È impossibile separare cronaca e Storia. Il racconto dei fatti non può prescindere da quel palcoscenico più grande in cui essi avvengono. La consegna dei Golden Globes, i premi assegnati ogni anno dai giornalisti iscritti alla Hollywood Foreign Press Association, ne è una riprova. Ieri sera a Los Angeles è andata in scena la più forte protesta contro gli scandali sessuali degli ultimi mesi, che hanno visto come protagonista l’ex produttore cinematografico Harvey Weinstein e altri personaggi dello showbiz.
Le attrici hanno indossato un vestito nero e alcune di loro sono state accompagnate da note attiviste come la campionessa di tennis Billie Jean King e Tarana Burke, fondatrice del movimento Me Too.
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Golden Globes, i premi
Big Little Lies ha vinto 4 statuette, tra cui quelle alle migliori attrici, Nicole Kidman e Laura Dern e alla miglior miniserie o film per la TV.
Ewan McGregor ha battuto i colleghi Kyle MacLachlan (Twin Peaks) e Jude Law (The Young Pope) vincendo il premio come Miglior attore in una miniserie o film per la TV.
Miglior serie drammatica The Handmaid’s Tale e Miglior serie comedy o musical The Marvelous Mrs. Maisel.
In campo cinematografico, miglior film drammatico è stato considerato Three Billboards Outside Ebbing, Missouri. Il film ha fatto guadagnare un Golden Globe a Frances McDormand e Sam Rockwell e allo sceneggiatore Martin McDonagh.
Vittoria anche per Lady Bird diretto da Greta Gerwig, miglior commedia, e che si è portato a casa anche il riconoscimento alla miglior attrice protagonista, Saoirse Ronan.
Golden Globes, il discorso di Oprah Winfrey
Uno dei momenti più coinvolgenti è stato il discorso di accettazione del Cecil B. De Mille Award da parte di Oprah Winfrey. L’attrice e presentatrice ha ricordato quando nel 1964 si emozionò per l’Oscar assegnato a Sidney Poitier, primo uomo di colore nella storia dell’Academy.
“Ero una ragazzina seduta sul pavimento di linoleum nella mia casa di Milwaukee. Le parole pronunciate da Anne Bancroft fecero storia. Quanto è stato importante quel momento per una bambina. E non posso fare a meno di pensare che tante ragazzine adesso stanno sognando vedendo me ricevere questo premio“.
Oprah Winfrey: “È arrivato il momento di cambiare”
Per la Winfrey, uno dei personaggi più influenti della cultura e dello spettacolo americani, questo è un periodo chiave della storia. “La stampa è sotto assedio, e per me ha un valore più grande che mai. Dire la verità è la cosa più importante e potente che abbiamo. E sono grata a tutte quelle donne che sono state abbastanza forti da condividere la propria storia. Quest’anno, noi siamo diventati la Storia“.
Il suo pensiero è andato quindi alle donne senza nome che in questi anni hanno sopportato abusi e violenze. A chi come l’afroamericana Recy Taylor, scomparsa dieci giorni fa, subì uno stupro di gruppo nel 1944 da parte di sei uomini bianchi, senza che i colpevoli venissero condannati. Nonostante l’interessamento della grande Rosa Parks, figura simbolo della lotta per i diritti civili.
“Per troppo tempo le donne non sono state ascoltate o credute. Ma è arrivato il momento. Bisogna mantenere la speranza, anche nella notte più scura. A tutte le ragazze che ci stanno seguendo dico che un nuovo giorno è alle porte, grazie alla presenza di grandi donne e uomini che diventeranno leader futuri. E che ci porteranno in un mondo dove nessuno dovrà più dire me too“.
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