Ieri sera sono andata a vedere al cinema l’ultimo film di Spike Lee, BlacKkKlansman. Dovevo farlo, volevo farlo. E non solo perché è ispirato ad una fottuta storia vera, dalla portata epica: quella di un poliziotto nero, Ron Stallworth, che si è infiltrato nel Ku Klux Klan. In effetti basta solo questo per lanciarsi in lodi sperticate. Ma perché sono da sempre una fan del Blaxploitation, genere cinematografico degli anni ’70 nato per rappresentare la comunità afroamericana e darle una voce.
Il termine, che fonde le parole black ed exploitation (sfruttamento) è limitativo, ma rende abbastanza bene l’idea di un movimento culturale più ampio. La società stava cambiando e c’era bisogno di film in grado di mostrarlo. Opere a basso costo, non tutte memorabili, ma nuove. A partire dalle protagoniste: libere, forti, ribelli.
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Blaxploitation, le donne
Come puoi vedere dalla foto sottostante, Patrice (Laura Harrier), la protagonista del film di Lee, sembra uscita da una pellicola blaxploitation. O meglio, è la perfetta immagine di una studentessa politicamente impegnata degli anni ’70, protagonista del suo tempo. La donna potente e senza paura che ha ispirato le eroine cinematografiche di quegli anni.
In un dialogo con Ron (John David Washington) Patrice cita Cleopatra Jones come suo idolo e nonostante giudichi quelle opere in maniera critica ne apprezza il carattere sovversivo. Si trattava pur sempre di personaggi femminili coraggiosi e intelligenti; un modello di riferimento fortissimo per le giovani dell’epoca.
Pensa alla Teresa Graves di Get Christie Love!
serie televisiva della ABC che raccontava la storia di un’agente di polizia sotto copertura (proprio come il protagonista del film di Lee). La Graves divenne la seconda donna afroamericana ad interpretare un ruolo da protagonista dopo la Diahann Carroll della sitcom Julia.

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Jeanne Bell, protagonista di T.N.T. Jackson
non aveva paura ad alzare le mani. Il film del 1974 (riscritto dal dio dei B-Movie, Roger Corman) ruotava attorno ad una protagonista che cercava di far luce sulla scomparsa del fratello.

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Vendetta e desiderio di giustizia animavano le protagoniste di Coffy e Foxy Brown
entrambe interpretate da Pam Grier, stella di prima grandezza della Blaxploitation (nonché mio idolo assoluto), celebrata da Quentin Tarantino nel bellissimo Jackie Brown.

http://www.anothermag.com
Cleopatra Jones invece era un’agente che lottava contro i trafficanti di droga a colpi di karate
Tamara Dobson ha fortemente influenzato lo stile dell’epoca, con i suoi look grintosi e chic.
Capelli crespi e leonini, foulard e cappelli a falde larghe. Le gonne erano corte e svasate, i pantaloni fascianti a zampa d’elefante. Altro must, la giacca di pelle nera e la pelliccia.
Tra gli accessori, gli orecchini vistosi, il più delle volte a cerchio.
E una pistola.
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