Ci sono dei film che mi piace definire “cioccolatini al peperoncino”. Sono quelle opere, proprio come Tutti gli uomini di Victoria, che all’inizio sembrano una cosa. Poi diventano altro. Il film di Justin Triet all’apparenza è una classica commedia romantica, ma nasconde invece un cuore piccante. E piccante in questo caso non è certo sinonimo di pruriginoso, quanto di inaspettato.
Gli ingredienti da rom-com ci sono tutti, ma mescolati in dosi diverse. E con esiti nuovi. La protagonista, Victoria, è una penalista dall’esistenza caotica. Separata, madre di due figlie, deve barcamenarsi tra le insidie di una professione poco pacificante e una vita affettiva a dir poco desolante.
Victoria non riesce proprio a lasciarsi andare ad un nuovo rapporto d’amore. Anzi, prova una sempre crescente sfiducia nei confronti di chi, come l’ex compagno, continua a non darle soddisfazioni di alcun tipo.
Quando un suo amico le chiede di difenderlo dall’accusa di violenza, per Victoria le cose si fanno ancora più complicate. Unico appiglio in una serie di circostanze tumultuose, la presenza di Sam, ragazzo tuttofare che forse le mostrerà una via d’uscita.
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Tutti gli uomini di Victoria, come sorridere del caos
Justine Triet, classe 1978, è una regista di grande intelligenza. Specializzata, per così dire, nel raccontare di storie di donne in carriera, sbalestrate dall’assenza di una reale affettività. Lo aveva già fatto nell’ottimo La battaglia di Solferino, in cui la protagonista era una reporter televisiva, e si ripete con buona mano anche in quest’ultimo film.
Victoria, la bravissima interprete belga Virginie Efira, è una donna imperfetta. Ma non è una Bridget Jones buffa. Le sue divagazioni possiedono qualcosa di tragico. E la Triet riesce bene a descrivere il mondo, in verità piuttosto triste, di un personaggio femminile molto moderno. Troppo razionale e cauta per farsi sorprendere dall’amore.
Non che gli uomini facciano una figura migliore. Immaturi, inconcludenti, egocentrici. Mi chiedo come mai si possa trovare il mondo di instaurare un vero rapporto tra questi mondi così distanti.
La risposta che dà il film è mollando un po’ delle proprie rigide certezze. E scovando una verità vera.
Consigliato!
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