Il lavoro per te è quello che ti rende felice. No, questa frase è bella ma non mi convince totalmente. Sai perché? Perché non credo che la felicità sia un parametro per misurare la vita. Vedi, è uno stato d’animo troppo generico per poter essere veritiero. Ci si può sentire felici, certo, ma è il punto di arrivo di un processo un po’ più lungo ed è una sensazione che non dura molto. Meglio, molto meglio sentirsi soddisfatti, appagati. Allora riformulo: il lavoro per te è quello che ti realizza.
Esistono lavori che pagano le bollette (ricordi Il diavolo veste Prada?) e lavori che sono l’espressione massima della tua identità umana. Ecco, io tifo per questi (anche se nella prima ipotesi mi ci sono trovata decine di volte). Perché a volte, c’è poco da fare, devi andare al punto, rimboccarti le maniche e fare anche cose che non ami pur di guadagnare qualcosa. Ci sta, non è una colpa. E poi mica tutti diventiamo astronauti o ballerine. Però arriva sempre un momento in cui ci si guarda allo specchio e ci si chiede se quello che stiamo facendo davvero ci sta facendo bene.
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Foto di Plush Design Studio su Unsplash
Il lavoro per te (guarda su)
Hai visto il link in alto? Da lì puoi scaricare l’e-book che ho preparato per rendere omaggio a un gruppo di imprenditrici coraggiose che ad un certo punto della loro vita hanno detto: «Ok, ora si fa come dico io». Che grande ispirazione la loro. Pensi che ci siano riuscite dall’oggi al domani? No. Hanno investito, hanno avuto coraggio e hanno avuto successo. Successo non vuol dire che il TG1 ha dedicato loro un servizio nell’edizione delle 20, ma che la sera prima di andare a dormire, al netto della fatica, sentono una grande soddisfazione per tutto quello che hanno fatto. Mica poco.
Ora ti racconto una storia
Quella di una ragazza che nel 2001, dopo aver abbandonato la radio per raggiunti limiti di risultati (leggi: avevo preso il tesserino da pubblicista e non mi avrebbero tenuta più) si è messa a fare la segretaria. In sostanza faceva fotocopie, rispondeva al telefono, metteva in ordine l’ufficio. Continuava a desiderare di essere una giornalista e un bel giorno, senza colpo ferire, decise di scrivere a una rivista sportiva che leggeva sempre.
Le risposero. WOW!
Che soddisfazione per lei parlare finalmente col direttore. E che gioia essere stata scelta tra decine di candidati. Avrebbe dovuto collaborare alla scrittura di un almanacco mensile, un regalo per i lettori pieno zeppo di informazioni sulle squadre di serie A e sulle relative città di appartenenza. Collaborare alla scrittura vuol dire «Scrivi tutto tu». Tempo di consegna: poche ore.
Che cimento. WOW!
Sai com’è andata a finire? Che la ragazza finì per parlare coi draghi verdi, tanto lavorava. Che non prese neanche una lira, che non fu mai assunta e che il suo operato fu giudicato duramente e con sarcasmo dal caporedattore (che poi era il vero direttore della rivista).
Il lavoro per te è…
…quello che non ti fa pentire di averlo scelto. Perché quella ragazza, ad un certo punto, pensò di aver sbagliato a scrivere quella lettera accorata per farsi assumere. A sentire il caporedattore, poi, non avrebbe mai dovuto fare la giornalista.
Invece col cavolo!
La giornalista ha continuato a farla. Con alterne vicende, ovvio, ma sempre con appagamento. Sai perché? Perché quel lavoro l’ha fatta sentire realizzata, l’ha messa alla prova come essere umano in circostanze e situazioni diverse tra loro, regalandole più di una soddisfazione. Quindi mai scoraggiarsi se provano a farci desistere (salvo oggettive catastrofi, ma conto sul tuo buon senso).
Il lavoro si fa per come si è
È per questo che è così importante: dice di chi siamo. Anche quando facciamo qualcosa che non è tagliato su misura. Proprio per questo va affrontato con coraggio e a volte con un pizzico di incoscienza. Lasciare un posto che ci fa stare male per inseguire un sogno, non è una scelta sconsiderata. Non se ci si mette a studiare i pro e i contro e se si valutano i rischi. Il lavoro per te è quello che ti realizza. Non dimenticarlo. Tornerò a parlartene molto presto assieme ad un esperto del settore.
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