Ci sono dei temi che non possono lasciarci in alcun modo indifferenti. Uno di questi è la tutela dell’infanzia. Ogni bambino ha diritto di essere felice. E aggiungo, nessuno dovrebbe mai mettere in discussione questo assunto. Ecco perché è nato il progetto Every Child Is My Child. Un’iniziativa voluta dall’attrice Anna Foglietta che, all’indomani dell’attacco chimico del 4 aprile 2017 a Khan Shaykhun in Siria, ha deciso di chiamare a raccolta amici e colleghi.
Lo scopo? Andare oltre l’indignazione, rimboccarsi le maniche, lavorare concretamente. E far sì che ogni ragazzino potesse vivere con serenità la sua età.
L’hashtag #everychildismychild è subito diventato virale. Al di là del semplice aspetto comunicativo però, quello che colpisce è appunto l’operatività del gruppo di persone coinvolte nel progetto. Per Every Child Is My Child, ad esempio, c’è stato un concerto, un Live for Syria che si è tenuto nello scorso agosto a Vulci, nel Lazio.
E tra pochi giorni, lunedì 13 novembre per la precisione, uscirà anche un libro edito da Salani. #EVERYCHILDISMYCHILD Storie vere e magiche di piccola, grande felicità è una raccolta di storie raccontate da trentatré protagonisti del mondo dello spettacolo italiano che hanno deciso di tornare bambini per raccogliere fondi da devolvere attraverso l’associazione #everychildismychild alla Onlus Insieme si può fare.
E ricostruire la Plaster School, un centro educativo e rieducativo elementare per i bambini profughi al confine tra Siria e Turchia.
Every Child Is My Child, il libro
Tantissime le voci che fanno parte di questo coro, da Luca Argentero ad Andrea Bosca. Da Claudio Bisio a Paola Cortellesi. Passando per Giorgia, JAx e Fedez.
“Every Child Is My Child è un pensiero che nasce dall’esigenza, forte, di mettere a servizio dei bambini che soffrono, la nostra piccola o grande notorietà“, ha spiegato Anna Foglietta, presidente dell’associazione.
“#everychildismychild sarà sempre al fianco di chi soffre davvero. Perché solo con la felicità, il gioco e la fantasia si può sconfiggere la brutalità della guerra“, ha poi concluso.
Non dimenticarti di seguire Smack! – Blogzine per donne croniche su Facebook. Metti mi piace alla nostra pagina!
Lascia un commento