Poche cose mi devastano il cuore come quelle storie in cui il lutto viene elaborato in maniera positiva. Mi spiego meglio, perché posso capire che detta così la questione ha poco senso. Parlo di occasioni, di opportunità, di regali. Della possibilità di confrontarsi con un dolore così umano a partire da un ribaltamento. È quello che è successo nel 2017 a Elisa Girotto, quarantenne di Spresiano (Treviso) che davanti ad una diagnosi nefasta (un tumore molto aggressivo al seno) ha deciso di essere comunque presente nella vita della figlia, grazie a dei regali che le avrebbe fatto recapitare nel giorno del compleanno, fino ai 18 anni. Giochi, libri, bambole, perfino un mappamondo.
Ecco, davanti ad una vicenda così mi sciolgo. Perché riesco ad immaginare l’assertività di questa donna che non si lascia abbattere dalle circostanze e prova (prova) a trasformare una tragedia in qualcosa di positivo. Ho sottolineato “prova” perché i fattori in questione sono tanti. Non è detto, infatti, che la bimba, crescendo, interpreti con letizia il gesto della madre.
Leggi anche: Tumore nelle donne, cosa dobbiamo ancora fare

Vittoria Puccini è Elisa Girotto
Elisa Girotto e 18 regali
In questo senso è davvero efficace 18 regali, il film di Francesco Amato ispirato alla storia di Elisa Girotto. E lo è perché il regista immagina che madre e figlia riescano ad incontrarsi in una sorta di spazio/tempo a parte e a costruire un rapporto su basi nuove.
Un sogno? Certo, ma proprio per questo credibile, forte di una verità che non ha nulla a che spartire con quella della logica. Nel film, Anna (Benedetta Porcaroli), alla vigilia del diciottesimo compleanno, e quindi dell’ultimo regalo di sua madre, entra in una crisi profonda. Contesta la scelta della madre, perché fatta senza tenere conto della sua volontà, del suo carattere. È nel rapporto con il padre che questa rabbia prende corpo. Così, quando la ragazza viene investita da un’auto ed entra in coma, Anna viene intrappolata di un mondo parallelo. Conosce così Elisa (Vittoria Puccini) e la sua storia.
Di 18 regali ti parla con grazia Tiziana Morganti
Vorrei invece tornare ad Elisa Girotto e alla sua esperienza per la quale non vorrei spendere parole come coraggio, forza… Non c’è nulla di coraggioso in una donna che affronta a testa alta la malattia. La sua è stata semplicemente l’azione di una madre che ha pensato ad una figlia che non avrebbe mai conosciuto. Mi sembra una scelta meravigliosamente sconsiderata e addirittura egoista, la sua.
Perché i regali non fanno che sottolineare un’assenza (con cui la piccola Anna si confronterà in miliardi di occasioni) e allo stesso tempo danno corpo a una presenza affettiva. Ti capiterà quindi di leggere online di una storia che “ha commosso il web”. Il web non c’entra niente. Elisa Girotto è stata soprattutto una donna piena di fantasia e per questo degna di ammirazione.
Qui puoi vedere il trailer di 18 regali
Segui Smack!
Non dimenticarti di seguire Smack! – Blogzine per donne croniche su Facebook. Metti mi piace alla nostra pagina! Iscriviti anche alla nostra Newsletter cliccando sul form in Homepage oppure qui.
Lascia un commento