Se stai leggendo questo post vuol dire che sai cosa provo. Siamo sorelle, abbiamo una sequenza genica in comune. Da qualche parte nel mondo il nostro uomo dei sogni sta con una gattamorta e noi non possiamo farci nulla. Ok, adesso passo al singolare perché non voglio angustiarti più di tanto.
Quando mi guardo allo specchio mi vedo carina. Non sono una bomba sexy, non sono la stangona che ti fa voltare se entra in un bar. Anzi sono piccolina. Ma non ragnetto. Piccolina tipo Pollon, morbida, accogliente e buffa. Tanto buffa. Dio solo sa quanto ci ho messo a vedere in questo la mia bellezza, la mia identità. Eppure ancora rosico quando vede certe tizie vicino a miei potenziali pretendenti (nel senso che li pretendo io). Tutte gne gne gne, magroline, moscette, deprimenti, zero mordente.
Allora devo fare una premessa. Spesso e volentieri mi è capitato di provare interesse per ragazzi/uomini già impegnati. Uomini fighi, fino a prova contraria. Specifico: parlo di interesse, non di amore appassionato. Questi suddetti uomini fighi sono rappresentativi di un fenomeno sociale unico nel suo genere: sono fidanzati costantemente con quel tipo di ragazza che (a me) fa calare il latte alle ginocchia. Da ora in avanti detta gattamorta.
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Foto di Catherine Zaidova su Unsplash
Gattamorta, una definizione
La gattamorta (o gatta morta) si lava i capelli e li asciuga al sole di dicembre senza prendere una cervicalgia. Nella sua versione proletaria (esiste), mangia onion rings e supplì senza ingrassare. “Tanto domani ho pilates macrobiotico“. La versione radical chic la vede ospite fissa di ashram ayurvedici, che ha iniziato a frequentare già da piccola tra un week end a Capalbio e una vacanza in Messico.
A questa tizia non serve la battuta intelligente e l’umorismo per farsi notare, no. Questa campa di rendita solo perché sbuffa. Lei non parla, soffia la voce. Sbatte gli occhi e si acciambella sul divano a piedi nudi. E giustamente te lo fa notare in ogni Instagram stories. Le foto sono perfette, in bianco e nero con basso contrasto, così il fumo della sigaretta si vede ma non troppo. Ecco, “ma non troppo” è molto gattamorta.
È (para) intellettuale senza sforzo ed è sempre e solo trentenne. Ha messo alle spalle l’insolenza dei vent’anni ma non è mica quarantenne tardona come me. È una maledetta. Ecco cos’è.
Gattamorta, molla il figo!
Ma come fanno a piacere al mio uomo figo ideale? Due sono le cose. O queste signorine hanno doti nascoste (è una possibilità). E in effetti quando l’uomo figo ideale parla della sua ragazza dice che sia coraggiosa e spiritosa. “A 18 anni ha fatto un Erasmus in Lapponia per salvare i pinguini“.
Ah. Be’ sì, coraggiosa e spiritosa.
Oppure sono io ad essere fortemente invidiosa di una donna normalissima, con pregi e difetti come tutte. Allora scrivo post come questo in cui sfogo tutte le mie frustrazioni. E mi sento pure in colpa, perché prima di emettere ironiche sentenze forse sarebbe giusto passare almeno una settimana con queste ragazze. Per scoprire, al limite, che sono molto simpatiche e intelligenti.
C’è anche una terza soluzione: è lui a non essere figo.
P.S. Ma che faccia ha una gattamorta? Bo’ io ci metto le bolle di sapone.
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Guarda bene. Non è figo! Sennò non starebbe con una finzione di donna. Tutta perfettina ….ma sciapa come uno spritz annacquato e insapore come un ajio oio e peperoncino mangiato a Milano in un ristochic del quadrilatero della moda!!
Capito?