Chiunque in questi mesi si sia imbattuto in uno dei miei post avrà dedotto, senza troppi problemi, che appartengo ad un nucleo famigliare con le sue originalità. Alla base dell’educazione ricevuta ci sono stati dei principi fondamentali come l’indipendenza, la curiosità, la smania di sapere e la più totale indifferenza nei confronti di alcune ricorrenze imposte dal calendario. Un esempio? Il famigerato San Valentino! Ebbene sì, avete capito alla perfezione il messaggio. Nella mia famiglia non è mai stata avvertita la necessità di festeggiare la tanto pubblicizzata festa degli innamorati.
Se torno in dietro con la memoria vedo mio padre dimenticare senza alcuno sforzo la fatidica data, anche se fedele e innamorato. Per conto suo mia madre, nonostante un animo votato al romanticismo, non ha mai considerato San Valentino niente di più che un giorno come un altro. Il tutto nell’armonia più totale. Nonostante il probabile suicidio di frotte di puntini amorosi incapaci di fare breccia nel cuore dei miei genitori.
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Festa degli innamorati, giusto?
Detto questo, però, quali contraccolpi ha procurato sulla mia personalità tale esempio educativo? Nulla di catastrofico. Certo, è mia abitudine mangiare i famosi cioccolatini senza leggere il bigliettino al suo interno ma non mostro atteggiamenti estremi o irrazionali in prossimità dell’arrivo di San Valentino. Che io sia single o in coppia sono solita avvicinarmi al 14 febbraio con una chiara indifferenza, che non è disprezzo ma nemmeno smania di festeggiamento. Per questo motivo, dunque, credo di essere la persona più adatta a ridimensionare l’impatto di questa festa soprattutto nei confronti di chi è escluso causa assenza dell’anima gemella.
Festa degli innamorati non è per tutti… o forse sì?
Puntuali come i panettoni nei primi giorni di novembre, ecco spuntare, verso la metà di gennaio, un vero e proprio fiorire di cuori, cioccolatini e messaggi ad alto tasso di romanticismo. Proprio quelli capaci di far alzare il tasso glicemico con un solo sguardo. Tutto, dalla televisione, ai giornali, fino agli scaffali dei supermercati rimanda un solo messaggio:
San Valentino sta per arrivare quindi amare è bello, fondamentale, necessario, anzi, obbligatorio.
E se si ha l’ardire di non essere in coppia e di non fremere dal desiderio di ricevere un mazzo di fiori agguantato all’ultimo momento o di fare buon viso a pessimo regalo, vuol dire che in noi c’e qualche cosa di sbagliato. E, per questo, è giusto essere defenestrati dal club esclusivo degli innamorati.
È a questo punto che nonostante le proprie convinzioni, si è presi da in sottile senso di inquietudine e dall’esigenza di agguantare un essere umano a caso pronto a mistificare romanticismo. Almeno per due ore, via. Ecco, nonostante San Valentino stia bussando alle vostre porte, è fondamentale non cedere a questa tentazione ed allontanarsi tatticamente dallo scaffale degli orsacchiotti amorosi per dirigersi verso il reparto surgelati.
Qui, una volta riacquistata la calma e la lucidità, è chiaro comprendere che non esiste nessuna lobby segreta dell’amore e che non è necessario partecipare ad una celebrazione di stampo tribale per affermare noi stessi.
A San Valentino ogni festeggiamento vale
Cosa fare, dunque, se si è single a San Valentino? La risposta più logica, a mio avviso, sarebbe nulla. Se, però, avvertiamo proprio l’esigenza di un festeggiamento, allora potrebbe essere risolutivo organizzare una festa alternativa con amici e amiche che condividono la stessa condizione di non essere parte di una coppia.
Ovviamente sono ben accetti anche tutti quelli che, pur avendo un partner, non amano l’esclusività di una cena a due. Vi assicuro, per esperienza personale, che l’esperimento riesce con grande divertimento di tutti.
Un’altra opzione potrebbe essere la classica e mai fuori moda serata tra ragazze,
magari dopo un pomeriggio trascorso in un bagno turco per prendersi cura di sé stesse tra chiacchiere e risate. Mi raccomando, però, per San Valentino evitate la visione di film romantici come Bridget Jones, che fa troppo sfigate fine anni novanta. Al loro posto, invece, fate scorrere un po’ di prosecco e brindate all’amore, soprattutto quello per voi stesse.
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