Aurore ha cinquant’anni, è ancora una donna bellissima, ma ha un capo che non ricorda il suo nome. Così, con due figlie grandi, un nipotino in arrivo e la menopausa galoppante, decide di cambiare il suo destino. Lascia il lavoro di cameriera, ritrova l’amore del liceo e scopre di avere dentro di sé una forza inesauribile. Il suo piccolo mondo può continuare a girare. Anzi, a danzare.
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Aurore, 50 primavere sono l’inizio
Certi film sono semplici, essenziali. Questo non vuol dire che non siano in grado di lasciare dei messaggi profondi o di scatenare riflessioni. 50 primavere di Blandine Lenoir è una commedia molto riuscita che rende onore a tutte quelle donne che, come Aurore, sanno aprirsi alla vita. Anche quando il mondo ti vorrebbe chiusa in casa a rimpiangere gioventù e bellezza.
Aurore, l’aurora, è l’apparizione della luce. Il momento preciso in cui il giorno nasce e con esso le sue infinite possibilità. C’è poco da essere tristi, quindi, anche se non tutto fila sempre per il verso giusto. Perché il mondo del lavoro spesso non riesce a rispondere alle esigenze di una donna che ha superato gli anta. Spesso, purtroppo, quello che vorremmo è difficile da realizzare.
Aurore, però, pur non avendo molto, come dice il testo della bellissima canzone di Nina Simone che accompagna la protagonista in una danza liberatoria, possiede un’incredibile vitalità.
Aurore non sarebbe stata la stessa senza gli occhi brillanti e il corpo morbido di Agnès Jaoui, attrice che ha reso con realismo i dilemmi del suo alter ego, la dolcezza, le debolezze. La voglia di ricominciare e assieme la paura terribile di non potercela fare. Ti piacerà.
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