Ciao, sono Francesca e sono una ragazza degli anni ’90. Ah, sono anche reduce da una domenica di binge watching. Una sana domenica di binge watching. Ho passato la mattinata di ieri a cucinare e a vedere le puntate di Le ragazze che mi ero persa nelle scorse settimane. E sono arrivata a una conclusione: il programma di Rai3 è uno dei più riusciti della televisione attuale. Mi sono chiesta cosa abbia di speciale questo show che di fatto ha una struttura semplicissima, con sei interviste a donne diverse tra loro, tenute assieme dalla rivelazione Gloria Guida. Credo che parte del successo sia nel tentativo di narrare il femminile senza fronzoli, partendo dalle esperienze delle dirette protagoniste.
Non c’è compiacimento, non ci sono superlativi assoluti. Ci sono invece delle donne che aprono il loro cuore senza paura, condividendo una storia di dolore, di rinascita, di successi e realizzazioni. La vicenda della ragazza che nel Dopoguerra lascia la campagna per far fortuna in città è commovente quanto quella della figlia d’arte diventata stella del teatro o del cinema.
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Gloria Guida (foto di Assunta Servello)
Le ragazze, il mix giusto
Da quando ho aperto questo blogzine ho iniziato a interrogarmi sulla mia identità femminile. E ho amato ogni singolo post che ho scritto sull’argomento, dai più ridanciani a quelli più complessi. Sono convinta che non si possa parlare di femminile senza tenere conto di questa complessità, delle contraddizioni ma anche dei punti di forza.
In questo senso Le ragazze compie un’opera degna di nota trasformando storie di donne lontane anni luce per esperienze e background culturale in un racconto corale in cui emergono personalità uniche, coraggiose, originali.
Le loro vicende, inquadrate nel decennio di riferimento, raccontano poi di una società che è cambiata – evoluta? Diciamo di sì – e che è stata trasformata anche da queste ragazze adorabili che non hanno avuto paura ad essere sé stesse, oggi pacificate ma sempre frementi.
La storia delle ragazze
Non è un caso che la prima edizione, intitolata Le ragazze del ’46, sia stata trasmessa in occasione del settantesimo anniversario del suffragio femminile in Italia. La seconda edizione, invece, Le ragazze del ’68, si focalizzava sulle donne che parteciparono al movimento del 1968. Dalla terza in avanti il palcoscenico si è fatto più grande, abbracciando tutta la storia del XX secolo.
E gli ascolti? Non mi piace giudicare un programma da questo, ma se in una prima serata di sabato si riescono a conquistare oltre un milione e trecentomila telespettatori, l’interesse mi sembra tangibile.
Se non hai mai avuto l’occasione, dai un’occhiata anche anche a tu a Le ragazze, in onda ogni sabato in prima serata su Rai3. Ne vale davvero la pena.
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