli stessi di una normale influenza, puoi allertarti in casi di difficoltà respiratorie. A quel punto, non andare al Pronto soccorso e nello studio del medico di base ma chiama il numero 112 (nelle Regioni dove è attivo il numero unico di emergenza) o il 118 e ti verrà spiegato cosa fare. Si chiama triage telefonico ed è una procedura che tutti i medici di medicina generale potranno effettuare in casi sospetti, in modo da limitare rischi inutili. Per informazioni generali, invece, puoi chiamare il 1500, numero di pubblica utilità attivato dal ministero della Salute.
Per chi vive nelle zone dove è stata disposta la quarantena è stato attivato un numero ad hoc: 800894545.
Quali sono le zone in quarantena?
Si tratta di undici comuni del Nord: Casalpusterlengo, Codogno, Castiglione d’Adda, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano, in provincia di Lodi, e Vo’ Euganeo in provincia di Padova.
In ogni caso, la diagnosi deve essere eseguita nei laboratori di riferimento Regionale. In caso di positività, essa deve essere confermata dal laboratorio di riferimento nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità.
Mascherina sì o no?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di indossare una mascherina solo se sospetti di aver contratto il nuovo Coronavirus e presenti sintomi quali tosse o starnuti o se ti prendi cura di una persona con sospetta infezione da nuovo Coronavirus.
Devo svuotare i supermercati?
No, è una misura che non ha alcun valore. Anzi, questa sorta di panico generalizzato crea solo problemi. A te e agli altri. Ecco perché ti invito di cuore a non perdere la testa. Non bisogna minimizzare la situazione, insomma, ma neanche immaginare catastrofi là dove non esistono. Se hai dubbi, confrontati con chi ne sa più di te, medici e personale sanitario, e segui i loro consigli.
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