La bellezza di rivedere un film per la dodicesima volta sta nella quantità di dettagli che riesci a cogliere. E che magari fino a quel momento ti erano sfuggiti. Mi è capitato ieri sera con Love Actually, il film romantico-natalizio che più di ogni altro sa parlare al mio cuore. Per una strana alchimia, e di questo ringrazierò sempre il regista Richard Curtis, ogni volta spunta qualcosa di nuovo. Ogni anno trovo un elemento che dia concretezza a una sensazione, un umore. Come se Love Actually fosse stato scritto per me e solo per me.
Non è un capolavoro della storia del cinema. Ma se un’opera d’arte riesce a raggiungere questo traguardo, vuol dire che è comunque preziosa.
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Love Actually, che c’è di nuovo?
Dunque quest’anno, alla dodicesima visione di Love Actually, non ho pianto quando Emma Thompson scopre il flirt del marito con la sua segretaria. È una novità assoluta. Solo dodici mesi fa la sequenza in cui la povera moglie tradita ascoltava la canzone di Joni Mitchell provocava in me un profluvio idrico. Infatti, dodici mesi fa mi sono sentita tradita anche io, ferita dall’indelicatezza altrui.
Quest’anno ho apprezzato per la prima volta una delle battute più belle di tutto il film. Ovvero le parole che Aurelia rivolge al personaggio interpretato da Colin Firth, al culmine di una bellissima proposta di matrimonio. La ragazza dice: “Sarebbe carino“. Certo, lo sappiamo. Quello che le è successo non è carino, ma straordinariamente meraviglioso. Solo che lei ha imparato questa frase al corso di inglese. E trovo che sia una delle risposte più dolci che si possano dare. Me ne ricorderò se dovesse succedere anche a me.
Alla dodicesima visione di Love Actually ho capito che i personaggi più fighi in assoluto sono le controfigure John e Judy, che riescono a trovare intimità e complicità in una situazione assurda.
Infine, mi sono studiata nel dettaglio la scena dei cartelli. Eh, bellissima vero? L’alternanza, le frasi, le facce…
Quello che non avevo colto negli anni passati, impegnata com’ero a liberarmi di tutte le lacrime in mio possesso, era la battuta di Mark, pronunciata dopo il bacio di Juliet. “Basta, adesso basta“. Ecco, dammi una coltellata e fai prima.
Ti do appuntamento all’anno prossimo. Stessa ora, stesso blog. Vediamo cos’altro recupererò.
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