Sincronizza gli orologi, è ufficialmente iniziato il conto alla rovescia per la notte degli Oscar. Domani, domenica 4 marzo, i riflettori si accenderanno sulla 90.ma edizione degli Academy Awards. Ed è subito attesa per il red carpet che, nel corso degli anni, ha regalato non poche soddisfazioni a curiosi e appassionati.
Perché, ad essere onesti, è proprio questo il momento più atteso. Quello in cui, comodamente sedute sul divano delle nostre case possiamo esaminare minuziosamente i look delle star. E gridare, come novelli Enzo Miccio e Carla Gozzi, “ma come ti vesti?” alle malcapitate signore che hanno avuto l’ardire di sbagliare mise proprio nella notte più importante dell’anno.
Per arrivare preparati alla consegna degli Oscar, però, motivando con una certa competenza promozioni e stroncature, è bene immergersi in un ripasso veloce attraverso tre abiti che hanno scritto la storia di questo ambito premio in epoche diverse.
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Oscar, Audrey e l’eleganza degli anni cinquanta
Dal punto di vista puramente modaiolo possiamo affermare che tutto ha avuto inizio con lei, Audrey Hepburn, simbolo assoluto di grazia, eleganza, magrezza sofisticata ed occhi da cerbiatto. Insomma tutte quelle qualità che la maggioranza delle donne ha sperato di riuscire a possedere, almeno una volta, indossando un tubino nero.
Ma, ahimè, Audrey si nasce e non si diventa, come ha dimostrato proprio la Hepburn nel lontano 1954, ritirando l’Oscar per Vacanze Romane. In quel caso l’attrice indossava il suo Lucky Dress dalla provenienza misteriosa. Alcuni, infatti, lo attribuiscono già al gusto di Hubert de Givenchy, altri lo ricordano come un costume di scena modificato per l’occasione.
Sta di fatto che l’abito propone tutti i particolari dello stile dell’epoca con tanto di vita disegnata, taglio smanicato e raffinatezza del pizzo. Il tutto per creare uno stile destinati a non morire mai. Non è un caso, infatti, che nel 2011 è stato battuto all’asta per 130 mila dollari.
Oscar, Julia e il fascino vintage di Valentino
Abbandonati gli anni Cinquanta facciamo un salto temporale non da poco e arriviamo nel 2000. Il film in questione è Erin Brockovich – Forte come la verità e l’interpretazione premiata con tanto di “zio” Oscar è quella di Julia Roberts.
Alzi la mano, a questo punto, chi non ricorda lo splendido abito nero con profili bianchi firmato da sua signoria Valentino. Certo, alcuni potrebbero obiettare che lo stesso vestito è stato indossato dalla Cuccarini sul palco di Sanremo, ma quella è tutta un’altra storia.
Sta di fatto che il Valentino in questione è un vintage e, come tale, ha al suo attivo più uscite mondane. Oltretutto si dice che all’epoca l’abito riuscì a conquistare il cuore delle teenager americane tanto da diventare un must da copiare per i balli scolastici.
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Oscar, Jennifer e lo stile “traballante” di una ragazza moderna
Chiudiamo questa mini sfilata con lei, Jennifer Lawrence, la ragazza caduta indossando un Dior in pieni anni duemila. Il fattaccio si è consumato proprio sulle scale del palco del Dolby Theatre mentre la giovane attrice ritirava l’Oscar come Miglior Interprete per Il Lato Positivo – Silver Linings Playbook di David O. Russell.
Dopo un tappeto rosso trionfale Jennifer, vinta dall’emozione, rimane impigliata nella sontuosa creazione realizzata in broccato color pesca con doppia balza sul retro, considerata tra le mise più care sfoggiate per la cerimonia dell’Academy.
Certo, uno scivolone può capitare a tutti. Peccato che Jennifer replichi l’anno successivo ruzzolando avvolta in uno splendido abito rosso firmato, ancora una volta dalla maison Dior.
Meet the author
Tiziana Morganti, giornalista, scrive con la stessa grazia di cinema e moda. È cultrice dei Kennedy di cui a mio avviso dovrebbe essere membro onorario. Tempo al tempo.
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