Alla fine dello scandalo molestie sessuali ha parlato anche Uma Thurman. Ieri, in un messaggio su Instagram, l’attrice protagonista di Kill Bill ha attaccato duramente l’ex patron della Miramax Harvey Weinstein con un secco #meetoo (anche io).
Non è un caso che lo scatto scelto per rappresentare il suo pensiero appartenga al film di Quentin Tarantino, una vera ode alla vendetta. La storia di una donna che con meticolosa organizzazione uccide uno per uno i suoi aguzzini.
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Uma Thurman vs. Harvey Weinstein
Qualche settimana fa, chiamata a esprimersi sul caso Weinstein (con cui ha lavorato in 7 film, incluso il cult Pulp Fiction), Uma Thurman ha detto che avrebbe aspettato di calmarsi per parlare. Altrimenti avrebbe potuto pentirsi delle sue parole. Ora è arrivato il momento. “Recentemente ho detto di essere arrabbiata. E avevo le mie buone ragioni. #meetoo nel caso non si capisse dalla faccia“.
Approfittando della festa del Ringraziamento, la Thurman ha fatto i suoi auguri ai fans.
“Sono grata di essere viva, sono grata per tutte le persone che amo e per tutte quelle che hanno avuto il coraggio di lottare per gli altri“. E poi, dritta al punto ha aggiunto: “Sono felice che tutto stia andando lentamente. Non te la meriti una pallottola, Harvey“.
Se la vendetta è un piatto che si gusta freddo, Uma Thurman si sta godendo davvero la lenta e rovinosa caduta di uno dei più grandi tycoon di Hollywood. Tacciato da più parti di violenza sessuale e di un sistematico ricorso alla molestia come mezzo per esercitare il suo potere.
La dichiarazione è stata subito applaudita dall’attrice Rose McGowan, una delle prime accusatrici di Weinstein. “Ciao Uma. Benvenuta“, ha scritto.
Nei primi giorni di novembre Asia Argento invitò Uma Thurman a parlare. “Abbiamo bisogno della tua voce forte“, scrisse su Twitter. E la Thurman promette nuove dichiarazioni. Con uno “stay tuned” finale che lascia poco spazio a interpretazioni.
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