Amo i cappelli. Anzi, per essere precisa li venero. E tra tutti i modelli ce n’è uno che adoro senza mezzi termini: il basco. Sarà per il suo tocco francese o per la forma così chic, ma il basco, secondo la mia modestissima opinione, non dovrebbe mai mancare in un guardaroba femminile.
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Basco, storia di un mito
Il basco è un cappello morbido senza falde né visiera. In sostanza, è la sublimazione del cappello. Come puoi capire dallo stesso nome è tipico della regione basca, ma in breve tempo ha saputo conquistare uomini e donne a ogni latitudine del mondo.
Immagineresti Ernesto Guevara, el Che, senza il suo copricapo? Anche le Pantere Nere, movimento di emancipazione degli afroamericani negli anni ’60-’70, indossavano dei baschi neri nelle loro “divise”.
Dalla politica al cinema
Simbolo degli artisti più rivoluzionari come Pablo Picasso, il basco è diventato nel tempo un complemento essenziale. Stabilmente sulle passerelle di prêt-à-porter, il basco è diventato elemento iconico per molte stelle di Hollywood. Faye Dunaway lo ha nobilitato nel bellissimo Gangster Story di Arthur Penn, mentre Marlene Dietrich e Greta Garbo lo indossavano dandogli un’aura androgina.
Basco, il lato chic della moda
Ne possiedo di ogni tipo. Leggero, in cotone bicolore bianco e nero o fatto all’uncinetto, in una bellissima nuance blu. Immancabili poi quelli invernali in lana nera, uno dei quali extra size.
Beige e delicato o dalle squillanti tonalità rosso corallo, il basco è perfetto per restare al caldo ma con stile. Abbellisce trench e cappotti e impreziosisce anche un tailleur serioso.
Dicono che non vada d’accordo col piumino, ma io l’ho indossato e credimi non sfigura affatto. Calzalo come se fosse un beanie per dargli un’aria più sportiva.
Lascia che “scivoli” alla francese, invece, se indossi una morbida giacca. E se vuoi osare, c’è anche il modello con paillettes per una serata tra amiche o per illuminare una giornata grigia.
Eviterei, ma è solo gusto personale, quelli in ecopelle, perché hanno un aspetto troppo militaresco.
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