Hai trovato la persona della tua vita. Ti sei innamorata. E ora hai deciso di sposarti. C’è un solo problema. Non ti riconosci in nessuna religione tradizionale e il rito civile ti sembra troppo frettoloso e poco romantico. Cosa fai, rinunci al matrimonio? C’è una buona notizia. Oggi esiste un’altra strada da seguire per festeggiare nella migliore delle maniere le tue nozze. Si chiama cerimonia non convenzionale ed è un rito condotto da una celebrante professionista. Una persona come Claudia Carbonara che ormai da diverso tempo si sta dedicando a questa attività così particolare.
Quando ho conosciuto Claudia (seppur a livello virtuale) mi sono subito incuriosita e ho deciso di tempestarla di domande. Ex architetto, titolare dell’agenzia di Wedding Planning, Alchimie, Claudia Carbonara ha trasformato in opportunità di lavoro una sua grande passione.
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Nozze, sì/no/forse
Se una coppia non si riconosce nelle religioni tradizionali, non basta semplicemente un rito civile? Perché dovrebbero rivolgersi a te?
Il rito civile è un negozio giuridico che sancisce ai sensi di legge la volontà di un uomo e una donna di diventare marito e moglie. È più che sufficiente per le coppie che vedono nel matrimonio un semplice atto burocratico, ma è troppo scarno e freddo per chi desidera dare alle promesse nuziali un valore più profondo da un punto di vista emotivo.
Quindi aiuti tutti coloro che cercano qualcosa di diverso
Ci sono coppie che hanno una loro personalissima dimensione spirituale, anche se non sono credenti o non si sentono in sintonia con le religioni codificate. Per loro il matrimonio è molto più che qualche firma su un foglio. Sono coppie molto speciali, che ragionano con la loro testa, non hanno timore di andare fuori dagli schemi e mettono al centro del loro matrimonio i sentimenti e non le apparenze. Io aiuto queste coppie ad avere una cerimonia che rispetta la loro interiorità.
Nozze non convenzionali: facciamo chiarezza
Il rito che offici ha validità in tutto e per tutto?
Immagino tu intenda validità legale e la risposta è dipende. Se ci sono le necessarie autorizzazioni, che non dipendono da me, ricevo la delega dal sindaco e il rito ha la stessa validità di un rito civile standard. Se non ci sono le autorizzazioni, è necessario che gli sposi si rechino in comune per ufficializzare l’unione. Vorrei però approfittare di questa domanda per chiarire un aspetto che mi sta particolarmente a cuore.
Certo, spiega pure
C’è un pregiudizio nei confronti di chi sceglie una cerimonia non convenzionale. L’opinione comune è che si tratti di qualcuno che non vuole sposarsi davvero e che non vuole prendersi la responsabilità di un matrimonio. È esattamente il contrario. Chi sceglie queste cerimonie vuole sposarsi sia civilmente che secondo la sua personale spiritualità.
Semplicemente, a seconda dei casi, i due riti possono svolgersi nello stesso luogo e momento oppure in luoghi e momenti diversi. Non è una procedura insolita o sconveniente. Prima del concordato, anche i matrimoni cattolici prevedevano due cerimonie, una civile in comune qualche tempo prima e una in chiesa. Eppure nessuno si sarebbe mai sognato di chiedere alle nostre nonne se il loro matrimonio in chiesa aveva validità.
Nozze non convenzionali: cosa
Che tipo di cerimonia è?
Visivamente, la cerimonia sembra una di quelle che si vedono nei film e telefilm americani. Spesso le coppie scelgono luoghi molto suggestivi come spiagge, giardini, boschi o anche castelli o saloni prestigiosi. Il contenuto però è diverso.
Infatti, per poter risultare autentico ed emozionante, sia per gli sposi che per gli invitati, il rito non può essere una copia di un rito americano. Si otterrebbe l’effetto opposto. Da un lato gli sposi lo vivrebbero come una recita, che non rappresenta la loro storia d’amore, i loro valori e il loro progetto di vita insieme. Dall’altro verrebbe percepito dagli invitati come una messa in scena, una mancanza di rispetto per il loro ruolo di comunità che accoglie le promesse della coppia.
Quindi se dovessi definirla, come lo faresti?
Io definisco una cerimonia creata da me con tre parole: vera, italiana e personalizzata. Vera, perché viene messa al centro l’autenticità della coppia, senza fingere o scimmiottare cerimonie straniere. Italiana, perché creata tenendo in considerazione le tradizioni, la cultura e la mentalità delle nostre famiglie, per superare le diffidenze, le paure e i pregiudizi. Personalizzata, perché ogni rito è diverso e scritto appositamente per quegli sposi.
Nozze non convenzionali: come
Come lavori alla struttura del rito, lavori al fianco degli sposi?
Il mio metodo, Cerimonia VIP, è immersivo. Gli sposi sono protagonisti del processo creativo. Svolgiamo insieme un percorso che li aiuta a individuare e mettere in luce i momenti più significativi della loro storia, gli elementi unici del loro essere coppia e le fondamenta del loro progetto di famiglia.
