Pensandoci bene la notizia non sconvolge più di tanto. Se c’è un personaggio che mi ha sempre dato la sensazione di possedere la tempra del politico è proprio la Miranda Hobbes di Sex and the City. Ecco perché l’ufficializzazione, il 19 marzo scorso, della candidatura dell’attrice Cynthia Nixon alle primarie del partito Democratico in vista dell’elezione del nuovo Governatore dello Stato di New York stupisce, ma sembra quasi naturale. D’accordo, una cosa è il personaggio, un’altra la persona che lo interpreta. Tuttavia in questo caso particolare sembrano quanto mai sovrapposte le due figure.
Del quartetto di Sex and the City, serie televisiva cult anni ’90, Miranda è sempre stata la più tosta. Cinica e un filo disillusa, ma affidabile e affettiva, la rossa avvocatessa newyorchese rappresentava la tipica donna in carriera dei Nineties. Coraggiosa e pronta a lottare per affermare le sue idee. Doti su cui la Nixon dovrà attingere per combattere la sua battaglia, il prossimo settembre, contro un veterano della politica americana, Andrew Cuomo. E non sarà facile perché l’attuale Governatore è in corsa per il suo terzo mandato.
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Miranda, ora si fa sul serio
“Amo New York. Non ho mai pensato di vivere da nessun’altra parte. Ma qualcosa deve cambiare. Vogliamo che il Governo torni a lavorare“, ha spiegato la Nixon. Da sempre in prima fila per la difesa dei diritti della comunità LGBT e per la tutela dei diritti e della salute delle donne.
E anche in questo caso non la manda certo a dire. Dal suo sito Cynthia Nixon ha fatto sapere di voler sfidare Cuomo per sconfiggere la sua politica economica inumana, accusandolo di aver venduto New York al miglior offerente. E per dare un’identità più precisa e più liberal al partito Democratico. Uscito con le ossa rotte dopo l’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca.
Ed è indirettamente al Presidente che si rivolge quando afferma: “In un’era divisiva come questa, New York deve rispondere con l’unità. Solo così potremmo portare avanti la nostra nazione“.
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