Quali sono le grandi certezze del 2017, da portare eventualmente in quello nuovo? La candidata spieghi e lo faccia in maniera sintetica, elegante ed efficace.
Per prima cosa direi trovare degli attacchi migliori. Poi, parlando seriamente direi di portare nel nuovo anno i rapporti umani veri e belli. E tante nuove storie da scrivere. Non è proprio facile, però “tieni il buono” secondo me è una sfida più interessante di “buttare il vecchio”.
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2017, le certezze
Il look che mi sta meglio, non c’è niente da fare, è quello boyish. Leggasi da maschiaccio. Mica perché voglio sembrare un uomo, ma solo perché per contrasto si esalta la mia scanzonata femminilità da elfo grasso.
Quando in stazione vedo un cartello con una tartelletta al lampone parlante che mi dice “seguimi”, non devo seguirla. La mia mente è brillante e veloce, ma il mio metabolismo è lento. Tanto lento. E quella tartelletta finirebbe per sussurrare parole d’amore ai miei fianchi.
2017, il mondo
Separarmi da una persona è tanto più difficile quanto più forte è stata l’idealizzazione nei suoi confronti. Vale in tutti i campi. È bello ed è sano convogliare tutte le emozioni positive su un essere umano che ci piace. Ma la realtà, anzi la verità è ciò che conta di più.
Capitolo amicizie. Quanti amici hai nella vita vera? 3000? Bene. Chiediti per quanti di loro prenderesti un treno per raggiungerli. E a quanti di loro chiederesti di venire da te. Io me lo sono chiesto. Sono 5.
Il lavoro nobilita. Sempre. Qualunque esso sia. È il lavoro che mostra chi sei.
Gli anni ’80 hanno più correnti della sinistra italiana. Solo che sarebbe più facile votare per Madonna o i Via Verdi. E forse uno dei Via Verdi si candiderà.
Mi piace scrivere mentre cammino. Sono diventata bravissima a trasformare le buche sul marciapiede in pause drammatiche.
2017, le necessità
Tutte e dico tutte dovrebbero provare almeno una volta nella vita la gioia di essere truccate e fotografate da due professioniste. Grazie Susy e grazie Silvia. In eterno.
Lo smalto non mi dura. Per quanto possa essere cauta e precisa si scheggerà sempre al momento meno opportuno. Magari inserendo la spina del phon nella presa. Storia vera.
Ci sarà sempre qualcuno che dirà: “Sì ma adesso che fai? Ma riesci a viverci? E con le bollette? Che peccato però, una così brava ragazza senza un uomo. Eppure hai un bel carattere! Hai casa piccola… Vabbè per te basta“. Respiro e sorrido. Poi, napalm.
Amo gli unicorni. E amo le sirene. E a te che leggi, auguro di trovare delle persone che sappiano sorprenderti com’è successo a me qualche ora fa.
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