Uno dei film che amo di più di Woody Allen è Midnight in Paris. Di questo racconto fantastico e, se vogliamo molto semplice, ho amato proprio la naturale magia di un eccezionale viaggio nel tempo. A differenza di Owen Wilson, però, aspetterei i fatidici rintocchi della mezzanotte seduta sui gradini di un pub di Londra, nei pressi di King’s Road, in attesa di incrociare la mia strada con quella di Mary Quant.
A quel punto entrerei nel suo storico Bazaar e, dopo aver scelto uno tra i più audaci dei suoi mini dress, correrei diretta verso il London Pavillon per contribuire alla nascita della beatlesmania. Il tutto, naturalmente, cantando Love me do. Insomma, da quanto detto fino a questo punto è chiaro che in me, donna del ventunesimo secolo, batte forte il cuore di una ragazza della Swinging London. Decisa a rompere gli schemi sociali del passato e ad entrare in un’era più moderna in cui non era impossibile sognare di essere una Sexy Sadie.
Leggi anche: New York, la Grande Mela è una città per donne

Foto di Jean-Philippe Delberghe su Unsplash
Londra, my love
Considerato questo legame ancestrale, non è un caso che la capitale britannica, nonostante l’inquietante minaccia della brexit, continui ad essere il luogo del mio cuore. Quello dove, nonostante la frenesia e la confusione della città, ricarico anima e corpo come se fossi immersa nel silenzio di un villaggio tibetano.
Come se non bastasse, poi, Londra ha il pregio di essere non solo una città inaspettatamente femminile ma, soprattutto, femminista. Il suo fascino è quello altero e longilineo di una giovane Vanessa Redgrave che, senza rinnegare il passato, guarda al futuro e all’importanza dell’effetto WoW.
E per raccontare meglio la femminilità che si cela nei meccanismi del Tower Bridge, nella flessuosità del Millennium Bridge e nelle austere fondamenta del Parlamento conviene proprio iniziare a spiegare cosa rappresenta questa misteriosa sigla.
The Girl Power
Ricordate quando negli anni Novanta comparve sulla scena musicale del pop inglese una band al femminile composta da quattro ragazze tendenzialmente vestite male e con scarse qualità canore?
Sì sto parlando proprio di loro, delle Spice Girls. Infischiandosene di non essere dotate di particolari qualità artistiche hanno conquistato le vette delle classifiche. E rispolverato un femminismo fatto di lustrini, minigonne e zeppe.
Nonostante tutta questa accozzaglia di stili, il messaggio della forza in rosa deve essere passato forte e chiaro. E le ex adolescenti consumatrici della loro musica si sono trasformate in donne al servizio di altre donne.
Ecco, dunque, che l’8 marzo le donne di Londra si dedicano al WoW, ossia Women of the World
Si tratta di una manifestazione che, per l’intero mese di marzo punta i riflettori sulle potenzialità del genere femminile in ogni campo. A dipingersi di rosa, quest’anno è stato il Southbank Centre. Mentre in Rivington Street è stata aperta la libreria temporanea tutta al femminile Like a Woman.
Qui, dal 5 al 9 marzo è stato creato uno spazio dove accogliere le più grandi scrittrici che hanno raccontato epoche diverse attraverso il proprio sguardo. Qualche nome? Virginia Woolf, Margaret Atwood e Anna Frank.
Virginia, la regina di Bloomsbury
Visitare Londra per la prima o la milionesima volta, però, vuol dire percorrere anche molta strada a piedi per ammirare l’architettura e, soprattutto, respirare le diverse atmosfere dei molti quartieri.
La città, infatti, sembra essere dotata di un talento naturale grazie al quale è possibile preservare il passaggio di epoche diverse e di chi le ha caratterizzate. Un esempio evidente è rappresentato dalla zona di Bloomsbury. Per chi non si orientasse o non conoscesse bene la città, ci troviamo in pieno 1 distretto a pochi passi dal British Museum e dall’incontro con due grandi strade commerciali.
Prima di gettarsi nel caos di Oxford Street o nei locali di Soho, però, vale la pena prendere alcuni minuti per riposare presso la Tavistock Square dopo aver acquistato Gita al Faro di Virginia Woolf.
La tormentata scrittrice, infatti, ha vissuto proprio in una delle case che si affacciano sulla piazza, luogo dove ha scritto il romanzo citato e dove è riuscita ad organizzare un circolo letterario interrotto solo dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Ad essere onesti, Bloomsbury ha sempre avuto una connotazione letteraria, visto che in tempi precedenti ha visto la presenza di Dickens.
Il passaggio della Woolf, però, sembra essere stato definitivo per identificare la natura del luogo.
Non è un caso, infatti, che ancora oggi il quartiere ospita molti corsi letterari organizzati dalla London University e numerose sono le piccole librerie dove è possibile acquistare romanzi classici e contemporanei a buon prezzo senza ricorrere alle grandi catene. Bloomsbury si raggiunge scendendo alle fermate della metro di Holborn o Russell Square.
Allbright, dove le donne non fumano il sigaro
Continuiamo a sfogliare le pagine di un romanzo e, in particolare, immergiamoci nei classici britannici o americani di fine Ottocento ed inizi Novecento. Qui non è insolito essere trasportati nell’atmosfera elegante e silenziosa di un club privato dove i gentiluomini si incontrano per bere del buon sherry e fumare sigari pregiati.
Ovviamente la presenza femminile è proibita senza alcuna eccezione. Oggi, pero, la situazione sembra essere nettamente cambiata, almeno in quel di Londra.
A dettare il passare del tempo è stato l’Allbright, il primo club dedicato esclusivamente alle donne
Qui divani e poltrone dalla fattura classica e dalle nuances austere hanno lasciato spazio alla luce, alla modernità del design e ad un ambiente decisamente più accogliente. Il progetto è nato dall’inventiva di due donne, ovviamente: Anna Jones e Debbie Wooskow.
Lo scopo, che sia chiaro, non è quello di scimmiottare un’usanza maschile ma di offrire ad ogni tipo di professionalità femminile il piacere è l’opportunità di incontrarsi in un ambiente “colorato e impulsivo”, come lo descrivono le due fondatrici. E per dimostrare che la natura non conosce discriminazione, gli uomini sono ben accetti, anche se solo come ospiti delle socie.
Per avere maggiori informazioni riguardo al club è possibile far riferimento al sito http://www.theallbright.com
Meet the author
Tiziana Morganti, giornalista, scrive con la stessa grazia di cinema e moda. È cultrice dei Kennedy di cui a mio avviso dovrebbe essere membro onorario. Tempo al tempo.
Segui Smack!
Non dimenticarti di seguire Smack! – Blogzine per donne croniche su Facebook. Metti mi piace alla nostra pagina! Iscriviti anche alla nostra Newsletter cliccando sul form in Homepage oppure qui.
Lascia un commento