Caro Lucio,
oggi voglio fare come la tua amica Nadia Vandelli e scriverti una lettera. Normalmente non mi piace celebrare l’anniversario di una morte, preferisco festeggiare una nascita. Ahimè, hai deciso di andartene oggi, a pochi giorni dal tuo compleanno così… facciamo che ti scrivo senza un motivo preciso, va bene? Lo faccio per dirti che in effetti mi manchi. Non c’è niente di male, sentire l’assenza di una persona è naturale, viene spontaneo quando quella persona ti è stata vicina nella vita. E tu lo hai fatto. Molto più di quello che pensi.
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Caro Lucio,
Buttare giù queste parole mi fa venire in mente di quando ho vissuto a Bologna, a pochi passi dalla tua casa. E tutti i giorni, passando da via D’Azeglio, uno sguardo in su lo rivolgevo sempre. Non biasimarmi, non è romanticismo da quattro soldi. È solo che in certe situazioni hai bisogno di uno sguardo amico, di qualcosa di familiare e ho usato te. Spero non ti sia dispiaciuto. Ero felice di essere lì, ma ti confesso che nel centro di Bologna a volte mi sono persa. Mica è colpa tua eh, succede.
Dunque, vuoi sapere quali sono le mie canzoni preferite?
Se ti dicessi L’ultima luna mi credi vero? Mi è sempre piaciuto quando parli dell’uomo di domani; mi ha sempre confortato l’idea che esistesse qualcuno che non avesse paura di nascere.
L’ultima luna
La vide solo un bimbo appena nato
Aveva occhi tondi e neri e fondi
E non piangeva
Con grandi ali prese la luna tra le mani
E volò via e volò via
Era l’uomo di domani l’uomo di domani
Cara è un altro pezzo di cuore. Suppongo che il mio sentimento sia condiviso universalmente. Non c’è niente da capire basta sedersi ad ascoltare.
Perché ho scritto una canzone per ogni pentimento
E debbo stare attento a non cadere nel vino
O finir dentro ai tuoi occhi, se mi vieni più vicino
Anna e Marco sono miei amici. Il mio verso preferito? Marco che a ballare sembra un cavallo. Me li sono sempre visti davanti agli occhi questi due, mentre cercano qualcosa che neanche loro sanno.
Ma dimmi tu dove sarà
Dov’è la strada per le stelle
Mentre ballano si guardano e si scambiano la pelle
E cominciano a volare
Caro Lucio, come ti è venuto in mente di usare la parola linotipisti in una canzone? Grazie però, perché è perfetta.
Siamo noi, siamo in tanti
Ci nascondiamo di notte
Per paura degli automobilisti
Dei linotipisti
Siamo gatti neri Siamo pessimisti Siamo i cattivi pensieri
E non abbiamo da mangiare
Com’è profondo il mare
Caro Lucio, non ci lasceremo mai, anche se muori. Lo sai
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