Quante volte hai letto la parola crisi da quando ci conosciamo? Non saprei quantificare, ma di certo più di una volta. Sono una donna che vive uno stato di crisi continua, ed è sano. Una crisi non è solo l’equivalente di un’esplosione atomica in pieno centro, anzi. Si tratta di un momento di passaggio, di cambiamento, di trasformazione. Può far male perché non ci si riconosce più, quelle che erano le tue certezze iniziano a dissolversi come lacrime nella pioggia, ma… Bisogna farlo ogni tanto. È importante cioè abbandonare il proprio porto sicuro e affrontare la realtà, anche se non piace.
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Foto di Jason Leung su Unsplash
Crisi, non è poi tanto male
Naturalmente non è facile. Preferirei essere presa a testate che sottopormi ogni volta a questa sfida, ma è il prezzo che pagano le persone inquiete come me. Già. Anche se non sembra io sono un’inquieta. Vorrei sempre andare, muovermi, fuggire, lasciarmi tutto alle spalle ed essere sola. E poi con lo stesso impeto sogno la tranquillità della casa, di una famiglia, o meglio, di un amore che possa anche essere famiglia. Qualcuno che sia quella calma che il cuore cerca.
Non sono capace di mantenere in equilibrio queste due parti di me
A volte mi sento fragile ed insicura. In certi giorni la solitudine pesa come un macigno e questo non vuol dire essere alla disperata ricerca di qualcuno che colmi dei vuoti esistenziali, no. Semmai di avere al mio fianco qualcuno con cui condividere i rispettivi pieni esistenziali.
È un filo diverso
Ad ogni modo, certe cose non si possono programmare, né possono essere considerate un automatico regalo della vita. Soprattutto bisogna guardarsi attorno e capire che la mia è una difficoltà condivisa. La crisi che sto attraversando ora me lo ha fatto comprendere con grande facilità e ne sono felice. Certo, le crisi, le batoste, alla mia età sono più difficili da superare, è questione di tempo e tempi. Eppure ce la si fa sempre.
Alla fine non sono arrabbiata (ok, un pochetto lo sono stata all’inizio, ma datemeli cinque minuti alla Chuck Norris!), non sono delusa, non sono triste, non sono al punto di partenza. Sono un po’ dispiaciuta, questo sì. Soprattutto per non essere stata chiara con me stessa. Credimi: l’unica persone a cui devi rendere conto sei tu.
E, al momento, tanto curiosa di sapere come andrà a finire la mia vita.
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