Una poltrona per due è uscito in sala nel giugno 1983. Eppure, da oltre vent’anni a questa parte non esiste Vigilia di Natale senza la strepitosa commedia di John Landis. Non mi sono mai persa un passaggio televisivo del film, la cena del 24 inizia ufficialmente solo quando sento le note dell’ouverture di Le nozze di Figaro di Mozart, recito a memoria intere sequenze. Perché?
Provo a risponderti dicendoti che stasera, naturalmente, sarò sintonizzata su Italia 1.
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Una poltrona per due, perché ci piace così tanto
Se non hai mai visto il film ti consiglio di cuore di recuperarlo, perché è una delle opere più belle di un maestro della commedia come John Landis. La storia è quella di Louis Winthorpe III, ricco broker di Filadelfia, e Billy Ray Valentine, spiantato truffatore. I due stringono un patto quando scoprono che i malvagi fratelli Duke (Ralph Bellamy e Don Ameche, perfetti) hanno scambiato appositamente le loro vite per uno stupido esperimento sociale. Sfruttando le loro indubbie capacità, riusciranno a far diventare poveri i loro aguzzini. E Louis trova anche l’amore.
La storia
Sì, siamo degli inguaribili ottimisti e una fiaba che prevede una punizione per i cattivi così solenne e spietata ci riempie il cuore di gioia. A Natale e a Ferragosto.
I protagonisti
Eddie Murphy e Dan Aykroyd, all’apice della loro carriera, sono perfetti. Ma io sono da sempre innamorata della grazia e dell’intelligenza di Ofelia, la strepitosa Jamie Lee Curtis, prostituta dal cuore d’oro.
E che dire del maggiordomo Coleman? Così dignitoso ed elegante anche nelle situazioni più imbarazzanti. Tra le decine di battute memorabili, la frase rivolta a Valentine è una delle più belle. Cito a memoria e potrei sbagliare, “Provi solo a essere se stesso. Qualunque cosa succeda nessuno glielo potrà mai togliere“.
Il cinismo
No, John Landis non è Frank Capra e il sottotesto della storia è quanto mai cattivo. Erano gli anni ’80, Roland Reagan era il presidente perfetto. Nel boom del capitalismo sfrenato, avevi successo solo se vincevi, non importava come. E la povertà non era nemmeno presa in considerazione.
Basta vedere come Winthorpe venisse trattato in pieno rovescio di fortuna. E quanto fossero razzisti i Duke.
Allora, lo (ri)vedrai?
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