Non so perché abbia sentito il desiderio di curiosare sul web per trovare notizie sulle mie vecchie professoresse. A volte mi prende una voglia irresistibile di tornare nel mio passato, forse perché mi piacerebbe rivivere certi anni della mia vita. Sono a caccia di un happy end che non ho mai avuto, chissà. Allora provo a ricordare il nome della professoressa di italiano alle medie. Quella di scienze o latino. Che faccia hanno adesso, sono su Facebook, posso chiedergli l’amicizia?
Purtroppo ho scoperto che la mia adorata professoressa di latino, Milena Rombi, è morta un anno fa. Ho cominciato a piangere neanche fossi un’adolescente in crisi. Mi è venuto naturale. Alla prof. Rombi ho voluto un bene dell’anima. E non perché con lei prendessi sistematicamente 8 e 9. Perché è stata una delle prime a trasmettermi quella sana voglia di conoscenza che mi ha portata fino ad oggi a vivere con le stelline negli occhi. Lei e tante altre professoresse, ovviamente.
Una professoressa da amare
Era bellissima. Il mio era un istituto privato gestito da suore morigerate, simpatiche il giusto. Come può esserlo una suora, insomma. Si presentava in classe vestita sempre come una top model e il fisico glielo permetteva. Truccata di tutto punto, mai niente fuori posto. Armonica ed elegante. E quando spiegava eravamo tutte ipnotizzate dalla sua voce e da quella lieve inflessione sarda.
Era simpatica, nel senso più pieno della parola. Sentiva davvero quello che provavi e se stavi giù, una lacrima scappava anche a lei.
E quel profumo. Paris di Yves Saint Laurent, il suo marchio di fabbrica. Una spremuta di rose, lo chiamava. Ci parlava sempre di sua figlia Diana e del marito Claudio a cui mi legava un rapporto speciale di tifo sportivo. Non l’ho mai visto in vita mia, ma grazie a Milena eravamo entrati in contatto spontaneamente. Un giorno la professoressa mi portò perfino un suo regalo, un portachiavi della nostra squadra del cuore che ho tenuto sempre con me.
Era molto giovane la mia professoressa. Se l’è portata via una malattia odiosa.
Mai smettere di imparare
Mi dispiace aver perso i contatti con lei. So però che ha proseguito brillantemente la sua carriera nell’insegnamento in un liceo di Roma, che le ha anche dedicato un’aula scolastica. Ho letto che i suoi studenti l’hanno amata tutti incondizionatamente. E non è la classica dichiarazione che si fa per ricordare una persona cara che non c’è più. Ci credo che l’amassero tutti. Non poteva essere altrimenti.
Sono state tutte preziose, le mie professoresse. E ogni volta che mi succede qualcosa di bello penso sempre a loro. “Chissà cosa direbbero se sapessero che ho scritto un libro…“.
Non so cosa direbbero. So che parte del merito è loro. Sono tutte nascoste tra una riga e l’altra, tra una parola e l’altra. Anche colei che un giorno disse a mia madre, “Francesca è un fiore che è sbocciato!“. Grazie a ognuna di voi.
Grazie professoressa Rombi.
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Cara…sono stata e sono una grande amica di MILENA…la hai dipinta in modo impeccabile. Penna facile e splendida la tua. Amo credere che ci sia un piccolo tocco della mia amicasorella nel tuo talento. Portala nel cuore come tanti prima e dopo di te….conservala come un viatico …io la porto con me. Grazie di avermela fatta ritrovare nei tuoi ricordi…i miei.
Sono felice e onorata di averla conosciuta. E sarà sempre con me. Sempre.
Sono la cugina di Milena e ripeto sempre che Milena continua a vivere.
Continua a vivere perché ha lasciato un ricordo indelebile nella memoria di ognuno di noi.È stata una persona che si è fatta amare da tutti coloro che hanno avuto la fortuna di poter condividere con lei un percorso di vita.
Il funerale di mia cugina è stata la prova tangibile di quanta gente l’amasse,la chiesa era gremita, i suoi alunni erano tutti lì a salutarla per l’ultima volta.
È la prima volta che abbia assistito a un bel funerale.
Sembra assurda che dica una cosa del genere ma è stato così. Quante dimostrazioni di affetto per Milena,quanta gente amava e stimava mia cugina!!
Roberta Brugo
Che parole meravigliose. Grazie!
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Grazie Andrea