Non so se per te è la stessa cosa, ma credo che fare i regali sia molto più bello che riceverli. Sarò fatta male, sarà per via del mio gruppo sanguigno (sono uno 0 negativo, donatrice universale), eppure scegliere il dono perfetto per un’amica o un familiare è l’apoteosi. Il solo pensiero della faccia estasiata che farà la persona mentre scarta il pacchetto mi emoziona in maniera indicibile. E infatti non te lo dirò.
Quello che ti dirò invece è ciò che mi piacerebbe ricevere. Non per egoismo, ma solo perché il 25 dicembre sarà Natale anche per me. Prendi nota.
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Caro Babbo Natale… allora, questi regali?
Te li elenco in maniera ordinata, così non sbagli.
- Un eye liner infallibile. E soprattutto una mano ferma che ogni giorno sia disposta ad applicarlo per me.
- Un Mon Ciccì, che aspetto dal 1985.
- Una fornitura completa di patatine extra croccanti, porzionate in comodi mini sacchetti. Per un totale di un milione e duecentomila mini sacchetti. La fornitura completa di un miliardario del Suriname, insomma.
- Un rigore inesistente al 90.mo della finale di Europa League, ovviamente trasformato dalla mia squadra. 1-0 e siamo tutti felici.
- 365 giorni senza mal di testa e mal di gola.
- Una penna quando serve. Fai conto che devo firmare il contratto della vita e non ho la biro. A un certo punto dico “Oh, quanto vorrei una penna!” e la penna arriva.
- Una consulenza totale e gratuita di una o più persone in caso di dramma sentimentale. H24. Per circa un anno. Con sacchetto maxi di patatine e pizzette. Anzi, voglio solo le pizzette. E la consulenza.
- Un ombrello quando serve. Tipo, sto andando all’appuntamento della vita, inizia a piovere a catinelle e non ho nulla se non una pochette zebrata di 10X10. A un certo punto dico “Oh, quanto vorrei un ombrello!” e l’ombrello arriva.
- Una vasca da bagno con sali profumati e musica di sottofondo.
- Uno smalto inscheggiabile. Si dice inscheggiabile? Allora aggiungi anche la possibilità di creare parole nuove totalmente a caso.
Tua affezionatissima Francesca (detta Fiore)
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