Se hai la mia età e sei un’appassionata di sport non puoi non ricordare la storia di Tonya Harding, la pattinatrice su ghiaccio americana che nel 1994 finì sotto accusa per aver aggredito la sua rivale Nancy Kerrigan. Una brutta vicenda davvero che gettò nello sconforto il pubblico americano, da sempre desideroso di buoni sentimenti e buoni modelli da seguire.
Da un punto di vista squisitamente artistico la vita della Harding è sensazionale. A lei Craig Gillespie ha dedicato un biopic, Tonya, in uscita il prossimo 29 marzo con Lucky Red. Straordinaria nei panni della protagonista Margot Robbie, candidata all’Oscar per la sua interpretazione così come la mia amata Allison Janney, che invece interpreta la madre di Tonya.
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Tonya, il crollo dell’eroe
Chi era Tonya Harding? Per prima cosa, una pattinatrice talentuosa. Anzi, una delle migliori al mondo. Ma anche una donna irrisolta e piena di dubbi, vittima di una madre iperprottetiva e invadente. Nata povera e in una famiglia disagiata, la Harding non era certo una campionessa di grazia, eleganza e stile.
Ma aveva stoffa, eccome. Eppure questo non bastava, in un mondo che voleva vedere solo “famiglie felici”. Un marito manesco e l’insana tendenza al turpiloquio insomma non potevano andare bene.
L’America vuole qualcuno da amare, ma vuole anche qualcuno da odiare
Così, quando alla vigilia dei Giochi Olimpici Invernali di Lillehammer, la Harding fu coinvolta nello scandalo Kerrigan, gli USA avevano finalmente trovato il nemico da disprezzare.
Durante un allenamento per i campionati nazionali Nancy Kerrigan fu aggredita con una sbarra sul ginocchio da un uomo assoldato dall’ex marito della Harding. Allo scopo di eliminare una potenziale rivale.
La Harding ammise di sapere dell’agguato, ma negò con fermezza di esserne il mandante. Riuscì ugualmente a partecipare ai Giochi, minacciando la Federazione di una causa multimilionaria, ma di lì in avanti la sua carriera subì un brusco stop.
E ora guarda il trailer italiano di Tonya!
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