C’è stato un tempo in cui l’AIDS veniva considerato un nostro da combattere. Una malattia orribile, che non lasciava scampo e che portava con sé una sorta di maledizione. Uno stigma contro coloro che vivevano una vita sessuale promiscua. Nella seconda metà degli anni ’80, quando cioè cominciarono ad arrivare le notizie relative a questa patologia, l’AIDS faceva veramente terrore.
Oggi non è più così. Eppure, come ogni primo dicembre, in cui si celebra il World Aids Day, è importante più che mai affermare che non bisogna abbassare la guardia. Mai. Perché l’AIDS non è più una malattia mortale, ma colpisce ancora, soprattutto attraverso rapporti sessuali non protetti. Lo scorso anno i casi segnalati al Centro Operativo Aids sono stati 3.451.
Secondo il dott. Giovanni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell’istituto superiore di sanità l’incidenza dell’Hiv sta lentamente diminuendo. Ma il numero di contagiati è ancora alto e soprattutto la percezione del rischio è bassa. In particolare tra i giovani al di sotto dei 25 anni.
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AIDS, la campagna del ministero della Salute
Da oggi è attiva la nuova campagna del ministero della Salute Con l’Hiv non si scherza, proteggi te stesso e gli altri. L’idea è quella di sensibilizzare quanto più possibile il pubblico degli under 20 con due filmati decisamente ironici.
Tra i testimonial Dario Vergassola, ideatore e protagonista della versione maschile del video e Giulia Michelini, in quella femminile.
Negli spot si vedono un uomo e una donna che stanno per prepararsi ad una serata galante, dalle grandi ambizioni. Non servirà portare con sé decine di condom. Purché si pensi ad averne sempre uno.
Mai sottovalutare il pericolo.
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