Studiamo insieme l’approccio migliore per esprimere quello che hanno dentro, coinvolgere gli invitati e creare un rito emozionante ed estremamente personale. Io poi mi occupo di scrivere il testo della cerimonia e di aiutarli a prepararsi a quel momento, oltre che ovviamente di celebrare il rito. Spesso offro assistenza anche ai co-protagonisti della cerimonia, come per esempio le damigelle, i testimoni, oppure familiari o amici che desiderano leggere durante il rito.
Nozze non convenzionali: un nuovo lavoro
Perché hai deciso di lavorare in questo settore?
Ho provato sulla mia pelle le difficoltà che incontra chi desidera una cerimonia non convenzionale in occasione dei preparativi per il mio matrimonio. Lavoravo già come wedding planner e pensavo che sarebbe stato semplice per me ideare una cerimonia personalizzata. Invece mi sono scontrata con la scarsa preparazione degli addetti ai lavori perché il settore era ancora troppo nuovo, e con la diffidenza e ostilità di molti.
Per te è stato un percorso nuovo
Ho dovuto mettermi a studiare, prima per imparare come scrivere un testo per una cerimonia nuziale e poi per capire il modo migliore di celebrare il rito facendo sentire tutti a loro agio. Da lì in poi è stato naturale aiutare le coppie di sposi miei clienti che si trovavano nella stessa situazione.
In quel periodo, gli unici celebranti presenti in Italia erano attori che si travestivano da sindaco o da prete per ingannare gli invitati con finte cerimonie, oppure celebranti stranieri che non riuscivano a comprendere pienamente la mentalità italiana. Quindi ho lavorato per ideare un metodo nuovo, per colmare questo vuoto. Ho messo insieme elementi di copywriting, storytelling, public speaking e trucchi “rubati” alla psicologia. Ci sono voluti 7 anni e continuo a studiare e perfezionare il metodo.
Come far sorridere una coppia alle loro nozze
Che reazioni hai avuto dalle coppie che hai assistito?
Le reazioni delle coppie sono sempre di positiva sorpresa. Il percorso dà loro modo di riflettere sul loro rapporto, migliorare la loro comunicazione e vivere più serenamente e gioiosamente i preparativi. Alcuni di loro definiscono il percorso Cerimonia VIP come “un corso prematrimoniale laico”.
Non è certamente il mio scopo insegnare loro come vivere il loro matrimonio, ma piuttosto offrire loro spunti di riflessione. Li aiuto ad esprimere la loro unicità, e di solito al termine del percorso si ritrovano più uniti e consapevoli del loro progetto di vita insieme, oltre ad avere una cerimonia emozionante e che li rispecchia completamente.
Se il matrimonio diventa un circolo virtuoso
Stai formando tante altre figure come la tua, di fatto creando una nuova professione. Quali difficoltà hai riscontrato nella creazione della tua impresa?
Ad un certo punto ho avuto la necessità di ampliare la mia squadra, perché era diventato troppo pesante viaggiare in continuazione da un capo all’altro dell’Italia per assistere le mie coppie. Da alcuni anni ho inserito nel mio team altre celebranti, formate da me secondo i principi del mio metodo. Siamo una bella squadra, tutta al femminile, in continuo ampliamento. Non so come farei se non ci fossero loro!
Le difficoltà, paradossalmente, provengono proprio dagli addetti ai lavori. Le location e le wedding planner in particolare spesso non sono preparati. Alimentano le paure degli sposi e li spingono verso soluzioni al limite dell’assurdo, come ingaggiare un attore travestito da prete o da sindaco per inscenare una finta messa o un finto rito civile e ingannare gli invitati.
Nozze, una questione di libertà
Secondo te ancora oggi una coppia non ha la libertà di scegliere come sposarsi?
La libertà di sposarsi come si preferisce esiste solo in teoria. In pratica per molte coppie una cerimonia diversa è una conquista rivoluzionaria che richiede grande coraggio e determinazione.
Il matrimonio è l’ultimo baluardo della tradizione. In generale non c’è niente di male nel voler seguire le tradizioni, ma quando sono imposte (o autoimposte), viene meno il senso del matrimonio. Non si tratta più di celebrare e festeggiare l’amore e la nascita di una nuova famiglia, ma di proteggersi dalle critiche ad ogni costo.
Tante coppie si sposano in chiesa anche se non sono credenti o praticanti. Alcune di loro semplicemente non sono a conoscenza di un’alternativa al rito civile. Altre rinunciano perché non sanno come affrontare le loro famiglie e non vogliono passare per “strane”. D’altro canto, le coppie che decidono di sposarsi con il rito civile sono ancora oggi considerate di serie B, come retaggio di una mentalità antiquata di matrice cattolica.
Proprio per questo io mi impegno tanto nella mia opera di divulgazione e mi adopero per fornire alle mie coppie tutti gli strumenti per superare questi ostacoli e conquistare il rito nuziale che desiderano.
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