Io amo il brutto anatroccolo, ovvero tutti quei personaggi di donne che all’inizio sono brutte (o si sentono tali) e poi mostrano al mondo la loro bellezza. Drew Barrymore di Mai stata baciata, la Rachel Cook Leigh di Kiss me. In un certo modo Gwyneth Paltrow di Amore a prima svista. Ugly Betty? Anche. My Fair Lady, Pretty Princess, Miss Detective… E, con variante pugnace, anche Brienne di Game of Thrones (che non diventa cigno, ma è ugualmente struggente). Insomma, hai capito.
L’altra sera, chiacchierando con una giovane donna bella, intelligente, spiritosa (ce l’ha proprio tutte), mi sono quindi fermata a riflettere sull’argomento archetipi femminili. O meglio, gli archetipi femminili che vengono mostrati nei film e nei libri, quelle figure in cui per un motivo irrazionale finiamo sempre per identificarci, che amiamo e che inconsciamente continuiamo a cercare. Detto che non mi piace la parola identificazione (ma in questo caso l’accezione è puramente “artistica” ed è sinonimo di rivedersi, riconoscersi), ho fatto un rapido excursus della mia carriera di spettatrice/lettrice e alla fine sono arrivata alla conclusione.
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Drew Barrymore protagonista di Mai stata baciata
Brutto anatroccolo, sapere di essere belli
C’è una sorta di esaltazione massima quando finalmente il viaggio dell’eroina si conclude in gloria. Vedi, io lo so che dietro alla bruttina con gli occhiali e i capelli crespi si nasconde una donna meravigliosa. Una volta ne parlai con un’altra mia amica e lei mi disse molto semplicemente: «Ma tu non sei così».
Lascia che ti spieghi un paio di cose sul sentirsi brutte… Sentirsi un brutto anatroccolo non ha nulla a che vedere con la realtà oggettiva dei fatti. Non è questione di proporzioni o di sezione aurea. Ha a che fare con l’emozione, col non riconoscere la propria bellezza. E, a volte, con la pigrizia di chi ti guarda, ma non ti vede.
Quindi?
Quindi mi è capitato più di una volta di essere quella che alle feste di compleanno se ne stava in disparte, quasi timorosa di attirare l’attenzione di tutti. Ed è successo svariate volte di non prestare attenzione a certe cose, fai conto il trucco, perché tanto non sarebbero servite a nulla. E in fondo quello che contava davvero era come fossi dentro, il fulgore della mia intelligenza. Dietro a un brutto anatroccolo c’è una donna che non si vuole bene, che in fondo sfida gli altri a forzare i suoi muri, morendo di paura.
Ma…
C’è anche tanta bellezza che va spinta a uscire fuori. Perché non c’è nulla di male a valorizzare la propria immagine femminile. Puoi essere intelligente, spiritosa e con la battuta pronta ed essere truccata impeccabilmente. Il rimmel non è una maschera, ma rende più bello qualcosa che già lo è.
Non è facile da comprendere
Perché è più semplice rimanersene chiusi (non è qualcosa che riguarda solo le donne) e guardare il mondo con ironia e cinismo.
Se ti senti così, va benissimo. Fallo solo per il tempo giusto, però, perché ad un certo punto sentirai una gran voglia di buttare via la corazza. E a quel punto ti divertirai.
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