Qualche giorno fa stavo riflettendo sul concetto di errore e mi sono detta: scrivi un post. Errare è umano, quindi perché mai mi sarei dovuta impedire una riflessione delle mie su una delle attività più originali? Sono andata alla fonte della conoscenza spulciando la definizione della parola sul dizionario Treccani online.
Errore:
- L’andar vagando, peregrinazione, vagabondaggio.
- Lo sviarsi, l’uscire dalla via retta, spec. in senso fig., l’atto e l’effetto di allontanarsi, col pensiero o con l’azione o altrimenti, dal bene, dal vero, dal conveniente.
- Quanto contrasta con le regole di una tecnica o scienza, o manca di correttezza, di esattezza.
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Foto di Kim Gorga su Unsplash
Errore, errare
Però, hai capito la parola? L’errore ha a che fare con il viaggio, con il vagare, con l’allontanarsi da una via certa. Che porta, più o meno inevitabilmente, a uno sbaglio. Se pensi che 2+2 faccia 5 non stai solo contraddicendo un concetto matematico, ma stai esercitando il tuo diritto di cercare qualcosa. Ricordalo quando il vigile starà per elevarti contravvenzione per un transito in ZTL. Sei come Ulisse che, assetato di conoscenza, vuol oltrepassare le colonne d’Ercole, ebbro di desiderio. Ecco perché ci dicono che errare sia umano, perché questa continua ricerca, alle volte senza senso, è solo una nostra peculiarità.
A scuola sottolineano in rosso gli errori
Devono farlo perché tu possa imparare a non farli. Per quanto poetico sia l’infantile gusto di dire che il quadrato sia un rettangolo con problemi di identità, non si dovrebbe farlo.
E nella vita?
Esiste un’entità X che dall’alto rotea una grossa matita rossa e blu per dire che hai fatto una cavolata? No. Gli errori li scopri da solo e da solo provi a comprendere cosa non abbia funzionato. Magari impari anche la lezione, fino a quando… Sì, fino a quando non fai un altro errore o peggio ne fai uno uguale. Sono sicura che guardando all’indietro anche tu hai fatto cose che non avresti voluto o dovuto.
Non impazzirci, succede a tutti
Penso invece che non tutti gli sbagli debbano essere considerati tali se ti permettono di crescere. Non mi sono mai pentita, ad esempio, di avere amato uomini che non hanno ricambiato il sentimento con la stessa intensità. Quello non è stato un errore. Errore è stato forzare i miei tempi e quelli dell’altra persona. E l’ho imparato.
In generale ritengo che non sia mai un errore l’aver provato dei sentimenti
Persino per persone non adatte. Né aver dato supporto ad amici che poi si sono rivelati dei vampiri. Errore semmai è pensare che le cose siano immutabili e che il tuo cuore resti fermo al palo perché ha sofferto troppo. Tutto è reversibile, perché fortunatamente la vita non è un esperimento di fisica.
Perché però ci si sentiamo dei completi idioti quando scopriamo di aver fallito, sbagliato, errato, confuso, scambiato?
Posso risponderti per me
Perché mi piace l’idea di essere sempre nel giusto e sulla carta non mi batte nessuno. Però non funziona così, la perfezione, purtroppo per il mio essere Bilancia, non è un termine che possa essere accostato a noi esseri umani. Capita di scrivere male una frase, di dire qualcosa di cui ci si pente all’istante, di mettere su corazze impenetrabili, di fare i simpatici quando vorremmo piangere a dirotto, di arrabbiarci tutto d’un botto trasformandoci in Godzilla quando sarebbe stato meglio dire subito che una cosa non ci andava bene.
E allora?
Proviamo a imparare dagli errori, che non vuol dire fare i bravi scolaretti ma solo impedire ad uno sbaglio di tenere in pugno la nostra vita.
Io ad esempio ho imparato a non mischiare vino, birra, spumante con altre fonti di alcol, pena un’esagerata emesi. Soprattutto ho imparato che se trovo un cappotto da Primark a 12 sterline, lo devo comprare sempre. Dai, ci siamo capiti.
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