Royal Wedding, capitolo finale. Sembra ieri che Meghan e Harry si sono sposati. Invece sono passati ben 4 giorni e lo giuro solennemente: questo è l’ultimo post che dedico all’argomento. Stavolta, a bocce ben ferme, ti parlo di look. Cosa ho fatto allora? Sono andata a sentire l’esperta, ma esperta vera, Paola Saia, cultrice di costume e organizzatrice di eventi, che con la sua agenzia Pois Gras, si è specializzata (anche) in addii al nubilato non convenzionali.
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Royal Wedding: normale
La parola d’ordine di questo matrimonio reale è stata normalità. Per quanto normale possa essere un evento del genere. Ma è tutto oro quel che riluce? Ad esempio, l’abito, un capo in cady di seta disegnato da Claire Wright Keller, la prima designer donna inglese nella Maison Givenchy.
“Avevo grandi aspettative riguardo l’abito, speravo in qualcosa di più ricercato che guardasse al passato ed alla rigida etichetta, strizzando l’occhio all’innovazione ed al futuro – dice Paola Saia -. Invece ho trovato il vestito pesante, che non ha valorizzato pienamente il fisico della sposa, tranne forse per lo scollo.
Essere semplici va bene, ostentare una semplicità forzata un po’ meno. “Meghan in realtà è un’attrice hollywoodiana, divorziata ed afroamericana, tre caratteristiche che racchiudono in sé luci ed ombre di una figura certamente scomoda per la corona britannica – aggiunge –. L’abito casto cancella il passato della donna, per introdurla come in un rito, in una nuova dimensione ovattata e fuori dal suo contesto originario“.
Royal Wedding, è tutto velo
In senso letterale. Un velo lungo 5 metri con ricami che rappresentavano la flora dei 53 paesi del Commonwealth. Il velo è stato fissato con una tiara di diamanti del 1932 fermata poi da una spilla del 1893.
“Nonostante la scollatura importante, Meghan ha deciso di non indossare collier, ma un paio di orecchini ed un bracciale di Cartier di diamanti”, spiega ancora Paola Saia.
“Per quanto riguarda l’acconciatura, l’hairstylist ha optato per un importante chignon basso che potesse sostenere il velo, ma volutamente imperfetto, grazie alla ciocca sfuggente. Uno stile abbastanza scomposto che vuole evidenziare la normalità di questa sposa“.
Royal Wedding, less is less
Insomma, minimalismo e semplicità non piacciono a Paola Saia, che avrebbe preferito qualcosa di diverso dal soft smokey eye sui toni del grigio e labbra nude. “Personalmente avrei apprezzato un make up dalla maggiore resa televisiva e che offrisse al meraviglioso incarnato della sposa un po’ di calore e di luce, con toni oro e pesca, magari con un tocco di fard e di rossetto più incisivi“, conclude Paola Saia.
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